Varese – Andrea Ravo Mattoni inaugura al Castello di Masnago “img2img – Pittura, Copia e Intelligenza artificiale”. La mostra, a cura di Monica Guadalupi Morotti e Andrea Ceresa è la prima esposizione museale di dell’artista varesino (classe 1981), conosciuto in tutto il mondo dal 2016 per il suo progetto Recupero del classicismo nel contemporaneo con il quale ha ripreso dipinti classici, risalenti al periodo tra il ‘400 e l’800, riproponendoli su grandi pareti  e muri con la tecnica dello spray.
Nel 2021  Ravo scopre l’Intelligenza Artificiale (AI) generativa e si apre una nuova via nel suo percorso. Il risultato  è stato esposto nelle mostre War of Images alla Colab Gallery di Weil Am Rhein, in Germania, RenA.I.ssance alla galleria Artrust a Melano, in Ticino (CH), e MétAImorphose alla galleria Ange Basso di Parigi, recentemente conclusa.

Parallelo al percorso murale per cui è più noto, il progetto con la AI procede principalmente in studio dove Ravo utilizza principalmente la stessa tecnica dello spray, ma su tela, supporto della pittura per eccellenza.

Il titolo di questa mostra, img2img, è la contrazione della formula image-to-image che indica una determinata tecnologia di Intelligenza Artificiale. Questa permette di trasformare un’immagine esistente semplicemente descrivendo ciò che si vorrebbe modificare (un prompt). Il titolo però non si limita ad indicare una delle modalità del processo creativo di Ravo, ma serve ad evocare, in senso più ampio, tutte le trasformazioni che occorrono alle immagini nella nostra società completamente satura (così come sono le memorie dei nostri cellulari):  distorte, compresse, postate, inviate, trasmesse, dipinte, prese in fotografia, falsate, modificate, photoshoppate, stampate, rubate, scaricate e forse non è ancora tutto. E le immagini sono il materiale dei pittori, pertanto è naturale che questo mutare non passi loro inosservato.

Per molti anni l’artista ha ridipinto immagini classiche, iconiche, reinterpretandole con la sua tecnica unica, ingigantendole e ponendole in mezzo alla strada era già un processo img2img. E non lo sanno in molti, ma ridipingere è una cosa che ha sempre fatto, come si vede nell’ultima sala della mostra, dove l’autoritratto è una sovrapposizione di fermimmagine di un video girato da Ravo stesso con una delle prime videocamera portatile dell’epoca. Oggi, questa mostra è la dichiarazione che continuerà a farlo. Sono cambiate le matrici da reinterpretare e la tecnica: non sono più solo i dipinti dell’arte classica, ma disegni e opere del ‘900 importanti per la sua formazione, sono le immagini generate dall’AI, in ogni stile, e sono anche le sue stesse fotografie, scattate in studio di posa.

Il percorso espositivo

Nelle stanze del Castello sono esposte circa 25 opere inedite realizzate per l’esposizione, principalmente dipinte a spray su tela, ma anche due interventi ad acrilico su pietra. Nelle prime tre sale si pone il vocabolario del pittore, cioè le immagini di cui Ravo può disporre per dipingere: sono le infinite possibili immagini generate dall’Intelligenza Artificiale,  temi classici della pittura interpretate da grandi maestri come Pellizza da Volpedo, di cui è stato preso in prestito il quadro Sera d’autunno o Valpozzo (1903) dalla collezione del Castello di Masnago. Sono anche le fotografie che Ravo scatta in studio di posa proiettando su delle modelle, sono anche la videoarte del ‘900, oltre che Caravaggio, suo autore classico prediletto sin dalla celeberrima Cattura di Caravaggio realizzato nel 2016 sotto il ponte di fronte al Centro Commerciale Belforte di Varese.

Nelle altre sale sfilano le differenti tipologie di immagini, nuovi mondi. L’illustrazione giapponese interagisce allora con la pittura classica e con gli affreschi del castello, quella che sembra fotografia invece è opera dell’intelligenza artificiale che si tradisce nell’imperfezione dell’immagine. Un nuovo universo creato dal pittore in cui fotografia, arte, intelligenza artificiale, video pittura e tutto ciò che è immagine collassa a creare un nuovo fragile mondo.

Nell’esposizione sono presenti delle strutture cromate e specchianti progettate da Studio Def e una composizione sonora di Andrea La Pietra.

Il percorso si conclude nella sala dedicata agli autoritratti. Partendo dal primo del 2004, realizzato ad olio su un lenzuolo della famiglia mentre frequentava l’Accademia di Brera, si passa a quello del 2013 e del 2024. L’esposizione che proseguirà fino al 28 luglio sarà affiancata da numerosi eventi. Orari al pubblico: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.n Visite guidate per scuole e gruppi su prenotazione con Cooperativa “Sull’Arte”, da contattare ai seguenti recapiti: telefono + 39 333 6810487, e-mail: info@cooperativasullarte.it