Libri Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/libri/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 12 Apr 2024 09:55:02 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Libri Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/libri/ 32 32 “Frammenti in ordine sparso” https://www.artevarese.com/73987-2/ https://www.artevarese.com/73987-2/#respond Sun, 14 Apr 2024 08:00:07 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73987 Esiste un luogo dove la poesia si respira nell’aria, dove i poeti sono di casa. I loro versi fanno parte della storia di un territorio che nell’entroterra romagnolo, a pochi chilometri dall’Adriatico ha visto succedersi poeti della levatura di Tonino Guerra, Antonio Baldini, Nino Pedretti, Gianni Fucci, Giuliana Rocchi e Annalisa Teodorani. Questo luogo è […]

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Esiste un luogo dove la poesia si respira nell’aria, dove i poeti sono di casa. I loro versi fanno parte della storia di un territorio che nell’entroterra romagnolo, a pochi chilometri dall’Adriatico ha visto succedersi poeti della levatura di Tonino Guerra, Antonio Baldini, Nino Pedretti, Gianni Fucci, Giuliana Rocchi e Annalisa Teodorani.

Questo luogo è Santarcangelo. Ad aprire la raccolta di poesie di Giorgio CorrieriFrammenti in ordine sparso” ( Panozzo Editore, pp.51, Euro 8) sono alcuni versi dedicati alla figlia quali:

“adorato anello che

lega la nostra vita”.

Altro tema rilevante, la notte, che diventa al tempo stesso respiro universale ma anche intimo luogo entro cui trovare quiete dopo le cadenze dettate dalle faccende quotidiane ed infine il sogno:

“Attimo di sonno che

diventa realtà

libero nella notte

mi porti quello

che conosco e imparo”.

La cadenza delle ore porta all’incedere del mattino:

“Attimo per attimo la vita

torna a battere con vigore

riposano i sogni cullati

negli occhi”.

All’improvviso il mare, l’Adriatico, luogo di tregua interiore dove:

“Rimane solo di cullare la mente

zuppa di pensieri

come il fragore del mare“.

L’affollarsi di parole nella mente assume, a sua volta, la cadenza delle onde.

“Come trovare il senso

in questo mare di parole

portate dal vento di

questa spiaggia”.

Allo spazio marino fa da controcanto l’entroterra con il borgo di Torriana:

“Posto solitario che

mi regali un poco di

pace, rimani vivo nei

pensieri anche se

lontano ti guardo, ad

aspettarmi ancora”.

E da così lontano la voluttà del vento porta tra le colline l’odore di salsedine:

“Del resto il vento soffia anche se nel

mare non ci sono vele”.

E con esso la quotidianità delle umane vicende.

 

Giorgio Corrieri – “Frammenti in ordine sparso”, Panozzo Editore, pp.51, Euro 8.

 

Mauro Bianchini

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In viaggio con Baudolino tra storia e fantasia https://www.artevarese.com/in-viaggio-con-baudolino-tra-storia-e-fantasia/ https://www.artevarese.com/in-viaggio-con-baudolino-tra-storia-e-fantasia/#respond Fri, 05 Apr 2024 07:16:57 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73873 Baudolino è un romanzo storico di Umberto Eco, scritto nel 2000 e pubblicato da Bompiani, è il quarto romanzo dell’autore, dopo Il nome della rosa (1980), Il pendolo di Focault (1988) e L’isola del giorno prima (1994). Il racconto spazia in senso lato poiché il testo da storico diventa anche fantascientifico con pozze e pozze […]

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Baudolino è un romanzo storico di Umberto Eco, scritto nel 2000 e pubblicato da Bompiani, è il quarto romanzo dell’autore, dopo Il nome della rosa (1980), Il pendolo di Focault (1988) e L’isola del giorno prima (1994).

Il racconto spazia in senso lato poiché il testo da storico diventa anche fantascientifico con pozze e pozze di trattati filosofici e di incontri con creature fantastiche in terre leggendarie .

La bellezza del romanzo sta proprio nella costruzione poiché offre varie chiavi di lettura prestandosi a ricerche profonde nelle tematiche sopra citate pur restando un ottimo romanzo da leggere sotto l’ombrellone.

Baudolino vive con i genitori alla Fraschetta in quel che poi diverrà Alessandria, siamo nel 1154.

Federico Barbarossa nella sua prima discesa in Italia si smarrisce nelle nebbie della pianura padana e per un fortuito evento incontra il contadino Baudolino.

Il ragazzo ha molte peculiarità oltre alla simpatia, lui in brevissimo tempo riesce ad assimilare qualsiasi idioma ed essendo un bugiardo incallito affascina in modo davvero singolare chi lo ascolta.

Federico Barbarossa imperatore senza corona, il Papa gli è nemico, prende in simpatia il ragazzo e decide di adottarlo, la compagnia del ragazzo lo distoglierà da molte problematiche tra cui come rendersi alla pari con il reggente della chiesa.

Quest’ultimo può vantare discendenze fino alle origini della cristianità cioè in Cristo, Barbarossa si ferma a Giulio Cesare e non è sufficiente, dovrà trovare una pietra miliare che lo collochi allo stesso livello del papa.

Ci penserà Baudolino.

Quello che di primo acchito, raccontato dal ragazzo, passa come castroneria poi per magia diventerà realtà come la canonizzazione di Carlo Magno e il Santo Graal. Ed ecco trovata la pietra miliare per l’imperatore, se divenisse il custode della coppa di Cristo risolverebbe il problema della discendenza pagana.

Comincia così il viaggio di Baudolino verso Oriente alla ricerca dell’oggetto inestimabile. Incontrerà per sette volte in luoghi diversi la testa mozzata di san Pietro ma non è sufficiente allo scopo. Infine tornando in Italia troverà la sacra coppa ad Alessandria nella stalla del padre. Il padre di Baudolino era solito bere del vino in quella tazza di legno fatta con le proprie mani, ma se un oggetto diventa sacro per molti allora prende potere e sacralità come se fosse il vero Graal.

É la fede a rendere sacre le reliquie, e Baudolino lo sa.

Racconterà anni dopo tutto questo a Niceta Coniate fuggendo da Genova, gli parlerà dei giganti, dei satiri, sciapodi e altre creature di meraviglia. Accusato della morte di Federico Barbarossa fugge in Oriente con il cuore spezzato per ben due volte: l’infamia di essere assassino e la colpa di essersi innamorato della moglie dell’imperatore.

Non può restare in Italia.

Quel che cerca Baudolino viaggiando verso Oriente è la ricerca della terra promessa, il luogo perfetto per continuare a vivere nella gioia dei meravigliosi incontri fatti in passato, ma sarà la terra o il viaggio a mancargli?

Umberto Eco – “Baudolino” – Bompiani, pp.530, Euro 10,90

Castrenze Calandra

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“Il cielo di Marte” https://www.artevarese.com/il-cielo-di-marte/ https://www.artevarese.com/il-cielo-di-marte/#respond Thu, 28 Mar 2024 17:13:28 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73817 Assenze, lontananze, spazi sospesi, scandiscono il tempo perso e ritrovato dell’esistenza nella raccolta poetica “Il cielo di Marte” di Andrea Temporelli (Giulio Einaudi Editore, pp. 57, Euro 9,50). Nei silenzi dilatati all’infinito si animano intimi confronti   “…Stavi dietro le tende senza respiro, a chiederti se avanza ancora qualche mano a portar via per te […]

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Assenze, lontananze, spazi sospesi, scandiscono il tempo perso e ritrovato dell’esistenza nella raccolta poetica “Il cielo di Marte” di Andrea Temporelli (Giulio Einaudi Editore, pp. 57, Euro 9,50).

Nei silenzi dilatati all’infinito si animano intimi confronti

 

“…Stavi dietro le tende

senza respiro, a chiederti se avanza

ancora qualche mano a portar via

per te lo zaino da aprire (ma guai

farti capire d’averti trovato).

Perciò richiudi gli occhi, tieni il fiato,

come se mai tu fossi andato via”.

E quella tenda che aveva protetto e dato spazio a un silente gioco, diviene poco oltre palpabile consapevolezza poiché la singola solitudine, trae conforto da una presenza altra.

“Poi lasceremo insieme anche la tenda

quando ogni cosa dovrà essere persa

poiché più intera sia

nel fuoco che dà luce ad ogni male.”

Assume valore esistenziale la “Parabola dei padri”.

“I padri con lo sguardo all’orizzonte

sono invecchiati aspettando qualcuno

che se ne è andato presto

per inventarsi le proprie fortune”.

Il fantastico surreale definisce le proprie coordinate affidandosi all’idea di una nuova creazione, in un luogo vergine dove in un tempo sospeso le dinamiche del moto e del pensiero fondano la loro essenza nella sovrumanità del silenzio.

“…su Marte una pianura

avrà la prima impronta, esattamente

si manifesta, tanto che non c’è

nulla da dire, niente

da domandare più,

nessun luogo in cui andare o far ritorno”.

Andrea Temporelli “Il cielo di Marte” – Giulio Einaudi Editore, pp. 57. Euro 9,50.

 

Mauro Bianchini

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“Venti di Quaresima”. Un’indagine di Mario Conde https://www.artevarese.com/venti-di-quaresima-unindagine-di-mario-conde/ https://www.artevarese.com/venti-di-quaresima-unindagine-di-mario-conde/#respond Sun, 10 Mar 2024 08:00:21 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73678 Padura è lo scrittore cubano più tradotto e premiato, molti tra gli europei, tra cui Camilleri, si sono lasciati influenzare dal tenente Conde amante del cibo, delle donne e delle partite di calcio. In Venti di Quaresima nei giorni roventi di una primavera cubana Conde incontra Karina, una ragazza appassionata di Jazz e sassofono.Un binomio […]

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Padura è lo scrittore cubano più tradotto e premiato, molti tra gli europei, tra cui Camilleri, si sono lasciati influenzare dal tenente Conde amante del cibo, delle donne e delle partite di calcio.

In Venti di Quaresima nei giorni roventi di una primavera cubana Conde incontra Karina, una ragazza appassionata di Jazz e sassofono.Un binomio che lo fa subito innamorare e quando si innamora Conde fa riemergere l’anima sommersa dello scrittore dal peso che la sua professione impone.

Attraverso la macchina per scrivere, posta di solito sulla mensola, chi lo frequenta vedendola sul tavolo comprende lo stato d’animo del padrone di casa.Conde ricomincia a scrivere l’eterno romanzo che muta nella trama e nei personaggi perché le donne della sua vita posseggono profumi e voci differenti.

L’Avana si prepara alla Pasqua, Conde all’amore e in serate passate tra sigarette e rum dinanzi a pagine da riempire, l’omicidio di una giovane professoressa dello stesso liceo frequentato in gioventù, assassinata nel suo appartamento, lo allontanano  da Karina.

L’insegnante uccisa possiede un curriculum inattaccabile, una vita dedita ai ragazzi e alla carriera, ma tracce di sperma differenti, un’orgia, e di marijuana vengono rinvenute nell’appartamento e la reputazione della donna  crolla e quindi, per i ben pensanti, si è meritata la punizione.

Conde è costretto a immergersi in un mondo decadente dove carrierismo, corruzione e traffico di stupefacenti portano alla luce il lato oscuro di una città lontana dai paradisi turistici.

La forza del romanzo scritto dal tenente prende corpo nel numero delle pagine e nei sogni, passare solo alcune ore della giornata con Karina lo porta a navigare tra milioni di parole pronte a essere adagiate su uno dei molti fogli in attesa.

Che sia la donna giusta?

Esiste poi la compagna giusta per Conde?

Ma la domanda vera che si pone il tenente è sempre la medesima: lui era l’uomo giusto per le donne che gli sono passate accanto, lo è ora per Karina?

Il caso prende svolte inconsuete e dopo l’ennesima bottiglia di rum scolata in compagnia dell’inseparabile compagno  Mario “il Magro” ferito in Angola costretto sulla sedia a rotelle e della madre che da un pezzo di salsiccia avanzata riesce per bontà divina a creare piatti fantastici nel sapore e nell’armonia, Conde riceve l’illuminazione.

Quella logica che da sempre lo disturba e lo distingue dagli altri agenti, per questo viene tollerato dai superiori.

I momenti idilliaci vissuti tra le braccia delle donne e nei tasti tondi della macchina per scrivere evaporano nella freddezza di un ragionamento matematico che lo porta alla conclusione del caso.

Gli occorrerà  altro rum, altro spezzatino cucinato dalla madre di Mario per diluire la ferocia che sempre più alcuni esseri umani  mostrano al mondo senza vergogna.

Resta Karina, ma chissà se il tenente riuscirà a terminare il romanzo o anche questo sarà l’ennesimo a vedere volare le pagine disperdersi nel cielo dell’Avana.

“Il bolero è il modo migliore per cantare il dolore o la felicità” (La nebbia del passato).

E il disco ricomincia a girare.

 

Leonardo Padura – “Venti di quaresima” – Edizioni Bompiani, pp. 243, Euro 13,50

 

Castrenze Calandea

 

 

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“Breviario per nomadi” https://www.artevarese.com/breviario-per-nomadi/ https://www.artevarese.com/breviario-per-nomadi/#respond Tue, 05 Mar 2024 10:47:11 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73573 La premessa di Vanni Beltrami al “Breviario per nomadi” (Voland, pp. 92, Euro 10), accompagnato dai disegni di Giancarlo Lliprandi, calibrati da un tratto che di ogni luogo e dei vari personaggi ne modella fisionomie e personalità, introduce il lettore a percorrenze descritte da una polifonia di voci che del viaggio hanno scandito ogni possibile […]

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La premessa di Vanni Beltrami al “Breviario per nomadi” (Voland, pp. 92, Euro 10), accompagnato dai disegni di Giancarlo Lliprandi, calibrati da un tratto che di ogni luogo e dei vari personaggi ne modella fisionomie e personalità, introduce il lettore a percorrenze descritte da una polifonia di voci che del viaggio hanno scandito ogni possibile cadenza.

Nel testo si susseguono riflessioni di eminenti pensatori sull’idea di viaggio in quattro distinti momenti: andare, vedere, sentire, ricordare.

La raccolta quindi si è formata da sé” afferma l’autore dedicandola con affettuosa comprensione agli inquieti, ai curiosi, a quelli che scelgono le sirene.

A tracciare le motivazioni del viaggio è Jean Grenier: per bisogno, per frustrazione, per aggressione, per curiosità, per manipolazione del tempo, per sublimazione.

Per Italo Calvino la necessità di comprendere in un’immagine la dimensione del tempo insieme a quella dello spazio è all’origine della cartografia.

Bruce Chatwin intende il viaggio come antidoto all’avidità.

Lo sguardo di Antoine De Saint-Exupéri si posa sul deserto “…liscio come il marmo. Non forma ombre di giorno e di notte ti abbandona-nudo-al vento”.

Secondo Paul  Auster “Il fatto di vagare  nel deserto non significa che ci sia una terra promessa”.

E’ il vento ad animare lo scritto di Hèlene De France “Il vento si alza e passa come un grande sospiro di Dio sulla terra in estasi…”.

Una delle condizioni necessarie al fine di vivere a pieno l’essenza di un viaggio sta nello scritto di Freya Stark. “Bisogna essere soli per viaggiare se si va con altri, tutto finisce in parole”.

 

NOTA: I LIBRI SI ACQUISTANO IN LIBRERIA

Vanni Beltrami – “Breviario per nomadi” – Voland, pp.92, Euro 10.

 

Mauro Bianchini

 

 

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L’Uomo della sabbia https://www.artevarese.com/luomo-della-sabbia/ https://www.artevarese.com/luomo-della-sabbia/#respond Sat, 17 Feb 2024 09:00:41 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73396 Dopo L’ipnotista Lars Kepler, pseudonimo dei coniugi svedesi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho, si ripete con L’Uomo della sabbia edito da Tea. L’ambiente freddo di una Svezia invernale rende il noir ancora più radicato alle radici nordiche. L’ispettore svedese Joona Linna viene di nuovo coinvolto in un caso particolare dove non contava la tecnica deduttiva […]

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Dopo L’ipnotista Lars Kepler, pseudonimo dei coniugi svedesi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho, si ripete con L’Uomo della sabbia edito da Tea.

L’ambiente freddo di una Svezia invernale rende il noir ancora più radicato alle radici nordiche. L’ispettore svedese Joona Linna viene di nuovo coinvolto in un caso particolare dove non contava la tecnica deduttiva ma dalla tenuta sia della coscienza e sia dalla forza di volontà.
Una notte di quell’inverno il ragazzo camminava lungo i binari scalzo, dalle sponde del lago dove era scomparso dodici anni addietro assieme alla sorellina.

Ritenuti annegati, nessuno più ricordava la tragedia. Il commissario Linna non aveva mai creduto all’ipotesi, così la definiva, dell’incedente perché nell’istinto del cercatore risuonava la consapevolezza che i due fratellini potevano essere tra le vittime dello spietato killer da lui stesso catturato.

L’Uomo della sabbia vi porterà in luoghi lontani non solo geograficamente ma da ciò che potrebbe creare la vostra fantasia. Binari lucidi srotolati in mezzo a foreste di abeti con radici afferrate alla terra ricoperta da coltre di neve e ghiaccio. Cumuli grigi. Cieli con stelle tanto basse da sentirne il gelo. Non esistevano città dove il treno, correndo su quei binari, potesse raggiungere. Spazi silenziosi per centinaia di chilometri, montagne cariche di solitudine e miniere abbandonate. Chi sceglieva di vivere tra quelle foreste si rifugiava per essere dimenticato e dimenticare, non era così per l’Uomo della sabbia che del ghiaccio ne aveva fatto un buon compagno.
Il luogo più sicuro per custodire doni preziosi come lo erano i figli degli altri.

Perché poi mantenerli in vita?
Al ritrovamento del ragazzo il commissario si lasciò guidare dall’istinto. L’unico a conoscere la verità era il serial killer detenuto nell’ospedale psichiatrico della capitale.
Riuscirà Linna a conquistarne la fiducia per farsi svelare uno tra i più cupi segreti che tormentava la Svezia da anni?

Lars Kepler – “L’uomo della sabbia” – TEA, pp.524, Euro 13,30

Castrenze Calandra

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“L’Istituto” di Stephen King https://www.artevarese.com/listituto-di-stephen-king/ https://www.artevarese.com/listituto-di-stephen-king/#respond Thu, 25 Jan 2024 16:30:46 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73219 L’istituto è un romanzo di Stephen King edito da Pickwick nel 2020. Il re del brivido, che ci ha regalato e speriamo lo faccia ancora, romanzi gotici e racconti horror questa volta si concentra sui poteri della metafisica e lo fa mostrando la massima attenzione sulla forza predominante che solo i bambini e gli adolescenti […]

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L’istituto è un romanzo di Stephen King edito da Pickwick nel 2020. Il re del brivido, che ci ha regalato e speriamo lo faccia ancora, romanzi gotici e racconti horror questa volta si concentra sui poteri della metafisica e lo fa mostrando la massima attenzione sulla forza predominante che solo i bambini e gli adolescenti possiedono.

Puro istinto come l’amore, la paura e il senso di appartenenza. Ed è attraverso questi ultimi due ultimi che l’Organizzazione controlla gli ospiti dell’Istituto.

Accaddè così che una sera a Minneapolis uomini addestrati entrarono nell’abitazione di Luke Ellis e dopo averne ucciso i genitori lo fecero salire sopra un SUV nero conducendolo miglia e miglia lontano da casa.

I documenti delle scuole frequentate da Luke mostravano capacità insolite, davvero fuori dai parametri più eclatanti.

Cercava con avidità all’Istituto, ragazzini straordinari che incanalati nel giusto modo donavano il potere per intervenire sull’economia e sulla politica mondiale. I bambini con determinate prerogative, trattatati come l’Istituto sapeva fare, riuscivano a creare l’Energia  per dare vita all’arma per eccellenza.

Luke il mattino seguente si svegliò in una camera identica alla sua senza finestre dove anche i più insignificanti oggetti erano collocati esattamente al loro posto. Perché? Lo studiavano da tempo. Cosa avrà mai da destare l’attenzione di apparati con mezzi e uomini così illimitati?

Nell’istituto regole ferree, esistevano parti comuni e zone vietate, si poteva addirittura fumare senza che nessuno dei pochi adulti presenti, qualche infermiere e addetti alla sicurezza, dentro impeccabili completi scuri o a tute bianche, intervenissero.

Esistevano le punizioni e i premi per chi rispettava le regole. Il premio? Un gettone con il quale si poteva accedere ai dispensatori di sigarette e alcolici posti nell’atrio interno della zona comune.

Fuori un tratto di campagna e poi alberi e alberi e ancora alberi. Oltre al campo da basket nulla di più esisteva nel parco simile al cortile di una comunissima scuola. Però il perimetro recintato  dall’alta rete elettrificata era poco amichevole e severo.

Luke non comprendeva, i bambini le ragazze e i ragazzi anche poco più grandi di lui possedevano doti da veri geni. Lui era bravo in matematica, faceva da sé la dichiarazione dei redditi del padre, memorizzava ogni formula capovolgendola e sintetizzandola a suo piacimento e nulla di più.

Se il suo potere era amare i numeri allora ne possedeva uno. Quindi perché era li?

Non gli interessava la competizione, voleva tornare a casa e non capiva perché i suoi compagni di prigionia, perché questa era la realtà,  ambissero ad accedere al livello superiore.

Forse per i gettoni per whisky e Marlboro che si ricevevano attraverso la promozione. In molti erano divenuti alcolisti, così era più semplice controllarli ed estirpargli l’energia necessaria. Di tanto in tanto qualcuno accedeva al livello superiore e lo faceva percorrendo i trenta metri del corridoio dove tutto era bianco e nessuno era mai tornato indietro.

A Luke non piaceva essere costretto, sua madre non l’aveva mai fatto e desiderava tornare a casa. Non gli interessava ne l’alcool ne il fumo tanto meno ricevere l’encomio della direttrice. Una donna decisa e devota alla causa tanto d’avere scordato di essere una possibile madre.

Luke decise di andare via,  il suo piano era così semplice da essere geniale. Se vorreste aiutarlo a fuggire, il solo modo in vostro possesso è di leggerne le vicissitudini.

 

Stephen King – “L’istituto”, pp.501, Euro 14

 

Castrenze Calandra

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…Un racconto dove tutto avviene di corsa https://www.artevarese.com/un-racconto-dove-tutto-avviene-di-corsa/ https://www.artevarese.com/un-racconto-dove-tutto-avviene-di-corsa/#respond Sat, 20 Jan 2024 09:40:39 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73174 Chi ha letto “Il Maestro e Margherita” ritroverà in “Diavoleide” per la traduzione di Andrea Tarabbia (Voland, pp.97, Euro 10) tutte le iperbole narrative di Michail Bulgakov. Come in un quadro di Escher i personaggi percorrono tragitti dettati da estensioni disassate. Venate di sghignazzante ironia, le situazioni mutano all’improvviso: una porta che si apre senza […]

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Chi ha letto “Il Maestro e Margherita” ritroverà in “Diavoleide” per la traduzione di Andrea Tarabbia (Voland, pp.97, Euro 10) tutte le iperbole narrative di Michail Bulgakov.

Come in un quadro di Escher i personaggi percorrono tragitti dettati da estensioni disassate.

Venate di sghignazzante ironia, le situazioni mutano all’improvviso: una porta che si apre senza che alcuno la spinga, un corridoio di cui non si scorge la fine, una scala animata da contorsioni, vedono personaggi apparire e scomparire in pochi attimi, le cui fogge e le caratteristiche fisiche delineano ansie, tensioni ma anche disappartenenza agli eventi che accadono a poca distanza da loro.

Korotkov, il protagonista della storia, vive il suo letargico incarico di segretario con la quiete di chi concepisce la routine lavorativa come un tesoro da preservare all’infinito.

Ma è sufficiente l’avvento di un deforme capoufficio per allontanare Korotkov dalle sue abitudinarie mansioni costringendolo a percorrenze spaziali dove gli incontri con stravaganti figure che lo subisseranno di messaggi, telegrammi, biglietti volanti.

Sospinto dal moto continuo degli eventi, il protagonista arriverà ad affermare “Impossibile arrestarmi perché non si capisce più chi io sia davvero”.

Con eleganza felina, un gatto nero attraverserà alcune pagine del racconto scomparendo poco dopo verso ignota destinazione.

Non si preoccupi il lettore, lo ritroverà ne “Il Maestro e Margherita”.

 

Michail Bulgakov – “Diavoleide” –  Voland, pp.97, Euro 10.

 

Mauro Bianchini

 

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“Intime visioni” in calendario https://www.artevarese.com/intime-visioni-in-calendario/ https://www.artevarese.com/intime-visioni-in-calendario/#respond Fri, 12 Jan 2024 11:11:17 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73118 Oleggio (NO) – Ha predecessori illustri Eugenio Cerrato nel declinare in arte l’intima parte anatomica femminile. Giulia Farnese, amante di Papa Alessandro VI fece ottenere al fratello, al fine di garantirgli un agiato futuro la nomina cardinalizia. Il giovane lontano dall’onorare l’abito che indossava si dedicò al libertinaggio guadagnandosi vox populi il soprannome di cardinal […]

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Oleggio (NO) – Ha predecessori illustri Eugenio Cerrato nel declinare in arte l’intima parte anatomica femminile.

Giulia Farnese, amante di Papa Alessandro VI fece ottenere al fratello, al fine di garantirgli un agiato futuro la nomina cardinalizia. Il giovane lontano dall’onorare l’abito che indossava si dedicò al libertinaggio guadagnandosi vox populi il soprannome di cardinal vagina (per chi volesse approfondire, il documentario è recuperabile su RAI Play).

Gustave Courbet, senza mezzi termini dipinse “L’origine du monde”.
Più vicino a noi nel tempo e di cadenza strettamente femminile Jacqueline Secor riconosce nei fiori la delicatezza dell’intimità femminile, mentre il pragmatismo della giapponese Megumi Igaroshi ne consegna l’anatomia all’interno di una canoa.

Sottoforma di calendario, Eugenio Cerrato, coadiuvato da sei fotografe e sei fotografi ha dato vita a “Vaginart”. Data la validità dei collaboratori vale la pena nominarli dando precedenza al gentil sesso: Serena Leale, Anna Maria Raimo, Cate Maggia, Florine Offergelt, Grazia Simeone, Rosy Mantovani. La parte maschile ha visto impegnati Davide Gasparetto, GP Colombo, Piero Gaggini, Tommy Ducale, Stefano Gariddi e Franco D’Amato.

Di educazione classica, Eugenio Cerrato ha dalla sua, oltre a uno spiccato genio creativo, una raffinatezza manuale derivante da una pluridecennale esperienza come restauratore di mobili antichi. Incastonate in architetture policromatiche, le origini del mondo si susseguono scandendo la misura del 2024.

L’ironia dei titoli porta a rimandi letterari, cinematografici e musicali. Avviluppate in differenti strutture, le 12 origini sono di volta in volta inavvicinabili come in “Corazon espinado” ma anche in “Come un riccio a primavera”. Il tòcco ironico si manifesta in “Fatti una pera”, arrivando alla mitologia con la “Nascita di Venere”.

Oleggio (NO) -Eugenio Cerrato – “Vaginart” il calendario è visionabile alla seguente mail:
cerratoeugenio@alice.it

Mauro Bianchini

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La sofferenza altrui… meglio non guardare https://www.artevarese.com/la-sofferenza-altrui-meglio-non-guardare/ https://www.artevarese.com/la-sofferenza-altrui-meglio-non-guardare/#respond Mon, 11 Dec 2023 14:31:43 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72774 Certo non è una lettura natalizia, ma l’attualità del romanzo di Josè Saramago dal titolo “Cecità”, rispecchia da sempre la nostra miopia. Siamo vicini al Natale e vicino a noi la sofferenza degli altri può divenire noiosa, quindi meglio non guardare. Si deve fare festa. … Il luccichio dei festoni diventa lo stato di Cecità […]

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Certo non è una lettura natalizia, ma l’attualità del romanzo di Josè Saramago dal titolo “Cecità”, rispecchia da sempre la nostra miopia.
Siamo vicini al Natale e vicino a noi la sofferenza degli altri può divenire noiosa, quindi meglio non guardare.
Si deve fare festa.

… Il luccichio dei festoni diventa lo stato di Cecità assoluta in cui spesso noi tutti ci troviamo.
In una città indefinita, in uno Stato mai precisato, quindi potrebbe essere accaduto ovunque nel mondo civilizzato e a noi vicino, una malattia ferma l’orologio della supremazia.
Chi è stato ricco ha molto da perdere.
Chi è vissuto ai margini ha l’occasione per dare sfogo alla propria rabbia.
Un virus rende donne e uomini improvvisamente cechi.
Gli animali no, gli uccelli volano sicuri, i cani rincorrono nei parchi i gatti tranne quelli protetti nelle case o nei confortevoli appartamenti.
Chi darà loro cibo?
Chi li porterà fuori a urinare e defecare?
Provate a chiudere gli occhi a casa vostra, non è così certo che riuscirete a prendere o arrivare dove volete con facilità.
Come scrive Saramago: “non siamo diventati cechi, secondo me lo siamo. Ciechi che, pur vedendo, non vedono.”
Le situazioni e le reazioni psicologiche sono devastanti.
Chi può approfitta dell’immensa debolezza del prossimo divenendo ladro, violentando donne e vendendo a caro prezzo ogni sorta di compassione.
Chissà cosa farei io, mi sono chiesto se tutti gli attori attorno a me perdessero la capacità di vedere, perché non tutti rimangono vittime dell’epidemia che colpisce in modo graduale.
Sembra assurdo ma chi è stato cieco da sempre diventa tra i pochi abile a muoversi, a espletare ogni sorta di bisogno.
Chi era cieco da sempre ha il valore aggiunto per divenire potente e utile da chi prima lo considerava diversamente abile.
Ma sappiamo che la rabbia e il potere rendono l’essere umano feroce.
Chi si unirà ai più forti dovrà pagarne il prezzo, chi non è rimasto infettato diviene merce preziosa di scambio.
La nostra protagonista riesce a proteggere la sua capacità di vedere, e fingendosi cieca per restare vicino al marito viene rinchiusa dall’esercito nel lager per contenere gli infetti, si prodiga per le donne divenute dopo il cibo, merce di scambio.
Protegge le più giovani offrendo lei il suo corpo, la sua bocca a chi pretende sesso in cambio di medicinali o acqua.
Il marito offeso e non comprende la moglie poiché per antonomasia l’assoluto dovere di protezione verso il mondo femminile è compito dell’uomo
Rapporti sessuali per ricevere sicurezza? Tutte ma non sua moglie.
Poi così com’è accaduto tutto ritorna come prima del virus.
Davvero?
Buone Feste!

Josè Saramago – “Cecità” – Feltrinelli, pp.276, Euro 12

Castrenze Calandra

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