Rancate – La Pinacoteca Zust ospita la mostra Le “invenzioni di tante opere”. Domenico Fontana (1543-1607) e i suoi cantieri, L’esposizione si propone di osservare l’opera dell’architetto di Melide mettendone in luce il dialogo con i numerosi artisti e artigiani che collaborarono alla realizzazione dei grandi cantieri da lui progettati e diretti, tra Roma, Napoli, Amalfi e Salerno. Un viaggio nell’esperienza dei grandi cantieri artistici della Roma papale di fine Cinquecento e della Napoli vicereale del decennio successivo, attraverso la presenza di rilevanti opere d’arte di pittori quali il Cavalier D’Arpino, Cesare Nebbia, Giovanni Guerra, Paul Bril, Andrea Lilio, Ferraù Fenzoni, Giovanni Balducci, Belisario Corenzio, scultori in bronzo e in marmo, come Bastiano Torrigiani, Lodovico Del Duca e Leonardo Sormani, medaglisti come Domenico Poggini. La mostra, suddivisa in tre sezioni principali, articolate al loro interno in sottosezioni tematiche, rimarrà in calendario sino al 19 febbraio. Orari: da martedì a venerdì 9-12/14-17; sabato domenica e festivi 10-12/14-18; aperto 1 e 6 gennaio.

Busto Arsizio – Alla Fondazione Bandera è in corso la mostra “La valenza degli opposti”, una collettiva che mette a confronto, sul tema, sedici artisti. Ciascuno si è espresso con la propria tecnica e personale linguaggio. Si va, pertanto, dalla fotografia al disegno, dalla scultura alla pittura. Hanno aderito al progetto: Antonella Civera, Azelio Corni, Umberto Corni, Ermanno Cristini, Valter Iannetti, Alessio Larocchi, Giovanni Mancin, Paolo Minioni, Daniele Ossola, Federica Pamio, Alberto Peruzzotti, Luca Scarabelli, Mario Surbone e Natale Zoppis. Fino al 29 gennaio; orari: giovedì-domenica 16-19.

Cernobbio – Un corpus di opere di Giuseppe Veneziano si può ammirare lungo le vie nel Borgo antico, alla Cernobbina Art Studio e per finire nelle sale di villa Bernasconi. Dieci lavori di cryptoart fanno riferimento al repertorio più noto della storia dell’arte occidentale. Si tratta di un nucleo di lavori che, a partire dal Rinascimento (Botticelli, Leonardo, Raffaello), guardano a Caravaggio, poi a Vermeer per spingersi più vicino a noi, con riferimenti a Van Gogh, Salvador Dalì e persino Maurizio Cattellan. L’artista “gioca” con questi capolavori inserendoli all’interno di una tecnologia recentissima, complessa e discussa come quella degli NFT rendendo le loro figure capaci di movimento e persino suono. L’esposizione “Giuseppe Veneziano. 10 NFT”, a cura di Aldo Premoli, proseguirà sino all’8 gennaio.

Forte di Bard – Al Museo delle Alpi è in corso la mostra dedicata all’artista francese Gabriel Loppé, pittore, alpinista, viaggiatore ma anche fotografo. L’esposizione presenta più di 100 opere tra tavole, disegni, fotografie e oggetti provenienti da collezioni private e pubbliche. Le 65 tele rappresentano il lavoro dell’artista dagli anni 1860 sino all’inizio del XX secolo. Loppé raffigura nelle sue opere la grandiosità delle montagne, i ghiacciai tagliati dai crepacci e dalle fessure e i tramonti sgargianti catturati dalla vetta del Monte Bianco. La mostra, a cura di Anne Friang e William Mitchell, rimarrà in calendario sino al 14 gennaio. Orari: feriali: 10-18; sabato, domenica e festivi: 10-19. Fino all’8 gennaio aperta tutti i giorni.

Milano – Prosegue, alla Galleria Previtali di via Lombardini La mia Brera,  mostra che intende riconoscere ai maestri dell’accademia l’alto valore artistico e formativo della loro opera. Un’occasione espositiva per sessanta artisti che hanno frequentato, dal 1970 al 2000, e che hanno conseguito il diploma con Aldo Carpi, Achille Funi, Gianfilippo Usellini, Domenico Cantatore, Tito Varisco, Domenico Purificato, Luca Crippa, Giovanni Repossi, Alik Cavaliere e Mino Ceretti, tanto per citarne alcuni. Nel corso della mostra saranno organizzate serate a tema con personalità rappresentative dei diversi profili professionali (storici dell’arte, designer, architetti, collezionisti, poeti, giornalisti, drammaturghi, imprenditori). Il primo appuntamento è per mercoledì 11 gennaio alle 18.30 con Stefano Zuffi che parlerà de “Le anime di Brera”. L’esposizione proseguirà sino all’11 marzo; orari: martedì – sabato: 16 – 19.30.

Milano – I visitatori del Museo Diocesano Carlo Maria Martini potranno ammirare due esposizioni. Negli spazi di piazza Sant’Eustorgio, sono infatti esposte sette placchette di piombo del III secolo d.C. appartenenti al culto dei “Cavalieri Danubiani”, donate nel 2017 e recentemente restaurate, entrate nel percorso espositivo permanente del Museo e, per tutto il periodo natalizio, il settecentesco Presepe di carta di Francesco Londonio, uno dei capolavori d’arte sacra del XVIII secolo milanese, composto da circa 60 personaggi, dipinti su carta o cartoncino sagomati, alti dai 35 ai 60 cm. Il cosiddetto “Presepe del Gernetto”, dal luogo di provenienza, Villa Gernetto a Lesmo in Brianza, già nella raccolta Patrizi Cavazzi della Somaglia è entrato a fare parte della collezione permanente del Museo Diocesano nel 2018 grazie alla donazione di Anna Maria Bagatti Valsecchi. Fino al 29 gennaio. Orari: martedì- domenica, 10-18; chiuso lunedì

Brescia – La mostra “Adoremus!”, prosegue nelle sale del Museo Diocesano. Si tratta di un inedito dialogo tra opere di forte suggestione con l’Annunciazione di Giovanni Battista Moroni, la Madonna con Bambino e San Paolo di Girolamo da Romano, detto il Romanino, appartenenti a BPER Banca, e due opere delle collezioni del Museo, una coppia di icone russe dedicate all’Annunciazione dell’Ottocento e una cinquecentesca tempera su tavola della scuola veneto-cretese raffigurante l’Adorazione dei Magi. In un periodo storico contrassegnato dalle forti tensioni internazionali, con la perdita di migliaia di vite umane e con l’aggravarsi della situazione economica, il Museo intende offrire ai visitatori una vera e propria “sosta contemplativa”, articolando il percorso in quattro sale distinte, ciascuna dedicata a un’opera, con l’obiettivo di lasciare al pubblico lo spazio e il tempo adeguato per osservare i capolavori. Fino al 15 gennaio. Orari: tutti i giorni, 10 – 12/15 – 18. Domani, 31 dicembre 10 – 12; chiuso il 1 gennaio.

Torino – La GAM di Torino dedica a Edoardo Sanguineti, poeta, raffinato intellettuale e tra i maggiori protagonisti e interpreti della contemporaneità, una mostra negli spazi della Wunderkammer. Esposti, tra le diverse opere, alcuni ritratti, che gli amici artisti gli avevano dedicato. Più di 40 opere eseguite, tra gli altri, da Emilio Vedova, Enrico Baj, Pietro Cascella, Ugo Nespolo, Carol Rama, ciascuna affiancata da un testo di Sanguineti che evoca lo stretto rapporto di amicizia e il sentimento fraterno con gli artisti. Si tratta di frammenti di saggi, poesie, sonetti ma anche curiosi e divertenti giochi di parole costruiti sui nomi degli artisti. “Edoardo Sanguineti. Il volto del Poeta” sarà visitabile sino al 19 febbraio. Orari al pubblico: da martedì a domenica dalle 10 alle 18.

Varese – Nella sede di via Sant’Antonio la Galleria Punto sull’Arte ospita la mostra “Alchemica” di Annalù artista veneta tra le protagoniste italiane della sua generazione, più conosciute a livello internazionale, soprattutto in considerazione di una ricerca che unisce la bellezza dei materiali con una tensione all’astrazione di grande forza estetica e concettuale e di assoluta contemporaneità. Esposta in mostra una selezione delle sue iconiche creazioni in vetroresina (opere della serie dei Dreamcatcher, Fukinagashi, Books), insieme a inedite opere in stampa 3D e in formato NFT. Una mostra che vuole fare il punto su tutto il percorso artistico dell’artista e un rilancio alla scoperta di tutti i nuovi percorsi da lei intrapresi negli ultimi anni. Fino al 21 gennaio con apertura da martedì a sabato dalle 9.30 alle 17. L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue che raccoglie la riproduzione di tutte le opere esposte e il testo critico di Angelo Crespi.

Mantova – Ultimo  fine settimana per una visita alla mostra “Luce Ombra Pittura”  di Raffaele Cioffi, in corso negli spazi de “LaGalleria” del Museo Nazionale di Palazzo Ducale. E’ una riflessione sul percorso pittorico dell’artista degli ultimi due anni con opere distribuite in tre sale  dove viene rappresentato un universo poetico narrato attraverso diciassette tele, quasi tutte di grandi dimensioni. L’intera narrazione post-aniconica della pittura di Cioffi mostra come l’artista cerchi e trovi, di volta in volta, la dissolvenza dell’immagine nella luce e nel colore, per un’astrazione estremamente moderna, dalla colorazione pastosa e dalla forte valenza spirituale, che rispecchiano un timbro romantico dell’anima che si traduce in una pennellata forte, densamente espressiva e coinvolgente. Fino al 31 dicembre; orari: sabato e domenica 10 – 13 / 14 – 18.

Rovereto – Al Mart sono ospitate le mostre “Giotto e il Novecento” e Giuseppe Gallo “Michelangelo sogna Brancusi”. La prima esposizione presenta duecento opere di grandi autori e autrici del XX secolo accomunati dalla passione per la figura di Giotto, studiato, imitato, o preso a modello di perfezione e spiritualità. Nel primo novecento Carlo Carrà, Mario Sironi e Arturo Martini, ma anche Gino Severini, Massimo Campigli, Achille Funi, Ubaldo Oppi, rintracciarono in Giotto il principale testimone di un’eternità alla quale guardare.Pochi decenni dopo, l’eredità giottesca influenza l’opera di alcuni protagonisti dell’arte italiana come Giorgio Morandi, Fausto Melotti, Mario Radice, Lucio Fontana, ma anche il lavoro di grandi artisti internazionali come Henri Matisse, Yves Klein, Mark Rothko, Josef Albers e Tacita Dean. La seconda mostra propone disegni e sculture, oltre 40 opere di Giuseppe Gallo che indagano, attraverso un’analisi filosofica, i temi del mito e della natura nei quali l’artista riconosce un principio di vita e poesia. Fino al 19 marzo. Orari: martedì-domenica 10-18; venerdì 10-21.

Bard (AO) – Il Forte ospita un’ampia rassegna dedicata al Déco in Italia. Un progetto espositivo, curato da Francesco Parisi, che presenta 230 opere tra pittura, scultura, decorazioni murali, arti applicate, manifesti e illustrazioni che svelano l’evoluzione del Déco in Italia. La mostra, allestita nelle sale delle Cannoniere e delle Cantine del Forte di Bard, oltre a ricostruire proprio la sezione italiana presente a quell’evento epocale, intende restituire una sorta di fotografia di quanto si andava producendo in quegli anni non solo nelle arti decorative ma anche in pittura, scultura e grafica selezionando quelle opere che rispondevano sia ad una esigenza di sintesi formale, soprattutto nell’ambito novecentista, che caldeggiava un recupero della tradizione culturale italiana e dell’idioma classico rinascimentale, sia ad un’attitudine più gioconda, a tratti apparentemente disimpegnata. Fino al 10 aprile. Orari: martedì-venerdì 10-18; sabato, domenica e festivi 10-19. Fino all’8 gennaio tutti i giorni con prolungamento orario sino alle 20; sabato 31 dicembre chiusura alle 19 e domenica 1° gennaio 14- 20.

Novara – Si intitola “Pets – Animali Domestici” la nuova personale di Fabrizio Molinario allestita negli spazi espositivi La Salamandra Art Gallery. La forma espressiva dell’artista con il suo primitivismo lo rendono riconoscibile. Art brut che rimanda alle sperimentazioni protagoniste del successo di pittori come il francese Jean Dubuffet. La mostra, a cura di Valetina Satini, rimarrà in calendario sino al 15 gennaio e sarà visitabile nei giorni di venerdì e sabato dalle 10.30 alle 18.30.

Milano – Alla Pinacoteca Ambrosiana è in corso una mostra diffusa di Presepi, provenienti dal Museo del Presepio di Dalmine. Si tratta di undici esemplari di varia origine: napoletani, lombardi, africani, birmani realizzati con le tecniche più diverse. Ci sono anche quelli in carta, “a teatrino”, o realizzati con figure ottenute da appositi “fogli da ritaglio” montati su supporti rigidi e disposti in una scena, sono stati donati al Museo di Dalmine da un collezionista privato e tutti databili tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento. Nella sala della Medusa è esposto il presepio napoletano girevole in una classica scenografia in sughero. Il presepe lombardo in gesso, realizzato nel Novecento con stampi e modelli dell’Ottocento, presenta una ricca iconografia di personaggi con figure diversamente atteggiate e tutte rifinite con particolare cura, vestite con tuniche secondo la tradizione lombarda. Dei due presepi africani, uno è in legno di palissandro intagliato, l’altro è in metallo con delle bellissime figure di musicisti seduti che suonano. Infine, il Presepe birmano è in legno dipinto e dorato, un presepio unico che racchiude in sé Occidente, nel messaggio, ed Oriente nello stile.