91 partecipanti, 18 finalisti, 3 opere segnalate, 1 vincitore. Questi i numeri della sesta edizione del premio dedicato a Riccardo Prina Un racconto fotografico, che dopo il successo riscosso alla Triennale di Milano, approda come da tradizione alla storica Galleria Ghiggini.
Ai partecipanti era stato richiesto di presentare una sequenza fotografica che avesse in sé un'idea di narrazione in massimo 10 scatti.

La giuria, presieduta da Mauro Gervasini, critico cinematografico, e composta da Marina Ballo Charmet, fotografa e video-artista, Rudi Bianchi, collezionista fotografico e fotografo, Riccardo Blumer, architetto e designer, Francesca Damiani Prina, Claudio De Albertis, presidente della Triennale di Milano, Marco Introini, architetto e fotografo, Bambi Lazzati, docente di storia dell'arte e direttrice del Premio Chiara, Aldo Nove, scrittore e poeta, Filippo Maggia, critico, curatore e direttore della Fondazione Fotografia Modena, Elisabetta Sgarbi, regista, fondatrice della casa editrice La Nave di Teseo e direttrice del festival La Milanesiana, Enrica Viganò, critica, curatrice, giornalista e fondatrice del progetto Admira, ha selezionato 18 opere.
Un premio partito con i saluti di Bambi Lazzati che, accanto a Francesca Damiani Prina, al presidente della giuria Mauro Gervasini e a Romano Oldrini, ha voluto evidenziare la qualità sempre crescente delle opere, il successo della mostra ospitata nella prestigiosa cornice della Triennale a Milano e dei ragazzi che passano dal premio Prina.

Si anticipa inoltre una novità per la prossima edizione, ovvero una mostra personale per il vincitore, in una location prestigiosa.

Viene dunque il momento della proclamazione dei vincitori.

La giuria ha dunque decretato vincitore Matteo Spertini, di Laveno Mombello, autore di "Questo il presidente non lo sa", per aver saputo raccontare l'attualità del mondo degli orfani nelle aree estreme della Russia, rivelando con un linguaggio nitido e diretto una realtà sconosciuta.

Vista la qualità delle opere in concorso, due le menzioni quest'anno: a Silvia Gazzola, di Caerano di San Marco, per aver restituito una visione di luoghi della città dove lo sguardo non si sofferma, dandone disgnità e fascino attraverso il silenzio della notte; e ad Anna Tosatto, di Como, per aver descritto con immagini in bainco e nero la malattia di una donna che si è voluta ritirare nelle sterminate praterie del Midwest americano, in un ranch isolato, monstrando la forza e il coraggio per combattere il cancro.
Gli Amici di Riccardo Prina hanno invece premiato l'opera di Luca Meneghel, di Bolzano, intitolata "Perfetta", per aver colto aspetti della modernità con un approccio tagliente e surrealista, rappresentando con abilità tecnica un mondo artificiale. Il manichino come maschera di un Occidente ripiegato su se stesso, autoreferenziale, incapace di una narrazione alternativa al mito dell'apparire.
La mostra aperta in Galleria Ghiggini sarà liberamente visitabile sino a domenica 30 ottobre 2016, tutti i giorni (escluso il lunedì) negli orari 10.00-12.30 e 16.00-19.00.

foto E. Ghiggini