Si è cercato pinacoteca brera - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/ L'arte della provincia di Varese. Wed, 13 Dec 2023 08:19:12 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Si è cercato pinacoteca brera - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/ 32 32 Appuntamenti dall’8 dicembre 2023 https://www.artevarese.com/appuntamenti-dall8-dicembre-2023/ https://www.artevarese.com/appuntamenti-dall8-dicembre-2023/#respond Fri, 08 Dec 2023 11:30:12 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72744   Gallarate – Il Maga si sta preparando ad ospitare, dal 17 dicembre al 7 aprile, una retrospettiva dedicata a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino, 1930-2004), una delle maggiori protagoniste dell’avanguardia del secondo Novecento. La mostra, a cura di Flaminio Gualdoni, ripercorre, attraverso 80 opere, le tappe fondamentali della carriera dell’artista milanese, partendo dall’esordio della sua […]

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Gallarate – Il Maga si sta preparando ad ospitare, dal 17 dicembre al 7 aprile, una retrospettiva dedicata a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino, 1930-2004), una delle maggiori protagoniste dell’avanguardia del secondo Novecento. La mostra, a cura di Flaminio Gualdoni, ripercorre, attraverso 80 opere, le tappe fondamentali della carriera dell’artista milanese, partendo dall’esordio della sua ricerca sulla pittura monocroma e sulla superficie spaziale della tela, nel 1959, anno in cui abbandona l’informale per opere astratte che caratterizzeranno tutta la sua evoluzione creativa. L’inaugurazione è in programma il 16 dicembre dalle 18 alle 21 (ingresso gratuito). Nei giorni successivi: martedì, mercoledì, giovedì e venerdì: ore 10 – 18; sabato e domenica 11 – 19.

Milano – E’ una inedita lettura delle opere di Van Gogh quella proposta dal Mudec attraverso la mostra “Il colto” in corso negli spazi di via Tortona. Un percorso che mette in particolare evidenza il rapporto fra la visione pittorica e la profondità della dimensione culturale dell’artista, attraverso lo sviluppo di due temi di grande rilievo: da un lato quello del suo appassionato interesse per i libri e dall’altro la fascinazione per il Giappone alimentata dall’amore per le stampe giapponesi, collezionate in gran numero. Nelle sale le opere provenienti dal Museo Kröller-Müller vengono presentate in dialogo con il primo fil rouge della mostra, ovvero con una accurata selezione di oltre trenta edizioni originali di libri e riviste d’arte, provenienti dalla collezione della curatrice e dalla Biblioteca Malatestiana, disseminati in vetrine a tema lungo tutto il percorso di mostra. Fino al 28 gennaio, orari: lunedì 14.30 – 19.30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30, giovedì e sabato 9.30 – 22.30.

Milano – Sempre al Mudec è possibile visitare l’esposizione dedicata ad Auguste Rodin realizzata grazie alla collaborazione con il Museo di Parigi da cui provengono 53 opere. E’ il racconto sul fascino e il fortissimo imprinting creativo che la danza ebbe sul genio artistico del maestro. Per la prima volta in Italia e per l’occasione, sono esposte 15 statuine di danzatrici dedicate dall’artista francese a “Movimenti di danza”: 14 provengono dal museo parigino e una quindicesima statuetta dalla GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dove è conservata. L’ allestimento scenografico multimediale e interattivo della mostra diventa un’occasione per fare un viaggio straordinario nel mondo della danza attraverso una selezione video riferita alla coreografia contemporanea e ad artisti coreografi che hanno tratto ispirazione da Rodin per le loro rappresentazioni. Fino 10 marzo. Orari: : lunedì 14.30 – 19.30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30 giovedì e sabato 9.30 – 22.30. Aperture straordinarie  8 dicembre 9.30-19.30.

Milano – il Museo Diocesano Carlo Maria Martini ospita una mostra che ricostruisce la ricca tradizione dei presepi di carta, a partire dalla figura di Francesco Londonio (1723-1783), pittore e incisore milanese quasi esclusivamente legato a temi bucolici e pastorali e autore del Presepe del Gernetto, uno dei capolavori di quella particolare tipologia, conservato proprio al Museo Diocesano. La rassegna, che comprende circa quaranta opere oltre al presepe della collezione del Museo, a cura di Alessia Alberti, celebra un doppio anniversario, ovvero l’ottavo centenario della prima rappresentazione della Nascita, avvenuta a opera di San Francesco a Greccio nel 1223 e il terzo centenario dalla nascita di Londonio. L’esposizione in calendario sino al 28 gennaio, si completa con la grande teca che ospita il Presepe del Gernetto, per la prima volta esposto interamente restaurato. Orari: martedì-domenica 10-18.

Como – La collaborazione tra la Pinacoteca Civica con la famiglia Poletti prosegue con la mostra incentrata su Ruggero Poletti, per tutti Geo (Milano, 1926 – Lenno,2012) figura di primo piano nel panorama artistico italiano della seconda metà del Novecento. L’esposizione propone, per la prima volta, una significativa selezione di suoi dipinti con particolare attenzione ai ritratti, di grandi dimensioni,  e le opere dedicate al mondo dello sport tra le quali spiccano quelle ispirate al tennis. Tra le tele esposte si segnalano quelle realizzate nel corso degli anni Sessanta che furono presentate al pubblico nelle due uniche mostre allestite durante la sua vita, entrambe alla Galleria del Milione di Milano (1962 e 1967), la prima con prefazione di Testori, che alla pittura di Poletti dedicò anche un saggio su “Paragone”, la seconda di Francesco Arcangeli. Fino al 3 marzo, orari: tutti i giorni, lunedì escluso, 10-18.

Pavia – Il Museo Diocesano ospita la mostra “Natività. Baldino di Surso e Laura Villani in dialogo“, esposizione organizzata in occasione dell’iniziativa 800 anni dal Natale di Greccio: 1223 – 2023. Allestita negli spazi della cripta della cattedrale di Santa Maria del Popolo, il gruppo scultoreo (seconda metà del XV secolo) in legno intagliato e policromo di Baldino di Surs, rappresenta la Natività di Gesù e proviene dalla basilica di San Michele Maggiore di Pavia. Secondo gli storici, il bassorilievo è un frammento di un più ampio lavoro commissionato dalla Basilica all’intagliatore nel 1473. L’opera è posta in dialogo con una decina di dipinti a olio dell’artista pavese Laura Villani, che da oltre vent’anni porta avanti una raffinata ricerca sul colore, la natura e il concetto di tempo attraverso paesaggi metafisici. Permeati da un profondo senso di attesa, danno origine a un percorso che porta lo spettatore di fronte a Dio che si fa bambino per la salvezza dell’umanità. Fino al 6 gennaio. Orari: sabato 14.30 -18.30, domenica 10- 12/14.30-18.30.

Varese – “Arte in Libertà” è il titolo della collettiva in apertura all’Istituto “Anna Frank”. In mostra le opere realizzate da alcuni detenuti che nel corso di un anno si sono avvicendati nella Casa Circondariale di Varese. L’esposizione si inserisce nell’ambito di un progetto di educazione alla bellezza coordinato da Ignazio Campagna con Anna Bernasconi e Carla Santandrea, direttrice del Carcere dei Miogni. Attraverso i lavori esposti, disegni e terrecotte, gli “artisti” hanno espresso ciascuno la propria sensibilità, le ambizioni, il desiderio di comunicazione e non da ultimo, quello di libertà. L’evento, seguito dai volontari della Biblioteca, prevede per il 18 dicembre alle 17.45, un appuntamento con due ospiti “speciali”: la scrittrice Marta Morazzoni e il fotografo Carlo Meazza. Fino al 20 dicembre da lunedì a venerdi dalle 9 alle ore 12 e nei pomeriggi di lunedì 11, martedì 12 e 19 dicembre 16-18, mercoledì 13 e 20 dalle 14 alle 18.

 

Castelleone (CR) – Affinità e simbiosi di astrazioni luminose nelle immagini di nature morte (Still life) del fotografo Luigi Legori e del pittore Tiziano Lombardini, sono il tema delle opere raccolte nella mostra “Corrispondenze“,  allestita fino al 10 dicembre al teatro Leone. I due artisti, diversi per formazione, esperienze e linguaggio nell’utilizzo poetico ed espressivo della luce, indagano profondità spaziali, basati sull’ambiguità percettiva dell’immagine. Essenza, tensione analitica e rappresentazione metafisica di oggetti immobili attraversati o ‘disegnati’ dalla luce che Legori e Lombardini mettono a fuoco in uno spazio invisibile invitando lo spettatore a guardare la realtà circondata da un alone di mistero con una nuova sensibilità. Orari: venerdì 17-19.30; sabato e domenica 10-12/17.30-19.

Varese –  Si inaugura l’11 dicembre a Villa Recalcati, la mostra “A8 Cento”, un’esposizione che rientra nell’ambito degli eventi che per tutto il 2024 celebreranno i 100 anni di storia dell’Autostrada A8 “dei Laghi”, considerata fra le prime al mondo e inaugurata nel 1924. Tra i pezzi più suggestivi esposti in villa, 11 pompe di benzina antiche provenienti dal Museo Fisogni di Tradate, collezione privata che conserva la più grande raccolta al mondo di distributori di carburante antichi. I pezzi esposti, datati dai primi del ‘900 agli anni ’80, ripercorrono un secolo di storia della distribuzione della benzina, dai carrelli usati dai farmacisti nel 1910 ai mitici miscelatori per i due tempi. Fino al 1 febbraio. Orari: da lunedì a giovedì 9-17; il venerdì 9-12.30.

Varese – Al Castello di Masnago un nuovo percorso espositivo mette sotto i riflettori tre artisti accomunati da un legame esistenziale e creativo col territorio. Si tratta della mostra “Baj, Guttuso, Tavernari. Virtuose relazioni varesine” che traccia un nuovo allestimento ambientato in cinque stanze dell’ala quattrocentesca del Castello. Con questa esposizione il Comune intende far conoscere e dialogare tra loro le opere esposte dei tre maestri attraverso diverse tecniche come olii, collage, polimateriche, acqueforti-acquetinte, sculture, lastre originali con le relative stampe, libri d’artista, lettere e cartoline. Accompagneranno la mostra, a cura di Serena Contini, incontri di approfondimento, visite guidate ed eventi. Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.

Sesto san Giovanni – Alla galleria Campari prosegue la mostra dedicata al mondo dei bar raccontata attraverso novanta fotografie, dagli anni Trenta agli inizi del Duemila. Degli scatti quarantotto provengono dall’Archivio Storico Galleria Campari e quarantadue sono a firma di ventiquattro fotografi internazionali dell’agenzia Magnum Photos, tra cui figurano Robert Capa, Elliott Erwitt, Martin Parr e Ferdinando Scianna. Le tre sezioni tematiche (Sharing Moments, Bar Campari, The Icons) costruiscono un racconto composto di storie, ritualità e personaggi dall’Italia e dal mondo. L’esposizione si concluderà al 30 aprile, orari: sabato e domenica 10.30-18. Fino a gennaio inoltre la galleria ospiterà una serie di scatti volta a raccontare il mondo del bar attraverso le lenti della storia.

BresciaLorenzo Lotto. Incontri immaginati alla Pinacoteca Tosio Martinengo è il nuovo progetto con il quale lo spazio espositivo presenta e racconta di uno dei più affascinanti protagonisti della storia dell’arte insieme a incontri, che prendono forma attraverso dialoghi proposti con alcuni capolavori della Collezione. Il protagonista è Lorenzo Lotto (1480 – 1556/1557) e gli incontri sono quelli con i maestri, pressoché coetanei, del Cinquecento bresciano quali Savoldo (1480 circa – post 1548), Romanino (1484 circa – 1566) e Moretto (1492-1495 circa – 1554). Il percorso, all’interno delle sale della Pinacoteca, si crea grazie a cinque opere del genio del Cinquecento veneziano, quattro provenienti da prestiti e una presente nella Collezione Tosio. Fino al 7 aprile; orari: lunedì (non festivi) chiuso. Da martedì  a domenica: 10 – 18.

Rancate – Prosegue, alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate dedica a Luigi Rossi (1853-1923) una grande rassegna che celebra il centenario della sua scomparsa, presentando le opere più celebri provenienti da musei svizzeri e italiani oltre a numerosi inediti di collezioni private. Artista europeo fra realtà e simbolo, pittore geniale, raffinato illustratore, educatore democratico, Luigi Rossi porge la sua arte sincera in maniera cordiale: l’identità della sua opera, colta e spontanea, è insieme svizzera, milanese e parigina. La mostra, a cura di Matteo Bianchi con la collaborazione di Mariangela Agliati Ruggia rimarrà in calendario fino al 25 febbraio. Orari: da martedì a venerdì: 9-12 / 14-17; sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-18.

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Un’opera bustocca a Torino per la mostra di Hayez https://www.artevarese.com/unopera-bustocca-a-torino-per-la-mostra-di-hayez/ https://www.artevarese.com/unopera-bustocca-a-torino-per-la-mostra-di-hayez/#respond Wed, 18 Oct 2023 07:57:22 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72099 Busto A. – C’è anche un’opera delle Civiche Raccolte d’Arte custodita a Palazzo Marliani Cicogna tra i capolavori della mostra “Hayez. L’officina del pittore romantico” aperta sino al 1° aprile alla GAM – Galleria Civica di arte moderna e contemporanea –  di Torino. Si tratta di un olio su tela, un ritratto del conte Ambrogio […]

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Busto A. – C’è anche un’opera delle Civiche Raccolte d’Arte custodita a Palazzo Marliani Cicogna tra i capolavori della mostra “Hayez. L’officina del pittore romantico” aperta sino al 1° aprile alla GAM – Galleria Civica di arte moderna e contemporanea –  di Torino.

Si tratta di un olio su tela, un ritratto del conte Ambrogio Nava, firmato dal Maestro che Palazzo Cicogna ospita in comodato dall’Accademia di Brera.

La mostra piemontese è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura –  a cura di Fernando Mazzocca ed Elena Lissoni, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera: un percorso originale che pone a confronto dipinti e disegni, con oltre 100 opere provenienti dall’Accademia e da prestigiose collezioni pubbliche e private, tra cui le  Civiche Raccolte di Busto.

E’ un onore per la città – afferma la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli – aver prestato un’opera così preziosa a un’istituzione di altissimo livello come la GAM di Torino, nell’ambito di una mostra di importanza internazionale che rievoca l’intensa vicenda biografica e il percorso creativo di Hayez, indiscusso protagonista del Romanticismo, “pittore civile”, tra i più grandi ritrattisti di tutti i tempi. A pochi giorni dalla presentazione del recupero delle vecchie carceri asburgiche nell’ambito di ‘Bergamo-Brescia Capitali della Cultura’, un’altra occasione per presentare in un elevato contesto un esempio della bellezza che può vantare la nostra città, per la quale oggi anche Torino si fa preziosa vetrina”.

Dopo la mostra l’opera tornerà a Busto, dove potrà essere di nuovo ammirata nell’ambito della collezione permanente della pinacoteca di Palazzo Marliani Cicogna.

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Appuntamenti dall’1 settembre 2023 https://www.artevarese.com/appuntamenti-dall1-settembre-2023/ https://www.artevarese.com/appuntamenti-dall1-settembre-2023/#respond Fri, 01 Sep 2023 10:30:56 +0000 https://www.artevarese.com/?p=71416   Besano – “Le spose di Darwin” di Carla Iacono in arrivo al Museo dei Fossili. Dal 2 settembre (con inaugurazione alle 17) inizia per l’artista un nuovo capitolo espositivo incorniciato in un allestimento che dialoga con la storia e pone riflessioni sull’evoluzione dell’Umanità. L’artista si è ispirata a Emma Darwin, moglie dello scienziato Charles, […]

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Besano – “Le spose di Darwin” di Carla Iacono in arrivo al Museo dei Fossili. Dal 2 settembre (con inaugurazione alle 17) inizia per l’artista un nuovo capitolo espositivo incorniciato in un allestimento che dialoga con la storia e pone riflessioni sull’evoluzione dell’Umanità. L’artista si è ispirata a Emma Darwin, moglie dello scienziato Charles, creatore della teoria dell’evoluzione. Le protagoniste della mostra sono figure tratte da libri di anatomia animata, popolari alla fine dell’Ottocento e, come nel gioco delle bambole di carta, sono vestite con accessori tratti dal mondo naturalistico, in combinazioni differenti e colorate, simboleggiando quella armoniosa diversità e la “scelta femminile” che Darwin considerava il meccanismo fondante della selezione naturale. In mostra anche alcune opere realizzate in omaggio alla collaborazione con il Museo. Fino al 31 ottobre, orari: martedi, venerdì e sabato 14.30-17.30, domenica 10.30-17.30 .

Legnano – Dal ponte della Amerigo Vespucci alle sale di Palazzo Leone da Perego. Atteso il ritorno del fotografo legnanese Carlo Mari per l’apertura della personale dal titolo “Io Milano tra gli appunti di una vita fotografica” che si aprirà a palazzo dal 9 settembre. L’artista, a bordo di una delle imbarcazioni più famose del mondo è incaricato dalla Marina Militare Italiana di realizzare un importante lavoro di racconto fotografico durante la traversata oceanica in circa un mese di navigazione. Carlo Mari, documenterà il lavoro dell’equipaggio e dei cadetti imbarcati per l’occasione, la loro prima navigazione in Oceano dopo esser usciti dall’Accademia di Livorno. La mostra che comprenderà anche un sorvolo sulla carriera dell’autore legnanese, dagli inizi ai giorni nostri (gli “appunti di una vita fotografica”), sarà anche la prima occasione per raccontare la recente avventura nelle acque dell’Atlantico e, magari, mostrare in anteprima qualche scatto della traversata. Fino al 1 ottobre.

Brusino Arsizio (CH) – Una nuova personale di Alessandro Mazzoni si apre il 10 settembre (alle 11) alla galleria Vecchia Posta. “Unquiet Skies, Unquiet Lands”, questo il titolo presenta la recente produzione dell’artista, inediti dipinti ad olio, ad acquerello oltre a una serie di piccoli arazzi e alle sculture in resina epossidica. L’artista dipinge partendo da impressioni ricavate da immagini al microscopio di piante, minerali e batteri. Nei lavori più recenti la pittura di microorganismi è stata il punto di partenza per una ricerca che sfrutta gli stessi, sviluppati su speciali terreni di coltura per diverse settimane e successivamente “congelati” nel tempo grazie alla resina. Così come per la pittura, anche in queste opere recenti Alessandro controlla solo in parte il processo creativo, indica le direttive iniziali, ma è la casualità unita allo studio a definirne l’evoluzione. All’inaugurazione sarà presente l’artista. Fino al 1 ottobre. Orari: venerdì e sabato 15-18; domenica 10-12/15-18.

Arsago Seprio – Il “Signum” è il titolo della personale di Claudio Benzoni che dal 16 settembre (alle 16) si aprirà al battistero. L’esposizione  propone una piccola parte della recente produzione dell’artista nella quale presenta elementi che conservano solo una vaga apparenza di scrittura. In realtà si tratta di segni che sottraggono la veridicità sia alla scrittura sia al disegno, che regolano la loro compenetrazione in un’identità continuamente variabile, moltiplicabile all’infinito. Le opere esposte sono un’istallazione realizzata su seta e creazioni in marmo o in plexiglas, trasparente e luminoso, inserite all’interno delle otto nicchie ricavate nello spessore della muratura. L’esposizione proseguirà sino al 1 ottobre. Orari: sabato e domenica 16- 19.

Parma – Palazzo Tarasconi, dal 16 settembre, ospita la mostra “Radiant Vision” del celebre artista degli anni ’80 Keith Haring, che prosegue nella linea espositiva dedicata all’America e alla pop Art inaugurata con le opere di Roy Lichtenstein. Oltre 130 i lavori in mostra, tra litografie, serigrafie, disegni su carta e manifesti, provenienti da una collezione privata, illustrano l’intero arco della breve ma prolifica carriera di Haring, esaminando diversi aspetti della vita e della produzione dell’artista, tra cui i disegni in metropolitana e la street art, le esposizioni in alcune delle più famose gallerie di New York, il Pop Shop e il lavoro commerciale. La mostra potrà essere visitata sino al 4 febbraio 2024. Orari: dal mercoledì alla domenica 10- 19.30.

Torino – Chiude domenica 3 settembre la mostra Buddha10 Reloaded, riallestimento del progetto Buddha10. Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista. La mostra, nata come progetto annuale di ricerca ed espansione e come piattaforma di studio permanente sulle opere delle collezioni del museo, si è rivolta in questi mesi non solo al pubblico di visitatori, ma anche a una platea di studiosi ed esperti, coinvolti in conferenze di approfondimento e nel simposio Dis:emobodied, che ha visto la partecipazione di ricercatori internazionali. Giovedì 7 settembre alle 19, il produttore giapponese Shigeru Ishihara sarà protagonista, insieme alla percussionista coreana Shin Hyo Jin, della performance musicale Crossing Borders, ultimo appuntamento nell’ambito del public program Evolving Soundscapes a cura di Chiara Lee e Freddie Murphy. Orari:10 – 18.

Milano -Potrà essere visitata fino al 6 settembre, aPalazzo Reale la mostra “Mario Dondero. La libertà e l’impegno”, ampia retrospettiva del lavoro fotografico dell’artista (1928-2015), uno dei protagonisti della fotografia italiana della seconda metà del Novecento e fotoreporter di spicco nel panorama internazionale. La mostra curata da Raffaella Perna, allestita nell’Appartamento dei Principi, offre uno sguardo complessivo sull’opera di Dondero, attraverso una selezione di immagini appartenenti a reportage e servizi fotografici realizzati lungo l’intero arco della sua lunga carriera, dagli anni cinquanta agli anni dieci del XXI secolo. Orari: da martedì a domenica 12 -19, giovedì chiusura alle 22.30.

Milano – In chiusura al 3 settembre anche la mostra “Futurliberty. Avanguardia e stile“, allestita al Museo del ‘900 e a Palazzo Morando, nella quale vengono approfondite le vicende del movimento futurista in un inedito raccordo tra pittura e arti applicate. Il Museo del Novecento mette in luce quanto le avanguardie e in particolar modo il Futurismo e il Vorticismo abbiano influenzato tutti gli aspetti della quotidianità con opere di Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Fortunato Depero in dialogo con i dipinti vorticisti degli inglesi coevi, come Percy Wyndham Lewis e Christopher Nevinson, partendo dal manifesto Vital English Art del 1914 firmato dalla “caffeina d’Europa”, Filippo Tommaso Marinetti. A Palazzo Morando per la prima volta, sono esposti dipinti, disegni, arazzi, stoffe, abiti, arredi, fotografie e un’ampia selezione di materiali inediti dall’archivio di Liberty, a partire dalla collaborazione con William Morris. Orari: Museo del Novecento,  10-19.30, Palazzo Morando 10-17.30.

Cernobbio – Prosegue, sino al 10 settembre alla Piero Atchugarry Gallery, la collettiva di quattro artisti, grandi nomi dell’arte contemporanea che dialogano tra loro nella mostra “Unveiled: Cutting Wrapping Carving Straining”. Venti opere firmate da Lucio Fontana, Christo e Jeanne-Claude, Pablo Atchugarry e Arcangelo Sassolino. Quattro visioni differenti di cui l’esposizione  riesce a raccontare invece affinità e “confluenze”. Ciascuno rappresenta la propria prospettiva e la concezione di spazio, forma e materialità. Al pubblico l’invito ad esplorare le somiglianze e le differenze di questi maestri e a comprendere più profondamente la capacità dell’arte di mettere in discussione le nostre percezioni. Orario: da martedì a domenica: 11-12 /13-20.

Ascona – Al Museo Comunale d’Arte Moderna prosegue la personale dell’artista concettuale elvetica, Teres Wydler (Berna, 1945). L’esposizione presenta cinque ambienti site-specific appositamente realizzati per l’occasione che invitano il pubblico a riflettere sulla relazione tra Natura e Artificio, dal titolo Nature IN Transit. Fin dagli anni ottanta, Teres Wydler, ispirata da artisti americani della land art e della concept art quali Robert Smithson, Walter De Maria e Michael Heizer, ha individuato nella Natura il suo campo d’indagine privilegiato, o meglio nel contrasto tra la natura come forza primordiale, che sfugge al controllo dell’uomo, e la natura sempre più artificiale e ibrida, che costituisce il paesaggio addomesticato nel quale si svolge la nostra quotidianità. Fino al 1° ottobre. Orari: martedì-sabato, 10 – 12/14– 17; domenica e festivi, 10.30 – 12.30.

Mendrisio (CH) -La rete dei Musei d’Arte del Mendrisiotto compie tre anni e per l’occasione i cinque musei offrono al pubblico l’ingresso gratuito e una serie di visite guidate. Domenica 3 settembre saranno aperti al pubblico: il m.a.x. di Chiasso, il Museo del Trasparente a Mendrisio, il Vincenzo Vela a Ligornetto, la Pinacoteca cantonale Züst a Rancate e il Teatro dell’architettura di Mendrisio. In ciascuna sede verrà proposto un breve approfondimento dedicato a un’opera, scelta tra quelle della collezione o della mostra in corso. E’ a disposizione del pubblico un bus navetta gratuito, con prenotazione obbligatoria). Le presentazioni avranno luogo a orari scaglionati, in modo da permettere, a chi lo desiderasse, di seguirle tutte. Per informazioni scrivere a info@museidartemendrisiotto.ch o contattare T. +41 79 262 76 92.

Milano – Gallerie d’Italia presenta “Una collezione Inattesa. Viaggio nel contemporaneo tra pittura e scultura”, un percorso espositivo temporaneo che approfondisce aspetti inediti di autori e opere delle collezioni del Novecento e del XXI secolo. Oltre 70 le opere esposte tra le quali le più recenti acquisizioni della Collezione Intesa Sanpaolo incentrate sul dialogo tra le differenti ricerche scultoree di alcuni dei maggiori protagonisti del XX Secolo e gli approfondimenti intorno alla pittura del Secondo Dopoguerra. Si possono ammirare i lavori di grandi artisti come Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù. Fino al 22 ottobre. Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì dalle 9.30 alle 22.30

Bard – Fino al 17 settembre al Forte prosegue “The Misfits by Magnum Photographers”, mostra fotografica  dedicata al dietro le quinte del leggendario film Gli Spostati (1961), diretto dal regista John Huston e interpretato da Marilyn Monroe, Clark Gable e Montgomery Clift. L’Agenzia Magnum Photos inviò sul set nove tra i suoi fotografi più talentuosi, per realizzare un documentario storico. Nove icone della fotografia mondiale del Novecento: Eve Arnold, Cornell Capa, Henri Cartier-Bresson, Bruce Davidson, Elliott Erwitt, Ernst Haas, Erich Hartmann, Inge Morath e Dennis Stock. La mostra attraverso più di 60 straordinarie fotografie non si limita ad essere un reportage del set cinematografico bensì esposizione di vere e proprie immagini d’arte. Orari: martedì-venerdì 10/18; sabato, domenica e festivi 10/19. (foto: Nevada. 1960. Marilyn Monroe con Arthur Miller from Magnum Photos).

Angera – Si inaugura, sabato 2 settembre alle 10.30, alla Soara ex Fabbrica Magnesia, la personale dedicata  all’arista Gianfranco Wagner. In mostra i disegni, le ceramiche, terracotte, i bronzi e i cementi dello scultore gallaratese dialogano con le opere di Cosimo Damiano Latorre raccolte sotto il titolo “L’Ulivo incantato“, un percorso tattile di sculture da accarezzare. La mostra, in calendario sino al 17 settembre, chiude la triade estiva delle esposizioni allo spazio espositivo.  Orari:dalle ore 9.30 alle 12/15.30-19.

Sesto Calende – Dal 13 al 26 settembre alla Galleria Pro Sesto di Via Italia, si apre la personale di Elena Brovelli dal titolo “Textere: intrecci tra Arte e Vita”. L’artista realizza opere d’arte contemporanea utilizzando il tessuto col quale dà vita a forme sempre differenti, esprimendo così il  forte legame con questa materia che appartiene all’antica arte femminile della filatura e viene, di conseguenza, rilegata al concetto di tessitura. Dal groviglio al filo, dalla massa al singolo. La tela si fa una metafora della vita: “nasciamo come masse indistinte e, piano piano, diveniamo fili distinti, unici. Tessiamo la nostra vita, la nostra trama, la nostra storia“. Orari: tutti i giorni 16.30-19.

Legnano – Aperte le iscrizioni al concorso “Inclusione” organizzato dal Circolo fotografico della Famiglia Legnanese nell’ambito della Giornata mondiale dell’ictus, che il Centro Pertini celebrerà con diverse iniziative dal 16 al 24 settembre. Possono partecipare non solo professionisti, ma anche tutti i cittadini  purchè maggiorenni. L’iscrizione è gratuita. Le fotografie saranno esposte nella mostra collettiva al Centro Pertini  dal 16 al 24 settembre e le premiazioni si svolgeranno la domenica alle 17.30. Si partecipa con una sola fotografia, in bianco e nero o a colori, della dimensione massima di 30×45 cm. Il materiale deve pervenire entro l’8 settembre. Per il regolamento e l’iscrizione https://www.circolofotograficolegnanese.it/concorso/.

Legnano – Riapre domani (2 settembre) dopo la pausa agostana “Caleidoscopio – Trame”, la mostra ospitata al Castello Visconteo che si arricchirà delle opere di altri dieci studenti della Scuola di pittura dell’Accademia di Brera. Come quelli già esposti nelle sale al primo piano, anche questi lavori sono pensati “in” e “per” il luogo, risultato di un progetto site-specific che crea un dialogo tra le pratiche artistiche avviate dagli studenti nel loro percorso formativo con la storia, la cultura e la geografia del luogo. La mostra sarà visitabile sino al 24 settembre, il sabato e la domenica nei seguenti orari:10-12.30/15-19.

 

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Enrico Baj in una foto di Paolo Monti (Italia,1955)

Comabbio – “Ubu e altre storie” è il titolo della personale dedicata a Enrico Baj che si aprirà sabato (24 giugno), alle 17, nella sala Lucio Fontana.

La mostra, a cura di a cura di Massimo Cassani e Roberta Cerini Baj, presenta una significativa selezione di teli dal titolo Storie di Ubu realizzati dall’artista nel 1985 e una serie di Maschere alle quali Baj ha lavorato tra il 1993 ed il 2001.

Scrive Paolo Campiglio nel testo introduttivo del  catalogo: “La predilezione di Baj per il mito di Ubu, l’antieroe di Alfred Jarry, assunto a emblema di quella filosofia antifilosofica che è la cosiddetta Patafisica, è un fatto che appartiene più alla genetica dell’artista che alla contingenza delle occasioni d’incontro o di lavoro…

E continua a proposito delle maschere: ” …questi volti e teste di un nuovo tribalismo degli anni Novanta, costruite con i materiali più diversi e che rispondono alla logica caustica dell’ironia e del gioco esprimono con semplicità la parodia della società contemporanea dei consumi, scardinano l’obsolescenza programmata delle merci, ribaltando il problema dell’invasione e dell’ingerenza delle immagini nella sfera privata tipica della società degli anni Novanta…”.

La mostra, promossa dall’Associazione culturale Il borgo di Lucio Fontana con il patrocinio del Comune di Comabbio,  proseguirà fino al 23 luglio osservando il seguente orario di apertura al pubblico: sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30.
Ingresso libero. Catalogo disponibile in sala mostra.

Note biografiche

Enrico Baj (1924-2003), nasce a Milano, frequenta l’Accademia di Brera e contemporaneamente consegue la laurea in legge.
Nel 1951 fonda con Sergio Dangelo il Movimento Arte Nucleare e partecipa ai movimenti d’avanguardia italiani e internazionali con mostre, pubblicazioni e manifesti, collaborando con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Arman, Yves Klein, il gruppo Phases, Asger Jorn e gli artisti del gruppo CoBrA. A partire dagli anni Cinquanta è presente sulla scena internazionale e in particolare espone regolarmente a Parigi.
Le mostre più significative dell’ultimo decennio della vita dell’artista hanno avuto luogo alla Pinacoteca Casa Rusca a Locarno (1993), alll’Institut Mathildenhöhe a Darmstadt (1995), al Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza (1998), al Musée de Chartres (2000), al Palazzo delle Esposizioni a Roma (2001).
Nel 2003-2004 al Castello di Masnago, Varese si è tenuta una mostra concernente le connessioni tra arte e poesia nell’opera di Baj; a Milano a cura della Provincia una grande retrospettiva che si è svolta in spazi diversi in una sorta di itinerario attraverso i momenti salienti della sua carriera. Nella primavera 2004 si apre a Pontedera “Cantiere Baj”, una serie di manifestazioni che si concludono con la realizzazione nel dicembre del 2006 di un grande mosaico lungo cento metri sul muro che corre lungo la ferrovia a Pontedera. Il progetto per il Muro di Pontedera, costituito da dieci cartoni con collage di elementi di meccano, è l’ultima opera dell’artista, portata a termine pochi giorni prima della morte.
Nel maggio 2007 la Friedrich Petzel Gallery di New York presenta una selezione di opere di Baj dalla fine degli anni Cinquanta al 2002.
Nel 2008 due mostre monografiche: da gennaio a marzo alla Fondazione Marconi di Milano Baj, Dame e Generali ripropone il tema più “classico” dell’artista; da marzo a maggio Baj, Apocalisse, nel Chiostro di Sant’Agostino a Pietrasanta presenta la più grande installazione realizzata da Baj nel 1978 e arricchita di aggiunte fino al 2000. Nel maggio del 2009 a Milano, la Fondazione Marconi allestisce la mostra Baj, mobili animati, che prende il titolo dalla bella monografia che Germano Celant ha dedicato a questo ciclo di opere degli anni Sessanta.
Nell’estate del 2010 la mostra Baj, dalla materia alla _gura al Castello Pasquini di Castiglioncello evidenzia come nel lavoro dell’artista la figura si manifesti con forme e tecniche in continua evoluzione.
Nel 2012 nella Sala delle Cariatidi del Palazzo Reale a Milano viene esposto I funerali dell’anarchico Pinelli, realizzato da Baj nel 1972 per quello spazio: allora la mostra non fu aperta al pubblico perché il 17 maggio 1972, giorno dell’inaugurazione, fu ucciso il commissario Calabresi. Finalmente dopo quarant’anni la grande opera è tornata nella sala per cui era stata concepita.
Nel 2013 a dieci anni dalla morte, Baj è ricordato con tre mostre: in giugno Ububaj, I teli di Ubu, al Camec di La Spezia, in settembre a Milano Enrico Baj, Segni e disegni, alla Fondazione Marconi, e Enrico Baj, Bambini, ultracorpi & altre storie, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro. È presente con le Dame degli anni Sessanta alla Biennale di Venezia, nella sezione del Palazzo Enciclopedico curata da Cindy Sherman.
Nel 2015 a Palazzo Gavotti a Savona la mostra Baj, _gure dell’immaginario documenta la continua ricerca da parte dell’artista di una sempre rinnovata figurazione.
Nel novembre 2015 la galleria Luxembourg & Dayan di New York presenta una personale di Baj incentrata sulla produzione degli anni Sessanta, e contemporaneamente la Galleria Giò Marconi a Milano ripropone il ciclo delle Plastiche (1967-1969).
Nell’estate del 2016 al Museo Archeologico di Aosta la mostra Baj, l’invasione degli ultracorpi illustra l’evoluzione della figura emblematica dell’ultracorpo dagli anni cinquanta agli anni ottanta.
Nel 2017 la personale Baj, play as protest al Cobra Museum di Amstelveen ripropone la tematica dell’ironia e del gioco come strumenti di critica sociale.
Nel 2018 a Milano alla Fondazione Marconi la mostra Enrico Baj, l’arte è libertà si ispira alle parole dell’artista “La pittura è una via – una via che ho scelto – verso la libertà. È una pratica di libertà”, che riassumono il pensiero che lo ha sempre animato.
Nel 2018 e nel 2019 è presente in molte importanti mostre collettive, soprattutto all’estero.
Il 2020 si apre con la mostra ENRICO BAJ DAMEIDRAULICHE, Galerie Isabella Bortolozzi, Berlino. Vi è una costante che dà significato, coerenza e unità alla vita e al lavoro di questo artista: nei suoi oltre cinquant’anni di attività Baj non ha mai cessato di sperimentare e di rinnovarsi, sia nella scelta delle tematiche, sia delle tecniche pittoriche e incisorie.Tra queste certamente preferito è il collage che, associato o meno al colore, applicato anche nelle opere grafiche, gli ha dato modo di utilizzare ogni sorta di materiale in un gioco combinatorio continuamente rinnovabile. Oltre alle stoffe e alle passamanerie, ai cordoni, ai bottoni, ai pizzi, alle medaglie dei Generali e delle Dame, entrano nelle sue opere di volta in volta vetri colorati, specchi spezzati e ricomposti, elementi di impiallacciature e intarsi, parti di Meccano e di Lego, plastiche e celluloidi, pezzi di legno e oggetti di uso quotidiano.
A mezza via tra l’omaggio e la dissacrazione Baj ha rifatto usando le proprie tecniche alcuni capolavori di Picasso, tra cui Guernica e Les Demoiselles d’Avignon (1969-1970) e di Seurat (1971). Negli anni Ottanta Baj ha dipinto una serie di tele dedicate a Ubu (1983-84); e i Manichini, che fanno riferimento alla pittura metafisica e nello stesso tempo denunciano il rischio di spersonalizzazione nella civiltà dei robot e del computer (1984-87), opere in cui abbandona totalmente il collage. Lo riprende assemblando oggetti di uso quotidianoe legni nelle Maschere (1993-95) e nei Totem (1997- 2000), che ironizzano sulla ricerca di un certo primitivismo oggi alla moda.
Infine compie una propria personalissima ricerca del tempo perduto eseguendo una serie di piccoli ritratti dei proustiani Guermantes (1999-2000) ; per le sue ultime Donne-Fiume e per i Monumenti Idraulici (2002-2003) utilizza tubi, sifoni, rubinetti, eccetera: entrambe queste serie di opere sono state esposte a Milano alla Galleria Giò Marconi, rispettivamente nel 2000 e nel 2003. Se da un parte c’è nell’opera di Baj un aspetto ludico che si esprime nella scelta dei materiali e nel gioco combinatorio del loro assemblaggio, dall’altra Baj si è sempre impegnato contro la violenza e l’aggressività del potere. A partire dai quadri nucleari che con una forte componente espressionista rappresentano gli incubi e le paure dell’uomo dopo Hiroshima, attraverso le immagini dei Generali e delle parate militari che denunciano l’arroganza e la stupidità del potere, Baj approda negli anni Settanta a tre grandi composizioni
in cui maggiormente si concretizza il suo impegno: I funerali dell’anarchico Pinelli (1972) ; Nixon Parade o Watergate, (1974); Apocalisse (1978-2000), work in progress a composizione variabile che mette in scena il degrado della contemporaneità e i mostri generati dal sonno della ragione.
In seguito i cicli dei Combinatoires e del Kitsch (1989-1990) rappresentano l’esplosione demografica alla fine del millennio e le masse affascinate dal sistema dei consumi e dal kitsch, che secondo Baj e l’unico vero stile della nostra epoca.
Per quanto feroce, la sua critica è sempre temperata dall’ironia che conferisce alle sue opere una certa leggerezza: Baj non dimentica mai la lezione di Rabelais e soprattutto di Jarry e la figura emblematica di Ubu; infatti ha fatto parte del Collège de Pataphysique di Francia dal 1963 in qualità di Trascendente Satrapo.
Oltre alla sua attività di pittore e scultore, Baj è stato fertilissimo incisore: a partire dal 1952 ha realizzato più di 700 stampe, di cui una parte sono raccolte in libri d’artista che illustrano sia poeti e scrittori del passato (Lucrezio, Marziale, Milton, Lewis Carroll e altri), sia moderni quali Raymond Queneau, André Pieyre de Mandiargues, Benjamin Péret, Alain Jouffroy, Jean-Clarence Lambert, Roberto Sanesi, Giovanni Giudici, Paolo Volponi, Italo Calvino, Edoardo Sanguineti, Guido Ballo, André Verdet, Fernando Arrabal, Giovanni Raboni, Andrea Zanzotto, Raphael Rubinstein. Sono moltissimi, oltre a quelli sopra citati, i poeti, i critici e i letterati che hanno scritto di lui: ricordiamo Édouard Jaguer, Giorgio Kaisserlian, Beniamino Dal Fabbro, Asger Jorn, Arturo Schwarz, André Breton, Françoise Choay, Jean-Jacques Lévêque, E.L.T. Mesens, José Pierre, Pierre Restany, Octavio Paz, Jean Petit, Enrico Crispolti, Gillo Dorfles, Raffaele Carrieri, Marcello Venturoli, Gualtiero Schoenenberger, Maurizio Fagiolo dell’Arco, Luciano Caramel, Antonio del Guercio, Emilio Tadini, Franco Russoli, Dino Buzzati, Italo Calvino, Giorgio Soavi, Guido Almansi, Giulio Giorello, Pietro Bellasi, Brunella Eruli, Giovanni Giudici, Renato Barilli, Umberto Eco, Arturo Carlo Quintavalle, Luciano Caprile, Martina Corgnati, Marco Meneguzzo, Germano Celant, Jean Baudrillard, Emmanuel Guigon, Michel Maffesoli, Edgar Morin, Paul Virilio, Lawrence Alloway, Marco Livingstone, Jan van der Marck, Herbert Lust, Dan Cameron, Donald Kuspit, Gabriella Huber, Klaus Wolbert.
Enrico Baj è stato anche scrittore e critico: autore di libri, ha ideato e curato numerosi manifesti e collaborato a molti giornali e riviste. Sue opere si trovano in collezioni private italiane e straniere e nei seguenti musei: Civiche raccolte d’arte, Milano; GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma; Fondazione Peggy Guggenheim, Venezia; CSAC, Università di Parma; Mart, Rovereto ;
Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi; Musée d’Art Moderne, Saint-Etienne; Tate Gallery, Londra; Stedelijk Museum, Amsterdam; Museum Boymans-van Beuningen, Rotterdam; Museum voor Schone Kunsten, Gand; Moderna Museet, Stoccolma; Museum des 20sten Jahrhunderts, Vienna; Musée d’Art et d’Histoire, Ginevra; Pinacoteca Comunale Casa Rusca, Locarno; Musée d’Art Moderne, Skopje; Museum of Contemporary Art, Chicago; The Art Institute, Chicago; National Gallery, Washington; Australian National Gallery, Canberra.

 

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“Fotoromanzo Testori. Immagini di una vita” https://www.artevarese.com/fotoromanzo-testori-immagini-di-una-vita/ https://www.artevarese.com/fotoromanzo-testori-immagini-di-una-vita/#respond Wed, 03 May 2023 15:26:21 +0000 https://www.artevarese.com/?p=70058 Novate Milanese – Il passeggero che da Saronno raggiunge la città con le Ferrovie Nord, si ritrova, dopo una serie di fermate impensate in luoghi sino ad allora sconosciuti, in una stazione di recente costruzione, ben tenuta sebbene piuttosto anonima. Potremmo essere ad Amburgo o in una cittadina olandese, penso. All’uscita mi assale l’ansia del […]

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Novate Milanese – Il passeggero che da Saronno raggiunge la città con le Ferrovie Nord, si ritrova, dopo una serie di fermate impensate in luoghi sino ad allora sconosciuti, in una stazione di recente costruzione, ben tenuta sebbene piuttosto anonima.

Potremmo essere ad Amburgo o in una cittadina olandese, penso. All’uscita mi assale l’ansia del disorientamento. Chiedo a un passante dove si trovi la Casa di Giovanni Testori e prontamente mi dà le indicazioni e ci appiccica alla fine un sorriso. Cosa strana perché dalla pronuncia non mi pare italiano. Sono i soliti pregiudizi, chiedo perdono. Costeggio un parco pubblico e imbocco il sottopassaggio per recarmi sul lato opposto perché la ferrovia taglia in due la cittadina. Ancora un po’ di verde che costeggia la strada a fianco della strada ferrata e mi appare, come mi era stato indicato, la fabbrica Testori, l’azienda di famiglia, con l’ingresso dalla struttura arrotondata, a mattoni a vista. Lì accanto, come si usava nelle fabbriche lombarde, vi è la residenza della famiglia.

L’entrata è sbarrata da una porta-cancelletto di metallo. Suono e mi viene ad aprire una ragazza alta e graziosa. La guardo e le dico se sono aperti, mi risponde di sì e alla mia perplessità riferita alla porta sbarrata aggiunge con un sorriso che è un fatto normale dal momento che quella è una casa privata. Sì, ma è anche pubblica, penso, visto che si tiene un’esposizione intitolata Fotoromanzo, omaggio all’esistenza per molti versi straordinaria del poliedrico Giovanni Testori (1923-1993), di cui ricorre il centenario della nascita.

Sono l’unico visitatore in questa fredda mattina di vacanze pasquali. Confesso che, al di là della mostra, ciò che più mi attrae è la possibilità di visitare la casa dove Testori ha vissuto quasi tutta la sua vita. In effetti il carattere privato e famigliare domina ovunque, nonostante la risistemazione dei locali ad uso dei visitatori e dell’Archivio qui depositato. Mi inoltro nell’abitazione. Diversi video collocati nelle stanze trasmettono la voce di Testori, così particolare e piena di una vibrazione interna, che a volte tradisce la fatica di collegare il cuore e il cervello; ragione e sentimento, se volete, ossimoro che Giovanni riesce quasi sempre a fondere mirabilmente nella sua voce riconoscibile tra mille per l’impasto vocale. Mi sorprendo a osservare con attenzione i caloriferi d’epoca, i pavimenti originari, la lunga scala che porta al primo piano.

Immagino Testori spostarsi nervosamente da un locale all’altro alla ricerca di qualche testo o di qualche catalogo che non riesce a trovare nel suo tavolo ingombro di volumi. È qui, in questa consuetudine apparente, che si può intuire, non certo definire, lo scarto fra genio e normalità. Da molte finestre si scorge il giardino, pensato da un architetto, deduco, vista la disposizione delle piante e delle aiuole che rispondono a un preciso disegno.

Ci sono parecchie foto che ritraggono la famiglia Testori in quel medesimo giardino, con Giovanni che se ne sta sempre vicino alla mamma Lina, l’affetto più intenso della sua esistenza. Non a caso la mostra Fotoromanzo Testori  inizia con alcune immagini che ritraggono lo scrittore con sua madre, figura chiave nella sua vita, che tante volte torna nelle sue opere letterarie e teatrali. Dalle recenti ricerche archivistiche sono emersi materiali di famiglia sorprendenti, come un album di fotografie scattate il 6 gennaio 1957 a Lasnigo (in provincia di Como), paese natale di Lina. Oltre che dalle fotografie esposte, la vita famigliare è documentata da alcuni video in super 8 proiettati nel salone della Casa. L’immersione è totale e di grande fascino.

La mostra, in prevalenza fotografica è divisa in sezioni. Mi ha interessato quella intitolata “Città culla” legata a doppio filo a Il dio di Roserio e poi al ciclo de “I segreti  di Milano”. Gli scatti fermano lo scrittore in maniche di camicia sul ponte della Ghisolfa e in via Mac Mahon, oppure mentre è in posa tra le case di ringhiera insieme a Franca Valeri, che nel 1960 aveva portato in scena per la prima volta “La Maria Brasca”. Sono i luoghi di periferia che la scrittura ha reso mitici, ma sono anche luoghi reali, a poca distanza da dove mi trovo, bastano poche fermate del treno che scorre a cento metri (ne avverto il passaggio), oppure pochi minuti di auto. Inedite, per quanto ne so, sono le fotografie di Renato Grignani e Giorgio Soavi che ci mostrano l’interno dell’atelier milanese del pittore Testori, situato al numero 8 di via Brera, vale a dire a pochi passi dalla Pinacoteca o dalla fucina di idee d’avanguardia che era allora il Bar Jamaica. Ho solo il tempo per ricordare di sfuggita la parte de “Le mie vacanze”, dove si scopre un Testori “montanaro, in compagnia delle sorelle, dei nipoti e degli amici.

Come si legge nell’opuscolo che fa da guida, la sezione “Mes amis”, che si dipana sulle scale della Casa, è il racconto delle amicizie più care e durature, a partire da quella fondamentale con Roberto Longhi; ma l’elenco degli amici è lungo: Ennio Morlotti, Renato Guttuso, Eduardo De Filippo, Ermanno Olmi, Domenico Porzio, Giorgio Soavi, Ornella Vanoni, Mario Soldati, Alberto Arbasino e l’elenco potrebbe continuare, comprendendo le “Regine”, ossia le attrici che hanno portato in teatro i suoi testi: da Franca Valeri a Rina Morelli, da Pupella Maggio fino a Lilla Brignone e Mariangela Melato, da Luisa Rossi a Francesca Benedetti e Adriana Innocenti. Oltre ad essere testimonianze preziose di legami affettivi e professionali, queste immagini confermano indirettamente la straordinaria capacità dell’intellettuale in grado di utilizzare contemporaneamente più linguaggi (teatro, cinema, pittura), piegandoli di volta in volta alle sue esigenze espressive, e dunque utilizzando all’interno di ogni disciplina (per esempio la scrittura) tipologie e registri differenti, mescolando lingue e dialetti, alto e basso. Il termine di paragone novecentesco può forse essere solo Pasolini, a cui Testori è stato in effetti più volte accostato.

La mostra prosegue al piano superiore della casa, dove si aprono anche degli uffici. A dominare qui è l’impegno teatrale di Testori in qualità di autore, ma anche di scenografo (e costumista) ed attore. Sono gli anni dell’intensa collaborazione con Franco Branciaroli e con Franco Parenti. Getto uno sguardo veloce alle altre stanze, convinto di ritornare ancora e con maggiore agio. Mi preme ricercare un quadro appeso alle pareti che ho studiato di recente, quello per me enigmatico della Crocifissione, dipinto nel 1949. È un quadro potente, non privo di violenza sanguinaria, con in primo piano il sacrificio dell’agnus dei, il capro espiatorio (con tre occhi) sgozzato, secondo l’usanza del vecchio Testamento. E poi attira l’intero spazio dominato dall’horror vacui: qui Testori affolla una sorta di enciclopedia simbolica, con gli evangelisti (ne manca uno, Matteo, ma forse si cela in qualche anfratto bianco), le sette candele, i libri sacri, il divino calice che contiene il sangue della redenzione, la passione di Cristo evocata attraverso altri oggetti (la scala, la pertica con la spugna, la lancia, la croce di spine), secondo un metodo che richiama la poetica di Montale.

In un altro ufficio ritrovo i pugilatori, un ciclo di lavori che affrontano il tema della boxe, lo sport più fisico e violento, dove il sangue e frequente e ogni tanto il velo scuro della morte asciuga il sudore del perdente. Qui sorprende l’uso del colore gettato a spatolate sulla tela o addirittura direttamente col tubetto e poi assemblato con le mani a creare come un bassorilievo, per rendere più vive le pieghe della carne. Dalla finestra sento il rumore di un treno che passa veloce, in direzione di Milano. È anche per me il tempo di raggiungere il capoluogo. Ciao Giovanni, ci rivediamo tra un po’.

Alberto Brambilla

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Appuntamenti dal 14 aprile 2023 https://www.artevarese.com/appuntamenti-dal-14-aprile-2023/ https://www.artevarese.com/appuntamenti-dal-14-aprile-2023/#respond Fri, 14 Apr 2023 10:30:57 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69828   Milano – La Galleria Rossini presenta dal 15 aprile la mostra dei finalisti della seconda edizione di “Gioiello Contemporaneo Contest”. Esposti oltre 60 gioielli contemporanei, di artisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Lo spazio d’arte vocato alla sperimentazione  in collaborazione con le curatrici Marina Chiocchetta e Sonia Patrizia Catena, accoglie i monili selezionati nati dalla […]

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Milano – La Galleria Rossini presenta dal 15 aprile la mostra dei finalisti della seconda edizione di “Gioiello Contemporaneo Contest”. Esposti oltre 60 gioielli contemporanei, di artisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Lo spazio d’arte vocato alla sperimentazione  in collaborazione con le curatrici Marina Chiocchetta e Sonia Patrizia Catena, accoglie i monili selezionati nati dalla ricerca e dalla creatività di designer, orafi e artisti. Gli autori in mostra hanno sviluppato le loro collezioni sperimentali basandosi su una personale cifra stilistica che racconta gioielli frutto della mescolanza di diverse identità e tecniche. Nel corso dell’esposizione ci sarà l’opportunità, inoltre, di apprezzare i gioielli di Claudia Marchioni, vincitrice del Premio Rossini, proclamata durante la serata inaugurale di Ridefinire il Gioiello, progetto arrivato alla sua VIII edizione e di cui la galleria è partner dal 2012. La mostra, che aprirà al pubblico sabato, alle 18 in occasione della Milano Design Week, sarà visitabile fino al 6 maggio, da martedì a sabato 10-19.

Ascona – Si è aperta al Museo comunale di Arte Moderna la retrospettiva dedicata a Nanda Vigo dal titolo “Alfabeto Cosmogonico “. La mostra analizza l’intero percorso creativo dell’artista attraverso 40 opere realizzate tra fine degli anni Cinquanta e gli anni Duemila, che documentano le fasi salienti della sua creatività. Conclude il percorso l’opera che dà il titolo alla mostra, Alfabeto Cosmogonico (anni ’80): una serie di strutture trapezoidali di differenti dimensioni ricoperte di specchi. Le opere, in base alla loro disposizione, riflettono l’ambiente circostante che diventa parte integrante dell’installazione creando un linguaggio misterioso. Fino al 25 giugno. Orari: martedì-sabato, 10 – 12; 14 – 17.Domenica e festivi, 10.30 – 12.30; 14 – 16.

Lugano – Il Museo delle Culture ospita la personale di Attasit Pokpong (Bangkok, 1977), uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea thailandese. L’esposizione dal titolo “The Presence”, curata da Giancarlo Ermotti, Paolo Maiullari e Nora Segreto, raccoglie 29 dipinti a olio di grandi dimensioni e 22 acquerelli raffiguranti volti di donna. È questo il soggetto che, dopo la ricognizione sui paesaggi naturali della Thailandia e su quelli urbani di Bangkok, è diventato l’elemento più caratteristico della produzione di Pokpong tra il 2008 e il 2023, nella quale l’artista elabora uno stile tutto personale, diventando anche il precursore di un nuovo modo di proporre il ritratto femminile. Fino 11 giugno. Orari: martedì chiuso lunedì-venerdì, 11-18 sabato e domenica, 10-18.

Rancate – La Pinacoteca Zust ospita l’ampia rassegna dedicata a Filippo Boldini (1900-1989). La mostra ripercorre l’intero percorso dell’artista, toccando tutti i temi da lui amati: fiori, nature morte, figure, soggetti religiosi e paesaggi; dalle opere degli anni Trenta, ancora di stampo naturalistico, alla fase “novecentista” e quindi a quella cubisteggiante, fino alle atmosfere soffuse e sfaldate degli anni Ottanta. Nelle sale viene presentata una selezione di lavori donati dal pittore alle collezioni pubbliche luganesi. Accanto, sedici bozzetti provenienti da una raccolta privata, quasi tutti inediti, realizzati fra gli anni Trenta e i primi anni Sessanta del Novecento che permettono di documentare un aspetto poco noto del suo lavoro. La mostra proseguirà sino al 3 settembre e sarà visitabile nei seguenti orari: aprile-giugno e settembre: da martedì a venerdì: 9-12 / 14-17 sabato, domenica e festivi: 10-12 / 14-17; luglio e agosto: 14-17; chiuso il lunedì (aperto 10/4 e 29/5)

Milano – “Mappe arboree”, la serie fotografica di Alessandro Vicario iniziata nel 2015 e in continua evoluzione, viene proposta nel nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia contemporanea Lab 1930, di via Mantova 21. La mostra, a cura di Elena Carotti presenta undici opere delle quali quattro inedite, scattate con differenti modalità di ripresa (analogica e digitale). E’ una riflessione intima sugli alberi e, in particolare, sulla parte più esterna che ha un ruolo fondamentale nell’ecosistema del nostro pianeta e che incide anche sulle vite di tutti: le cortecce che, oltre a proteggere i tronchi in cui scorrono i tessuti conduttori percorsi dalla linfa, vengono usate dall’uomo sin dal medioevo per le loro proprietà terapeutiche. Fino al 30 maggio. Orari: su appuntamento martedì e giovedì dalle 15 alle 18. In occasione del Fuorisalone da martedì 18 a venerdì 21 aprile, dalle 15 alle 18. Aperture straordinarie: sabato e domenica 15 e 16 aprile; sabato e domenica 27 e 28 maggio, sempre nei medesime orari.

Milano – A Palazzo Reale prosegue “La Pace Preventiva”,  mostra – installazione di Michelangelo Pistoletto pensata appositamente per la suggestiva Sala delle Cariatidi. L’esposizione è curata da Fortunato D’Amico ed è parte di Milano Art Week (fino al 16 aprile), la manifestazione diffusa che mette in rete le principali istituzioni pubbliche e le fondazioni private della città che si occupano di arte moderna e contemporanea. “La Pace Preventiva” rappresenta il raggiungimento della consapevolezza attraverso l’esperienza immersiva nel Labirinto creato dall’artista. Un tragitto disorientante fra le opere che accompagna i visitatori a conoscere quell’itinerario di consapevolezza che ha gradualmente consentito all’artista di concepire “l’arte al centro di una trasformazione responsabile della società”. Fino al 4 giugno. Orari: da martedì a domenica 10 – 19.30; giovedì 10 – 22.30.

Milano – La galleria “Il Milione” ospita, la bipersonale “Variazioni di superficie – Surface Changes” di Domenico D’Oora e Angela Glajcar. La mostra propone un inedito dialogo tra le opere dei due artisti che si confrontano sul tema della concretezza della materia: D’Oora con l’ardesia e Glajcar con la carta. L’alternanza del bianco e nero, di pietra e di carta, identifica il lavoro di ciascuno esaltando le prime immediate differenze, stimolando anche il tempo di una riflessione più prolungata e rallentata con cui recepire i punti di contatto che avvicinano e apparentano le due poetiche qui rispecchiate una nell’altra. Accompagna la mostra il “Bollettino 206” che raccoglie la riproduzione delle opere esposte, il saggio di Matteo Galbiati, curatore e un breve apparato biografico degli artisti. Sino al 19 maggio. Orari: da lunedì a venerdì 10.30-13/15.30-19; sabato su appuntamento.

Milano – L’Acquario Civico inaugura, venerdì 21 aprile alle 18, la retrospettiva dal titolo “Acqua del sottobosco” dedicata a Carola Mazot (Valdagno 1929 – Milano 2016), pittrice veneta  formatasi all’Accademia di Brera tra gli anni Cinquanta e Sessanta come allieva di Marino Marini e Giacomo Manzù. In mostra una selezione di opere appartenenti al periodo di più forte tendenza astratta della produzione artistica di Mazot, risalente agli anni Novanta. Forme e segni traggono ispirazione dall’osservazione degli elementi della natura. Alberi e boschi, radici, fiori e rami intrecciati sono reinterpretati dall’artista con grande libertà e vitalità. L’elemento dell’acqua è parte della visione d’insieme e si manifesta attraverso rivoli o ruscelli, pioggia sugli alberi, brina o rugiada sulle erbe, sorgenti e stagni nella boscaglia. Fino al 21 maggio; orari: martedì – domenica 10 – 17.30.

Brescia – Il Museo Diocesano ospita la mostra dello scultore non vedente Felice Tagliaferri. L’artista cesenate si distingue nel panorama contemporaneo italiano e internazionale per la potenza espressiva delle sue opere figurative create nel marmo, attraverso la sapiente manipolazione tattile del materiale, con iconografie legate al mondo religioso e descrittive della fragilità umana. In mostra, tra le opere, si possono ammirare: il Cristo riVelato (2010), realizzato su modello del Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, conservato nella cappella Sansevero di Napoli, la Pietà ribaltata (2020) ispirata alla Pietà di Michelangelo nella basilica di San Pietro nella Città del Vaticano, dove qui è il figlio che tiene tra le braccia la madre esausta e la Sacra Famiglia con bambino fragile (2021) che vede la rivisitazione del soggetto con la presenza di un bimbo con la Sindrome di Down. La mostra è visitabile sino al 25 giugno, tutti i giorni (tranne mercoledì) nei seguenti orari, 10 – 12; 15 – 18.

Lecco – A Palazzo delle Paure  prosegue la mostra “Futuristi. Una generazione all’avanguardia“. L’esposizione indaga la presenza di nuovi linguaggi nell’Italia dei primi decenni del Novecento concentrandosi sull’esperienza futurista, nelle sue molteplici espressioni, attraverso le opere dei suoi più celebri rappresentanti: da Giacomo Balla a Luigi Russolo, da Gino Severini a Enrico Prampolini, da Filippo Tommaso Marinetti ad Antonio Sant’Elia, da Fortunato Depero a Tullio Crali, a molti altri ancora. La rassegna, a cura di Simona Bartolena racconta, nelle sue diverse declinazioni, uno dei movimenti d’avanguardia più importanti d’Europa, nato e sviluppatosi in Italia e i suoi rapporti con la scena europea e con la società italiana del tempo. Il Futurismo ha saputo portare la sua ventata di novità e rivoluzione nelle arti visive, nella letteratura, nella musica ma anche nel vivere quotidiano. Fino al 18 giugno; orari: martedì 10-14; da mercoledì a domenica 10-18.

Busto – Prosegue nelle sale della Fondazione Bandera in via Costa, la mostra “Un’altra Storia” di Camillo Balossini. L’esposizione, inserita nell’ambito dell’XI Edizione del Festival Fotografico Europeo presenta una serie di suggestivi scatti ispirati a personaggi storici di rilievo che hanno vissuto nelle diverse epoche e che l’artista rivisita e ripropone in un viaggio a ritroso nel tempo. La mostra potrà essere visitata sino al 23 aprile osservando i seguenti orari: da giovedì a domenica dalle 16 alle 19.

Busto – Legnano – Somma Ldo – Nell’ambito del Festival Fotografico Italiano si segnalano nuovi apputamenti: allo Spazio mostre Photosquare dell’aeroporto di Milano Malpensa (Terminal 1) si inaugura mercoledì 19 aprile alle 16.30 “Ahkat-Terramadre“, un progetto di Valentina Tamborra che potrà essere amminato fino al 30 giugno. A Busto, lo Spazio Farioli presenta fino al 30 aprile l’esposizione “Saranno gli alberi che salveranno il mondo?” progetto degli studenti del secondo anno dell’Istituto italiano di Fotografia di Milano. Orari: da giovedì a sabato 16.30-19; domenica 10.30-12/16.30-19. La Galleria Boragno inaugura, oggi alle 18, la mostra di Augusto Barbieri dal titolo “Polaroid Selection”visitabile fino al 23 aprile negli orari: da mercoledì a domenica 10-13/ 15.30-18.30. Martedì 18 aprile, a Palazzo Leona da Perego a Legnano il giornalista Tony Capozzo terrà l’incontro  “Dialogando di fotogiornalisto – riflessioni su un mestiere mutato”. Ore 21, ingresso libero.

Lugano – Le associazioni AsaSi – Storici dell’Arte della Svizzera Italiana in collaborazione con Biblioteca Salita dei Frati organizzano
martedì 25 aprile alle 18, nella sede della Biblioteca Salita dei Frati un incontro sul tema “Il libro d’artista: storia e prospettive a cura di Giulia Brivio. Per l’occasione è previsto l’intervento dell’artista Vittoria Fragapane.

Milano – E’ caratterizzata dal tipico colore Blu di Prussia quell’antico metodo di stampa fotografica oggi conosciuta come cianotipia. A questa tecnica, inventata nel 1842 da Sir John Herschel è dedicato il workshop organizzato domenica (7 maggio) dalle 10 alle 17 al Circolo IAM e riservato ai ragazzi dagli 11 ai 18 anni. Il corso, tenuto dalla designer Roberta Donatini, propone un lavoro su grandi superfici di tessuto al fine di realizzare degli stendardi che a fine giornata verranno esposti nel cortile. Per iscrizione e informazioni, scrivere a circoloiam@gmail.com

 

 

 

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“Madonne ambrosiane. I capolavori dei maestri” https://www.artevarese.com/madonne-ambrosiane-i-capolavori-dei-maestri/ https://www.artevarese.com/madonne-ambrosiane-i-capolavori-dei-maestri/#respond Mon, 20 Mar 2023 08:48:14 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69539 Ci riguarda da vicino “Madonne ambrosiane. I capolavori dei maestri” del giornalista e critico d’arte Luca Frigerio Edito dal Centro Ambrosiano (pp.192. Euro 39,50) con prefazione di Monsignor Franco Giulio Brambilla, teologo e attuale Vescovo di Novara e in passato collaboratore del Cardinale Carlo Maria Martini. Ci riguarda da vicino in quanto il volto della […]

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Ci riguarda da vicino “Madonne ambrosiane. I capolavori dei maestri” del giornalista e critico d’arte Luca Frigerio Edito dal Centro Ambrosiano (pp.192. Euro 39,50) con prefazione di Monsignor Franco Giulio Brambilla, teologo e attuale Vescovo di Novara e in passato collaboratore del Cardinale Carlo Maria Martini.

Ci riguarda da vicino in quanto il volto della madre di Gesù in copertina si riferisce alla Madonna di Cagnola di Villa Cagnola alle porte di Varese.
Nel testo in questione scorre la secolare cadenza delle devozioni mariane che nei secoli ha visto la realizzazione di opere a firma dei più grandi maestri che hanno caratterizzato l’intera storia dell’arte.

Inoltre l’autore, scandisce con dovizia di particolari, una preziosa analisi inerente gli aspetti simbolici delle opere presenti in volume.
Pagina per pagina si succedono capolavori quali la “Pala Montefeltro” di Piero della Francesca e lo “Sposalizio della Vergine” custoditi presso la Pinacoteca di Brera.

Tra i gioielli della Casa Museo Poldi Pezzoli compaiono la “Madonna col bambino che dorme” di Andrea Mantegna e la “Madonna del libro” di Botticelli.

La parte scultorea riguarda la “Pietà Rondanini” di Michelangelo oltre alla “Madonnina” sulla guglia del Duomo, quale simbolo della città di Milano.
Sempre in ambito scultoreo scorrono i nomi di Michelino da Besozzo, di Bernardino Luini e del Bramantino. La trama critico-narrativa trova infine compimento con l’arte contemporanea ponendo sopra ogni altro il nome di Lucio Fontana.

Luca Frigerio – “Madonne ambrosiane. I capolavori dei maestri” Edizioni Centro Ambrosiano, pp.192, Euro 39,50

Mauro Bianchini

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Appuntamenti dal 30 dicembre 2022 https://www.artevarese.com/appuntamenti-dal-30-dicembre-2022/ https://www.artevarese.com/appuntamenti-dal-30-dicembre-2022/#respond Fri, 30 Dec 2022 11:30:14 +0000 https://www.artevarese.com/?p=68521   Rancate – La Pinacoteca Zust ospita la mostra Le “invenzioni di tante opere”. Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri, L’esposizione si propone di osservare l’opera dell’architetto di Melide mettendone in luce il dialogo con i numerosi artisti e artigiani che collaborarono alla realizzazione dei grandi cantieri da lui progettati e diretti, tra Roma, […]

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Rancate – La Pinacoteca Zust ospita la mostra Le “invenzioni di tante opere”. Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri, L’esposizione si propone di osservare l’opera dell’architetto di Melide mettendone in luce il dialogo con i numerosi artisti e artigiani che collaborarono alla realizzazione dei grandi cantieri da lui progettati e diretti, tra Roma, Napoli, Amalfi e Salerno. Un viaggio nell’esperienza dei grandi cantieri artistici della Roma papale di fine Cinquecento e della Napoli vicereale del decennio successivo, attraverso la presenza di rilevanti opere d’arte di pittori quali il Cavalier D’Arpino, Cesare Nebbia, Giovanni Guerra, Paul Bril, Andrea Lilio, Ferraù Fenzoni, Giovanni Balducci, Belisario Corenzio, scultori in bronzo e in marmo, come Bastiano Torrigiani, Lodovico Del Duca e Leonardo Sormani, medaglisti come Domenico Poggini. La mostra, suddivisa in tre sezioni principali, articolate al loro interno in sottosezioni tematiche, rimarrà in calendario sino al 19 febbraio. Orari: da martedì a venerdì 9-12/14-17; sabato domenica e festivi 10-12/14-18; aperto 1 e 6 gennaio.

Busto Arsizio – Alla Fondazione Bandera è in corso la mostra “La valenza degli opposti”, una collettiva che mette a confronto, sul tema, sedici artisti. Ciascuno si è espresso con la propria tecnica e personale linguaggio. Si va, pertanto, dalla fotografia al disegno, dalla scultura alla pittura. Hanno aderito al progetto: Antonella Civera, Azelio Corni, Umberto Corni, Ermanno Cristini, Valter Iannetti, Alessio Larocchi, Giovanni Mancin, Paolo Minioni, Daniele Ossola, Federica Pamio, Alberto Peruzzotti, Luca Scarabelli, Mario Surbone e Natale Zoppis. Fino al 29 gennaio; orari: giovedì-domenica 16-19.

Cernobbio – Un corpus di opere di Giuseppe Veneziano si può ammirare lungo le vie nel Borgo antico, alla Cernobbina Art Studio e per finire nelle sale di villa Bernasconi. Dieci lavori di cryptoart fanno riferimento al repertorio più noto della storia dell’arte occidentale. Si tratta di un nucleo di lavori che, a partire dal Rinascimento (Botticelli, Leonardo, Raffaello), guardano a Caravaggio, poi a Vermeer per spingersi più vicino a noi, con riferimenti a Van Gogh, Salvador Dalì e persino Maurizio Cattellan. L’artista “gioca” con questi capolavori inserendoli all’interno di una tecnologia recentissima, complessa e discussa come quella degli NFT rendendo le loro figure capaci di movimento e persino suono. L’esposizione “Giuseppe Veneziano. 10 NFT”, a cura di Aldo Premoli, proseguirà sino all’8 gennaio.

Forte di Bard – Al Museo delle Alpi è in corso la mostra dedicata all’artista francese Gabriel Loppé, pittore, alpinista, viaggiatore ma anche fotografo. L’esposizione presenta più di 100 opere tra tavole, disegni, fotografie e oggetti provenienti da collezioni private e pubbliche. Le 65 tele rappresentano il lavoro dell’artista dagli anni 1860 sino all’inizio del XX secolo. Loppé raffigura nelle sue opere la grandiosità delle montagne, i ghiacciai tagliati dai crepacci e dalle fessure e i tramonti sgargianti catturati dalla vetta del Monte Bianco. La mostra, a cura di Anne Friang e William Mitchell, rimarrà in calendario sino al 14 gennaio. Orari: feriali: 10-18; sabato, domenica e festivi: 10-19. Fino all’8 gennaio aperta tutti i giorni.

Milano – Prosegue, alla Galleria Previtali di via Lombardini La mia Brera,  mostra che intende riconoscere ai maestri dell’accademia l’alto valore artistico e formativo della loro opera. Un’occasione espositiva per sessanta artisti che hanno frequentato, dal 1970 al 2000, e che hanno conseguito il diploma con Aldo Carpi, Achille Funi, Gianfilippo Usellini, Domenico Cantatore, Tito Varisco, Domenico Purificato, Luca Crippa, Giovanni Repossi, Alik Cavaliere e Mino Ceretti, tanto per citarne alcuni. Nel corso della mostra saranno organizzate serate a tema con personalità rappresentative dei diversi profili professionali (storici dell’arte, designer, architetti, collezionisti, poeti, giornalisti, drammaturghi, imprenditori). Il primo appuntamento è per mercoledì 11 gennaio alle 18.30 con Stefano Zuffi che parlerà de “Le anime di Brera”. L’esposizione proseguirà sino all’11 marzo; orari: martedì – sabato: 16 – 19.30.

Milano – I visitatori del Museo Diocesano Carlo Maria Martini potranno ammirare due esposizioni. Negli spazi di piazza Sant’Eustorgio, sono infatti esposte sette placchette di piombo del III secolo d.C. appartenenti al culto dei “Cavalieri Danubiani”, donate nel 2017 e recentemente restaurate, entrate nel percorso espositivo permanente del Museo e, per tutto il periodo natalizio, il settecentesco Presepe di carta di Francesco Londonio, uno dei capolavori d’arte sacra del XVIII secolo milanese, composto da circa 60 personaggi, dipinti su carta o cartoncino sagomati, alti dai 35 ai 60 cm. Il cosiddetto “Presepe del Gernetto”, dal luogo di provenienza, Villa Gernetto a Lesmo in Brianza, già nella raccolta Patrizi Cavazzi della Somaglia è entrato a fare parte della collezione permanente del Museo Diocesano nel 2018 grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi. Fino al 29 gennaio. Orari: martedì- domenica, 10-18; chiuso lunedì

Brescia – La mostra “Adoremus!”, prosegue nelle sale del Museo Diocesano. Si tratta di un inedito dialogo tra opere di forte suggestione con l’Annunciazione di Giovanni Battista Moroni, la Madonna con Bambino e San Paolo di Girolamo da Romano, detto il Romanino, appartenenti a BPER Banca, e due opere delle collezioni del Museo, una coppia di icone russe dedicate all’Annunciazione dell’Ottocento e una cinquecentesca tempera su tavola della scuola veneto-cretese raffigurante l’Adorazione dei Magi. In un periodo storico contrassegnato dalle forti tensioni internazionali, con la perdita di migliaia di vite umane e con l’aggravarsi della situazione economica, il Museo intende offrire ai visitatori una vera e propria “sosta contemplativa”, articolando il percorso in quattro sale distinte, ciascuna dedicata a un’opera, con l’obiettivo di lasciare al pubblico lo spazio e il tempo adeguato per osservare i capolavori. Fino al 15 gennaio. Orari: tutti i giorni, 10 – 12/15 – 18. Domani, 31 dicembre 10 – 12; chiuso il 1 gennaio.

Torino – La GAM di Torino dedica a Edoardo Sanguineti, poeta, raffinato intellettuale e tra i maggiori protagonisti e interpreti della contemporaneità, una mostra negli spazi della Wunderkammer. Esposti, tra le diverse opere, alcuni ritratti, che gli amici artisti gli avevano dedicato. Più di 40 opere eseguite, tra gli altri, da Emilio Vedova, Enrico Baj, Pietro Cascella, Ugo Nespolo, Carol Rama, ciascuna affiancata da un testo di Sanguineti che evoca lo stretto rapporto di amicizia e il sentimento fraterno con gli artisti. Si tratta di frammenti di saggi, poesie, sonetti ma anche curiosi e divertenti giochi di parole costruiti sui nomi degli artisti. “Edoardo Sanguineti. Il volto del Poeta” sarà visitabile sino al 19 febbraio. Orari al pubblico: da martedì a domenica dalle 10 alle 18.

Varese – Nella sede di via Sant’Antonio la Galleria Punto sull’Arte ospita la mostra “Alchemica” di Annalù artista veneta tra le protagoniste italiane della sua generazione, più conosciute a livello internazionale, soprattutto in considerazione di una ricerca che unisce la bellezza dei materiali con una tensione all’astrazione di grande forza estetica e concettuale e di assoluta contemporaneità. Esposta in mostra una selezione delle sue iconiche creazioni in vetroresina (opere della serie dei Dreamcatcher, Fukinagashi, Books), insieme a inedite opere in stampa 3D e in formato NFT. Una mostra che vuole fare il punto su tutto il percorso artistico dell’artista e un rilancio alla scoperta di tutti i nuovi percorsi da lei intrapresi negli ultimi anni. Fino al 21 gennaio con apertura da martedì a sabato dalle 9.30 alle 17. L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue che raccoglie la riproduzione di tutte le opere esposte e il testo critico di Angelo Crespi.

Mantova – Ultimo  fine settimana per una visita alla mostra “Luce Ombra Pittura”  di Raffaele Cioffi, in corso negli spazi de “LaGalleria” del Museo Nazionale di Palazzo Ducale. E’ una riflessione sul percorso pittorico dell’artista degli ultimi due anni con opere distribuite in tre sale  dove viene rappresentato un universo poetico narrato attraverso diciassette tele, quasi tutte di grandi dimensioni. L’intera narrazione post-aniconica della pittura di Cioffi mostra come l’artista cerchi e trovi, di volta in volta, la dissolvenza dell’immagine nella luce e nel colore, per un’astrazione estremamente moderna, dalla colorazione pastosa e dalla forte valenza spirituale, che rispecchiano un timbro romantico dell’anima che si traduce in una pennellata forte, densamente espressiva e coinvolgente. Fino al 31 dicembre; orari: sabato e domenica 10 – 13 / 14 – 18.

Rovereto – Al Mart sono ospitate le mostre “Giotto e il Novecento” e Giuseppe Gallo “Michelangelo sogna Brancusi”. La prima esposizione presenta duecento opere di grandi autori e autrici del XX secolo accomunati dalla passione per la figura di Giotto, studiato, imitato, o preso a modello di perfezione e spiritualità. Nel primo novecento Carlo Carrà, Mario Sironi e Arturo Martini, ma anche Gino Severini, Massimo Campigli, Achille Funi, Ubaldo Oppi, rintracciarono in Giotto il principale testimone di un’eternità alla quale guardare.Pochi decenni dopo, l’eredità giottesca influenza l’opera di alcuni protagonisti dell’arte italiana come Giorgio Morandi, Fausto Melotti, Mario Radice, Lucio Fontana, ma anche il lavoro di grandi artisti internazionali come Henri Matisse, Yves Klein, Mark Rothko, Josef Albers e Tacita Dean. La seconda mostra propone disegni e sculture, oltre 40 opere di Giuseppe Gallo che indagano, attraverso un’analisi filosofica, i temi del mito e della natura nei quali l’artista riconosce un principio di vita e poesia. Fino al 19 marzo. Orari: martedì-domenica 10-18; venerdì 10-21.

Bard (AO) – Il Forte ospita un’ampia rassegna dedicata al Déco in Italia. Un progetto espositivo, curato da Francesco Parisi, che presenta 230 opere tra pittura, scultura, decorazioni murali, arti applicate, manifesti e illustrazioni che svelano l’evoluzione del Déco in Italia. La mostra, allestita nelle sale delle Cannoniere e delle Cantine del Forte di Bard, oltre a ricostruire proprio la sezione italiana presente a quell’evento epocale, intende restituire una sorta di fotografia di quanto si andava producendo in quegli anni non solo nelle arti decorative ma anche in pittura, scultura e grafica selezionando quelle opere che rispondevano sia ad una esigenza di sintesi formale, soprattutto nell’ambito novecentista, che caldeggiava un recupero della tradizione culturale italiana e dell’idioma classico rinascimentale, sia ad un’attitudine più gioconda, a tratti apparentemente disimpegnata. Fino al 10 aprile. Orari: martedì-venerdì 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19. Fino all’8 gennaio tutti i giorni con prolungamento orario sino alle 20; sabato 31 dicembre chiusura alle 19 e domenica 1° gennaio 14- 20.

Novara – Si intitola “Pets – Animali Domestici” la nuova personale di Fabrizio Molinario allestita negli spazi espositivi La Salamandra Art Gallery. La forma espressiva dell’artista con il suo primitivismo lo rendono riconoscibile. Art brut che rimanda alle sperimentazioni protagoniste del successo di pittori come il francese Jean Dubuffet. La mostra, a cura di Valetina Satini, rimarrà in calendario sino al 15 gennaio e sarà visitabile nei giorni di venerdì e sabato dalle 10.30 alle 18.30.

Milano – Alla Pinacoteca Ambrosiana è in corso una mostra diffusa di Presepi, provenienti dal Museo del Presepio di Dalmine. Si tratta di undici esemplari di varia origine: napoletani, lombardi, africani, birmani realizzati con le tecniche più diverse. Ci sono anche quelli in carta, “a teatrino”, o realizzati con figure ottenute da appositi “fogli da ritaglio” montati su supporti rigidi e disposti in una scena, sono stati donati al Museo di Dalmine da un collezionista privato e tutti databili tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento. Nella sala della Medusa è esposto il presepio napoletano girevole in una classica scenografia in sughero. Il presepe lombardo in gesso, realizzato nel Novecento con stampi e modelli dell’Ottocento, presenta una ricca iconografia di personaggi con figure diversamente atteggiate e tutte rifinite con particolare cura, vestite con tuniche secondo la tradizione lombarda. Dei due presepi africani, uno è in legno di palissandro intagliato, l’altro è in metallo con delle bellissime figure di musicisti seduti che suonano. Infine, il Presepe birmano è in legno dipinto e dorato, un presepio unico che racchiude in sé Occidente, nel messaggio, ed Oriente nello stile.

 

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Appuntamenti dal 16 dicembre 2022 https://www.artevarese.com/appuntamenti-dal-16-dicembre-2022/ https://www.artevarese.com/appuntamenti-dal-16-dicembre-2022/#respond Fri, 16 Dec 2022 11:30:12 +0000 https://www.artevarese.com/?p=68383 Milano – I visitatori del Museo Diocesano Carlo Maria Martini potranno ammirare due nuove esposizioni. Negli spazi di piazza Sant’Eustorgio, sono infatti esposte sette placchette di piombo del III secolo d.C. appartenenti al culto dei “Cavalieri Danubiani”, donate nel 2017 e recentemente restaurate, entrate nel percorso espositivo permanente del Museo. Per tutto il periodo natalizio, […]

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Milano – I visitatori del Museo Diocesano Carlo Maria Martini potranno ammirare due nuove esposizioni. Negli spazi di piazza Sant’Eustorgio, sono infatti esposte sette placchette di piombo del III secolo d.C. appartenenti al culto dei “Cavalieri Danubiani”, donate nel 2017 e recentemente restaurate, entrate nel percorso espositivo permanente del Museo. Per tutto il periodo natalizio, inoltre, sarà esposto il settecentesco Presepe di carta di Francesco Londonio, uno dei capolavori d’arte sacra del XVIII secolo milanese, composto da circa 60 personaggi, dipinti su carta o cartoncino sagomati, alti dai 35 ai 60 cm. Il cosiddetto “Presepe del Gernetto”, dal luogo di provenienza, Villa Gernetto a Lesmo in Brianza, già nella raccolta Patrizi Cavazzi della Somaglia, è entrato a fare parte della collezione permanente del Museo Diocesano nel 2018 grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi. Fino al 29 gennaio. Orari: martedì – domenica 10-18; chiuso lunedì

Brescia – La mostra “Adoremus!”, allestita al Museo Diocesano dà vita a un inedito dialogo tra opere di forte suggestione. Si tratta dell’Annunciazione di Giovanni Battista Moroni, la Madonna con Bambino e San Paolo di Girolamo da Romano, detto il Romanino, appartenenti a BPER Banca,  due opere delle collezioni del Museo, una coppia di icone russe dedicate all’Annunciazione dell’Ottocento e una cinquecentesca tempera su tavola della scuola veneto-cretese raffigurante l’Adorazione dei Magi. In un periodo storico contrassegnato dalle forti tensioni internazionali, con la perdita di migliaia di vite umane e con l’aggravarsi della situazione economica, il Museo intende offrire ai visitatori una vera e propria “sosta contemplativa”, articolando il percorso in quattro sale distinte, ciascuna dedicata a un’opera, con l’obiettivo di lasciare al pubblico lo spazio e il tempo adeguato per osservare i capolavori. Fino al 15 gennaio. Orari: tutti i giorni, 10 – 12; 15 – 18. Aperture natalizie: 24 e 31 dicembre: 10 – 12; 25 dicembre e 1 gennaio : chiuso.

Milano – Al Museo Diocesano Carlo Maria Martini è ospitata la Predella della Pala Oddi, capolavoro giovanile di uno dei maggiori esponenti del Rinascimento italiano proveniente dalle collezioni dei Musei Vaticani, dove è esposta nella sala VIII della Pinacoteca dedicata a Raffaello. È infatti Raffaello Sanzio (Urbino 1483 – Roma 1520) l’autore del Capolavoro per Milano 2022, iniziativa giunta quest’anno alla sua 14^ edizione. L’opera, un olio su tavola (cm 39 x 188), è suddivisa in tre scomparti raffiguranti l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio. La predella è stata sottoposta a un intervento di restauro, condotto nel Laboratorio  dei Musei Vaticani ed eseguito dal maestro Paolo Violini. I preziosi colori usati da Raffaello hanno così recuperato la loro brillantezza originaria. Fino al 29 gennaio. Orari: martedì- domenica, 10-18.

Lugano – Nella Chiesa di San Carlo Borromeo, in via Nassa, è possibile ammirare l’opera dell’artista fiammingo Pieter Paul Rubens Madonna col Bambino. In concomitanza con la mostra di Genova, e qui esposta in occasione del Natale, la tela si caratterizza per una composizione iconograficamente innovativa, in cui la madre di Dio, ritratta giovanissima, sembra essere consapevole del suo ruolo divino e della responsabilità che l’aspetta: tiene in piedi il piccolo Gesù che sta muovendo i suoi primi passi, anch’egli consapevole del destino espresso nello sguardo attonito e volto nel vuoto, simbolo del sacrificio della Passione e della morte (sacrificio rappresentato dal panno bianco del “sudario” che sta calpestando con i piccoli piedini nudi). L’opera può essere ammirata fino al 15 gennaio. L’ingresso è libero.

Castellanza – Prosegue a villa Pomini  la mostra “In cerca di luce” presepi d’artista, la quinta edizione della rassegna dedicata alla Natività. In mostra sculture, rilievi in ceramica e quadri firmati da artisti del territorio che hanno aderito al progetto. Tra questi: Orlando Alliod, Giovanni Beluffi, Roberto Benotti, Antonia Campi, Piero Cicoli, Renata Colombo Casero, Massimo Conconi, Lena Costantini, Marco Costantini, Daniela Denti, Carlo Fayer, Anny Ferrario, Anna Genzi, Eva Hodinova, Yasuo Kuwahara, Marzia Mucchietto, Maria Nicolais, Ico Parisi, Gianni Piccazzo, Mariano Pieroni, Vittorio Pieroni, Sergio Primavera, Antonio Quattrini, Oreste Quattrini, Giorgio Robustelli, Mariuccia Secol, Rosaria Salmieri, Alberto Tognola e Rita Varalli. E con la partecipazione straordinaria di Giancarlo Pozzi. Previsti anche due incontri di approfondimento sul tema: il 18 dicembre, alle 16, si dialogherà sul tema della Natività con don Giuseppe Grampa, teologo e giornalista, e con Rosa Giorgi, direttrice del Museo dei Cappuccini di Milano. Il 6 gennaio, sempre alle 16, sarà la volta del tema dei Magi, del loro fantastico viaggio seguendo la stella alla ricerca del Re dei Re. A raccontarlo ci sarà Luca Frigerio, giornalista e scrittore. Fino al 6 gennaio: sabato: 15 – 18.30; domenica: 10 – 12/ 15.30 – 18.30.

Leggiuno -All’eremo d Santa Caterina del Sasso si può ammirare la suggestiva mostra Presepio di presepi,  opere in porcellana di Mariano Pieroni. Ogni lavoro ha un proprio significato e la prospettiva non è unica, come tante sono le figure, in gruppo o isolate, e variabili sono le dimensioni. Ciascuno è un racconto, una frase rappresentata dalla e nella materia, resa tangibile dalla porcellana e dall’accostamento delle differenti versioni che raccontano ed esaltano la più grande tra le Storie. Il Presepio di Presepi solleva interrogativi, mostra contraddizioni e la fede oscillante, il momento del dubbio, la propria e l’altrui solitudine. Mostra splendori di Gerusalemme, la scala di Giacobbe, l’alea fiabesca e l’orto degli ulivi. Unico comune denominatore è l’amore: uno specchio in cui vedere se stessi.

Busto – Fino a lunedì (19 dicembre) nella chiesa di Sant’Antonio, nel cuore del centro storico è possibile visitare la suggestiva esposizione “Uomini nonostante tutto” organizzata da Fondazione Russia Criastiana e da Memorial, con il coordinamento delle scuole Rezzara “Chicca Gallazzi”, “Costamagna” e liceo “Pascal”. In mostra pannelli riproducenti storie vissute in diverse aree dell’impero sovietico, testimonianze di umanità, di amicizia e di dolore. Corrispondenze che documentano il legame dei detenuti nei Gulag sovietici con i propri familiari. Orari: dalle 16 alle 19.

Busto Arsizio – Alla Fondazione Bandera è in corso la mostra “La valenza degli opposti”, una collettiva che mette a confronto, sul tema, sedici artisti. Ciascuno si è espresso con la propria tecnica e personale linguaggio. Si va, pertanto, dalla fotografia al disegno, dalla scultura alla pittura. Hanno aderito al progetto: Antonella Civera, Azelio Corni, Umberto Corni, Ermanno Cristini, Valter Iannetti, Alessio Larocchi, Giovanni Mancin, Paolo Minioni, Daniele Ossola, Federica Pamio, Alberto Peruzzotti, Luca Scarabelli, Mario Surbone e Natale  Zoppis. Fino al 29 gennaio; orari: giovedì-domenica 16-19.

Cernobbio – Un corpus di opere di Giuseppe Veneziano si può ammirare lungo le vie nel Borgo antico, alla Cernobbina Art Studio e per finire nelle sale di villa Bernasconi. Dieci lavori di cryptoart   fanno riferimento al repertorio più noto della storia dell’arte occidentale. Si tratta di un nucleo di lavori che, a partire dal Rinascimento (Botticelli, Leonardo, Raffaello), guardano a Caravaggio, poi a Vermeer per spingersi più vicino a noi, con riferimenti a Van Gogh, Salvador Dalì e persino Maurizio Cattellan. L’artista “gioca” con questi capolavori inserendoli all’interno di una tecnologia recentissima, complessa e discussa come quella degli NFT rendendo le loro figure capaci di movimento e persino suono. L’esposizione “Giuseppe Veneziano. 10 NFT”, a cura di Aldo Premoli, proseguirà sino all’8 gennaio.

Castiglione Olona – Collegiata, Battistero e palazzo Branda Castiglioni svelati dal MulM con la visita guidata organizzata da Archeologistics  domenica (18 dicembre) alle 14.30. Un pomeriggio alla scoperta di uno dei borghi più belli della provincia di Varese per ammirare gli affreschi di Masolino da Panicale: nella chiesa della Collegiata e nel battistero, due gioielli che dominano il colle più alto del paese; ed ancora, Palazzo Branda Castiglioni, la dimora storica voluta dall’omonimo Cardinale, impreziosito dalla cappella di san Martino, affrescata da Lorenzo di Pietro, dalla loggetta e dalla camera dei putti. La visita guidata è gratuita ma su prenotazione scrivendo a info@archeologistics.it oppure contattando il numero 328.8377206. I partecipanti dovranno pagare solo gli ingressi ai musei. Il ritrovo è previsto alle 14.30 al parcheggio di via XXIV maggio, (all’incrocio con via Mazzucchelli a Castiglione).

Varese – “Identità Sospese” di Carla Pugliano alla Ubik. Sulla scia del successo della personale nello scorso mese di settembre al Sacro Monte di Varese, l’artista presenta, negli spazi espositivi della libreria, una serie di opere attraverso le quali è possibile ripercorrere la ricerca dell’artista. Fino al 7 gennaio , orari: dalle 14.30 alle 19; dal martedì al sabato 10-13 / 14.30–19. Apertura straordinaria domenica 18 dicembre. Eventuali gruppi possono prenotare il “Dialogo con l’artista”. Per informazioni e prenotazioni: 392 8081554 – 0332 169 0245.

Forte di Bard – Al Museo delle Alpi, da sabato (17 dicembre) si aprirà la mostra dedicata all’artista francese Gabriel Loppé, pittore, alpinista, viaggiatore ma anche fotografo. L’esposizione presenta più di 100 opere tra tavole, disegni, fotografie e oggetti provenienti da collezioni private e pubbliche. Le 65 tele rappresentano il lavoro dell’artista dagli anni 1860 sino all’inizio del XX secolo. Loppé raffigura nelle sue opere la grandiosità delle montagne, i ghiacciai tagliati dai crepacci e dalle fessure e i tramonti sgargianti catturati dalla vetta del Monte Bianco. La mostra, a cura di Anne Friang e William Mitchell, rimarrà in calendario sino al 14 gennaio. Orari: feriali: 10-18; sabato, domenica e festivi: 10-19. Dal 26 dicembre all’8 gennaio aperta tutti i giorni.

Milano – La mia Brera è il titolo della mostra in corso alla Galleria Previtali di via lombardini che intende riconoscere ai maestri dell’accademia l’alto valore artistico e formativo della loro opera. Un’occasione espositiva per sessanta artisti che hanno frequentato, dal 1970 al 2000, e che hanno conseguito il diploma con Aldo Carpi, Achille Funi, Gianfilippo Usellini, Domenico Cantatore, Tito Varisco, Domenico Purificato, Luca Crippa, Giovanni Repossi, Alik Cavaliere e Mino Ceretti, tanto per citarne alcuni. Nel corso della mostra saranno organizzate serate a tema con personalità rappresentative dei diversi profili professionali (storici dell’arte, designer, architetti, collezionisti, poeti, giornalisti, drammaturghi, imprenditori). Il primo appuntamento è per mercoledì 11 gennaio alle 18.30 con Stefano Zuffi che parlerà de “Le anime di Brera”. L’esposizione proseguirà sino all’11 marzo; orari: martedì – sabato: 16 – 19.30.

Casale Monferrato (AL) – Ultimo fine settimana per una visita alla mostra “Incontrarsi nella luce e nel colore“, bipersonale di Domenico D’Oora e Santi Renko allestita al Castello, che racconta il percorso  artistico dei due maestri, con un focus sui più recenti studi. Entrambi procedono in una ricerca rigorosa sulle trasformazioni delle superfici attraverso l’incontro con la luce, sia da un punto di vista plastico sia cromatico. D’Oora  ha affrontato il tema del monocromo in maniera più completa, in tutte le sue potenzialità non solo sotto il profilo cromatico, usando l’espressività e la duttilità del pigmento, ma anche sul piano dei materiali di supporto e della struttura stessa dell’opera, nella superficie e nella tridimensionalità dei volumi. Renko ha invece  dato una svolta  personale alle nuove ricerche optical, legando le tensioni, alle vibrazioni luministiche e alle scansioni ritmiche delle superfici,  componenti di progettualità e di multimedialità del tempo contemporaneo. Le sue opere vogliono rappresentare una nuova sonorità del colore e della luce. Fino al 18 dicembre. Orari: sabato e domenica 10-13/15- 19.

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Varese – Si è aperta, negli spazi della galleria Punto sull’Arte di via San Martino della Battaglia, la mostra Cyan-IDE 2.0, doppia personale di Jernej Forbici e Marika Vicari. Si tratta di  una selezione di ricercati dipinti su tela, tavola e carta di differenti formati che consentono di indagare  le rispettive poetiche artistiche. La trasfigurazione del paesaggio, il processo di mutazione dell’ambiente che l’uomo ha innescato come una via senza ritorno, non sono solo i temi fondamentali della ricerca artistica di Forbici, ma  metaforicamente intesi, quali risultato di uno dei tanti veleni con cui si sta distruggendo il mondo. Per paradosso quell’ossigeno che fa parte di numerosi composti chimici e nel suo essere indispensabile per la vita, rigenera nelle piccole e grandi tavole di Marika Vicari tra le crepe, le fenditure, le bolle d’acqua color cyan, elevando verso l’alto gli alberi e la foresta. Entrambi rimandano a uno spazio dove dell’uomo, mai fisicamente presente, rimane comunque una traccia, simbolo dell’estrema sofferenza del pianeta, irrimediabilmente compromesso. Fino al 19 Novembre. orari: da martedì a sabato 9.30-13.30 / 14-17.30.

Varese / Como – Si chiude, in questo fine settimana nella sede di The Art Company e al Battistero di Velate la mostra “diffusa” dedicata a Piero Cicoli,  intitolata “Color Vibrante“, a cura di Carla Tocchetti con la collaborazione della Famiglia che ne cura l’archivio. L’artista ha lasciato una eredità importante in termini di sperimentazione, produzione e didattica, a testimonianza delle tensioni del mondo dell’Arte alle soglie del nuovo Millennio. La scelta di una doppia esposizione ha permesso di coinvolgere le due città Lombarde dove Cicoli è stato docente, Varese e Como, ampliando la presentazione degli eccellenti risultati raggiunti negli anni della maturità con i medium materici prediletti: ceramica e maiolica, oli e acrilici su tela. Fino al 30 ottobre a Velate. Orari: sabato e domenica, 11-13/15-18. A Como, fino a domani, 29 ottobre, 15.30 – 18.30.

Varese Masnago – Il Castello ospita la personale di Silvio Monti dal titolo “Exxistere“. L’esposizione offre un’ampia panoramica dell’ultimo ventennio produttivo dell’artista dispiegata in un excursus cronologico-tematico che ricostruisce i temi a lui cari: il volto, i media, la calligrafia, l’inconscio e gli archetipi. Nella prima sala si incontrano facce dipinte su quotidiani, in dialogo con le sculture di cartapesta dove rivelare la stretta connessione del soggetto con l’informazione di massa. Nel proseguire il percorso, si incontrano forme verbo-visive ingrandite e messe al contrario al punto da perderne il senso compiuto. Ma gli incontri si fanno ancora più stravaganti nelle ultime sale grazie a personaggi primitivo-surreali: imponenti sculture danno forma a uomini e donne primordiali capaci di generarsi per forza autonoma da una matrice psichica archetipica. Fino al 13 novembre. Orari: da martedì a domenica: 9.30 – 12.30 / 14 – 18.

Sempre al Castello è stata prorogata sino al 19 febbraio 2023 la mostra I tempi della pittura. Cronografia di alcune opere di Renato Guttuso dipinte a Velate: l’archivio di Nino Marcobi a cura di Fabio Carapezza Guttuso(recentemente scomparso ndr) e Serena Contini. Con un’affluenza di circa cinquemila visitatori a poco più di tre mesi dall’inaugurazione, l’Amministrazione comunale ha deciso di dare l’opportunità al pubblico di visitare l’esposizione sino al nuovo anno.

Busto A. Si apre domani (sabato 28 ottobre) a Palazzo Cicogna, con inaugurazione alle 18, la retrospettiva dedicata alle opere di Carola Mazot intitolata “Fragilità e forza”. L’artista, di origini venete, (Valdagno 1929 – Milano 2016) e vissuta a Milano, si è formata all’Accademia di Brera negli anni ‘60 sotto la guida di Marino Marini e Giacomo Manzù. “Fragilità e forza” indaga su questi sentimenti contrastanti, di tenerezza e potenza. Una relazione che si può percepire facilmente nella natura; nell’uomo coesistono da sempre. Come l’energia vibrante nelle opere della serie “Atleti” ( anni ’90) dove figure impetuose si muovono all’interno di una composizione libera, mossa e di grande essenzialità, alternate da immagini di “Albero”, maestoso e libero. Solitario o circondato d’arbusti, ritratto nel vento o sotto la pioggia comunque simbolo di vita e forza. Il percorso prosegue poi con una serie di volti dove l’artista rivela la fragilità dei sentimenti negli sguardi di donne, giovani, uomini. Opere che si alternano a tele di piccoli fiori del sottobosco, riportati con freschezza lieve in tutta la loro fragilità. Fino al 27 novembre. Orari: da martedì a giovedì 14.30; venerdì 9.30 – 13/ 14.30 -18; sabato 14.30 – 18.30 e domenica 15 – 18.30.

Busto A. “Riepilogo. Opere 2007-2022” è il titolo della nuova personale di Giovanni Cerri ospitata alla galleria Palmieri. L’artista torna nello spazio espositivo di via Mameli dopo quindici anni presentando una serie di opere in una sorta di excursus nella personale ricerca, dagli esordi fino alle più recenti produzioni. La selezione dei quadri è concentrata su un’ampia possibilità di immagini; la periferia è il nucleo di ricerca dal quale poi si diramano altri sviluppi e suggestioni. Opere appartenenti agli anni più lontani, con le città fantasma, del 2007 e 2008, dipinte ancora su carta di quotidiano, le fabbriche abbandonate e i paesaggi industriali “archeologici”, fino agli ultimi dipinti dedicati alla natura. Natura che si ribella alla cementificazione e che si riappropria dei propri spazi. Fino al al 20 di novembre; orari: dal martedì al sabato dalle 15 alle 19.

Busto – Ultimo fine settimana per una visita alla mostra “Segno, forma, colore” la collettiva allestita nella sala del Cortiletto di Piazza Santa Maria. L’esposizione, a sfondo benefico, presenta lavori di: Danila Dente, Antonio De Blasi, Anny Ferrario e Carmelo Todoverto. Esposte una serie di opere contemporanee realizzate nelle diverse e personali espressioni artistiche; racconti di memoria di un passato recente quando, chiusi in studio a dipingere, obbligati dal lockdown, gli artisti sognavano la libertà. Quel giorno è arrivato e il primo pensiero è stato quello di aiutare la gente in difficoltà… Il ricavato delle opere vendute sarà devoluto alla Caritas San Giovanni. Sino al 30 ottobre; orari: venerdì e sabato dalle 16 alle 19.30; la domenica 10 -12.30/16-19.30.

Busto – In chiusura allo Spazio Arte Carlo Farioli, la personale di Lucia Pisanello dal titolo “Chissà se ci pensano ancora”. Il titolo, che richiama una citazione del celebre brano di Francesco De Gregori e Lucio Dalla, allude anche a una nostalgia, un pensiero vago, alla persistenza di un ricordo che forse ancora può dolere, in qualche spazio del sé. Sono scatti rubati alla vita quotidiana, in cui donne di ogni età vengono colte in momenti di intimità e nel manifestarsi di una crisi emotiva o in un momento di riflessione . Ognuna di queste figure femminili rappresenta, come in un prisma, un aspetto della  propria personalità. Fino al 30 ottobre; orari: venerdì e sabato 16.30-19; domenica 10.30/12 – 16.30/19.

Castellanza – “Terre di Lombardia” la rassegna organizzata da Afi, Archivio fotografico Italiano, in villa Pomini, raccoglie cinque mostre, di differenti autori, che offrono diverse letture del territorio. Amedeo Vergani propone “Lombardia, le radici della nostra identità“; Beniamino Pisati partecipa alla rassegna con “Lassù“; Francesco Secchi presenta “Ricerche e fotografia di paesaggio in Lombardia. Indagini sulle fragilità territoriali“. La mostra “Paesaggi Orizzontali” raccoglie invece Immagini aeree, un lavoro a cura degli operatori del 2° Reparto Volo della Polizia di Stato di Milano Malpensa; Infine, “La luna e monte sacro di Varese” è il titolo della mostra di Mirko Ceriotti. L’esposizione è accompagnata da due appuntamenti. Domenica, 23 ottobre, alle 17, in piazza Soldini “Incontro in Archivio AFL- Archivio Fotografico Lombardo”. Sabato 29 ottobre, sempre alle 17, ma in Villa Pomini, si parlerà di “Fotografia ed Editoria – Stili a Confronto“ con Giorgio Galimberti, Gianni Maffi e Virgilio Carnisio. Le esposizioni saranno visitabili sino al 6 novembre nei seguenti orari: sabato 15-19.30; domenica 10-12.30/15-19.

Legnano – Anche per le due personali allestite al Castello si avvicina la chiusura. Si tratta della mostra di Daniele Biaggi, dal titolo “Le forme dell’identità collettiva” e “Il segno della materia” di Fabio Scatoli. “Le forme dell’identità collettiva”, ampia mostra, curata da Giorgio Fedeli, presenta diverse ma correlate pratiche di pittura (acrilico) e scultura (legno e scagliola), che hanno il loro focus poetico nel vissuto dell’uomo dentro la storia e la società. L’altra è la personale, di Fabio Scatoli, dal titolo “Il segno della materia”, allestita al piano terra della Pinacoteca Castello. A cura di Marina Arensi, la mostra restituisce, attraverso la trentina di opere, la coerenza della ricerca avviata dall’artista circa quarant’anni fa nel perimetro della non figurazione; una scelta da cui discende la cifra più vera dei suoi lavori, la fluttuazione costante di forma e significati tra uno stato definito e uno indefinito. Fino al 30 ottobre; orari: sabato e domenica 10 -12.30 / 15-19.

Novara – Al Castello Visconteo Sforzesco la mostra “Milano da Romantica a Scapigliata” rassegna che racconta, attraverso le visioni dei grandi artisti dell’epoca, la storia di una “capitale” che è stata capace di far fronte ai grandi cambiamenti trasformandosi e rinnovandosi fino a diventare la città che tutti oggi conosciamo. Una settantina di capolavori, eseguiti dai maggiori protagonisti della cultura figurativa ottocentesca attivi a Milano, provenienti da collezioni pubbliche e private, la rassegna si si prefigge di illustrare i mutamenti susseguitisi nella città meneghina tra i secondi anni dieci e gli anni ottanta dell’Ottocento. Anni inquieti che hanno visto  la caduta del Regno d’Italia napoleonico, la costituzione del Regno Lombardo Veneto e la seconda dominazione austriaca, le prime rivolte popolari e le guerre d’Indipendenza che nel 1859 avrebbero portato alla liberazione. Fino al 12 marzo. Orari: da martedì a domenica 10-19.

Malpensa – “Terre del Nord – Elements – Images of iceland” è il titolo della mostra fotografica di Elisabetta Rosso allestita nella PhotoSquare del Terminal 1( Atrio Stazione/Sheraton) dell’aeroporto. Paesaggi forti e suggestivi tratti da una serie di immagini raccolte negli anni. I forti colori di una natura prorompente regalano emozioni straordinarie che, perdendosi nel silenzio degli ampi spazi dell’Islanda, affascinano il visitatore. Si tratta di una serie di scenari e colori di un’incontrastata bellezza che solo il rispetto per l’ambiente conserverà intatto. Fino all’8 gennaio 2023

Milano – Alla Fabbrica del Vapore è in corso “Andy Warhol. La pubblicità della forma” dove l’artista viene raccontato in una maniera del tutto inedita con oltre 300 opere. L’esposizione, a cura di Achille Bonito Oliva  con la collaborazione di Edoardo Falcioni mira a ricostruire tutti i periodi storici in cui l’artista, attraverso la sua rivoluzione, è stato in grado di innovare la storia dell’arte del Novecento, cimentandosi in diversi ambiti quali moda, musica e imprenditoria. Il percorso si snoda attraverso dipinti originali, opere uniche, serigrafie storiche, disegni, polaroids, fotografie e altri veri e propri cimeli come le cover originali disegnate e autografate da Warhol. Fino al 26 marzo. Orari: feriali: dalle 9.30 alle 19.30; sabato, domenica e festivi: dalle 9.30-20.30.

Milano –  Manuel Zoia Gallery  ospita “Crisalide”, personale di Patrick Joël Tatcheda Yonkeu, a cura di Alessandra Sebastiano. Le opere presentate sono il risultato di processi ritualistici e spirituali che vogliono creare una dimensione comunitaria, un luogo in cui l’ego cede il passo alla collettività per riscoprire il significato vero di libertà, oltre le illusioni di tempo e spazio. A tracciare il sentiero è la crisalide, simbolo di speranza e trasformazione che precede la trasmutazione in farfalla, e in quanto tale rappresenta la stasi, l’attesa. Solo fermandoci a questa fase resistiamo a una temporalità che, in realtà, non ci appartiene, consentendoci di riflettere sul posto che occupiamo nel mondo, come esseri viventi in una prospettiva orizzontale, oltre la gerarchizzazione verticale cui ci costringe una visione antropocentrica. Fino al 26 novembre. Orari: Mercoledì – sabato 15 – 19.

 

 

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