Baudolino è un romanzo storico di Umberto Eco, scritto nel 2000 e pubblicato da Bompiani, è il quarto romanzo dell’autore, dopo Il nome della rosa (1980), Il pendolo di Focault (1988) e L’isola del giorno prima (1994).

Il racconto spazia in senso lato poiché il testo da storico diventa anche fantascientifico con pozze e pozze di trattati filosofici e di incontri con creature fantastiche in terre leggendarie .

La bellezza del romanzo sta proprio nella costruzione poiché offre varie chiavi di lettura prestandosi a ricerche profonde nelle tematiche sopra citate pur restando un ottimo romanzo da leggere sotto l’ombrellone.

Baudolino vive con i genitori alla Fraschetta in quel che poi diverrà Alessandria, siamo nel 1154.

Federico Barbarossa nella sua prima discesa in Italia si smarrisce nelle nebbie della pianura padana e per un fortuito evento incontra il contadino Baudolino.

Il ragazzo ha molte peculiarità oltre alla simpatia, lui in brevissimo tempo riesce ad assimilare qualsiasi idioma ed essendo un bugiardo incallito affascina in modo davvero singolare chi lo ascolta.

Federico Barbarossa imperatore senza corona, il Papa gli è nemico, prende in simpatia il ragazzo e decide di adottarlo, la compagnia del ragazzo lo distoglierà da molte problematiche tra cui come rendersi alla pari con il reggente della chiesa.

Quest’ultimo può vantare discendenze fino alle origini della cristianità cioè in Cristo, Barbarossa si ferma a Giulio Cesare e non è sufficiente, dovrà trovare una pietra miliare che lo collochi allo stesso livello del papa.

Ci penserà Baudolino.

Quello che di primo acchito, raccontato dal ragazzo, passa come castroneria poi per magia diventerà realtà come la canonizzazione di Carlo Magno e il Santo Graal. Ed ecco trovata la pietra miliare per l’imperatore, se divenisse il custode della coppa di Cristo risolverebbe il problema della discendenza pagana.

Comincia così il viaggio di Baudolino verso Oriente alla ricerca dell’oggetto inestimabile. Incontrerà per sette volte in luoghi diversi la testa mozzata di san Pietro ma non è sufficiente allo scopo. Infine tornando in Italia troverà la sacra coppa ad Alessandria nella stalla del padre. Il padre di Baudolino era solito bere del vino in quella tazza di legno fatta con le proprie mani, ma se un oggetto diventa sacro per molti allora prende potere e sacralità come se fosse il vero Graal.

É la fede a rendere sacre le reliquie, e Baudolino lo sa.

Racconterà anni dopo tutto questo a Niceta Coniate fuggendo da Genova, gli parlerà dei giganti, dei satiri, sciapodi e altre creature di meraviglia. Accusato della morte di Federico Barbarossa fugge in Oriente con il cuore spezzato per ben due volte: l’infamia di essere assassino e la colpa di essersi innamorato della moglie dell’imperatore.

Non può restare in Italia.

Quel che cerca Baudolino viaggiando verso Oriente è la ricerca della terra promessa, il luogo perfetto per continuare a vivere nella gioia dei meravigliosi incontri fatti in passato, ma sarà la terra o il viaggio a mancargli?

Umberto Eco – “Baudolino” – Bompiani, pp.530, Euro 10,90

Castrenze Calandra