Hamlice 1.jpgLa fantasia che stravolge la ragione. Amleto scrive nell’aria frasi mute, che si perdono nel vuoto. La voce di Armando Punzo si spezza in lamenti, esplode in risate mentre racconta della fantasia che stravolge la ragione e si interroga poeticamente sull’indifferenza della società davanti al dramma della vita. Un desiderio di liberazione da ruoli definiti attraversa l’intreccio di storie narrate da Hamlice: "E’ come se lo spirito dei personaggi di Shakespeare", secondo le parole dello stesso regista, "potesse sottrarsi alla propria funzione sociale. Come spiriti pensanti, in perenne trasformazione, attraversano libri di altri autori, allontanandosi da quello che li conteneva, come una prigione di ruoli immutabili". Il teatro per gli attori carcerati o ex-carcerati della prigione di Volterra rappresenta un’altra possibilità, uno spazio libero aperto all’immaginazione. La vulnerabilità, leitmotiv del progetto di mostre in corso all’Hangar, significa in questo caso trasformazione. Trasformazione di ruoli, sesso, storie: gli straordinari costumi disegnati da Emanuela Dall’Aglio creano figure della fantasia, mentre la dimensione quasi onirica in cui ci si trova catapultati è accentuata dalla mimica spiazzante e irreale, esasperata o trattenuta degli attori.

 

Nel paese delle meraviglie. Si aprono le porte, che conducono dalla prima sala allo spazio più ampio dove si stagliano I sette Palazzi celesti di Kiefer. Il Bianconiglio invita a entrare e a perdersi tra le opere e i personaggi del Paese delle Meraviglie. Si incontrano il Cappellaio Matto, Alice, la Regina e i suoi soldati. Il pubblico è molto numeroso, troppo numeroso ed è difficile seguire la narrazione. Questo l’unico appunto negativo, rivolto agli organizzatori e non agli attori che hanno dimostrato una grande presenza scenica anche in uno spazio, sicuramente scenografico, ma anche dispersivo come quello dell’Hangar. All’uscita rimane il desiderio di rivedere lo spettacolo in altre condizioni, per poter cogliere, oltre alla bellezza dell’insieme, il significato dei singoli testi narrati.

 

Uscire dal mondo. Entrare in carcere significa spesso uscire dalHamlice 2.jpg mondo e dalla società. L’uscita dal mondo può essere vista però anche in termini positivi. Secondo Punzo, in un momento storico in cui tutti cercano di stare dentro al mondo e trovarvi un proprio posto tranquillo e rassicurante, "un movimento contrario può solo aiutare ad aprire gli occhi sulla realtà che viviamo". Allora il teatro può forse diventare vero maestro di vita.

 

Compagnia della Fortezza in
Hamlice – Saggio sulla fine di una civiltà

Drammaturgia e regia di Armando Punzo

Scene: Alessandro Marzetti
Costumi: Emanuela Dall’Aglio
Movimenti di scena/ coreografie: Pascale Piscina
Musiche originali e sound designer: Andrea Salvadori
Collaborazione artistica e Assistenza alla regia: Stefano Cenci e Laura Cleri
Assistente ai costumi: Silvia Bertoni
Video: Lavinia Baroni
Collaborazione al progetto: Manuela Capece, Elena Turchi, Carolina Truzzi, Alice Toccacieli, Luisa Raimondi
Assistenti: Adriana Follieri, Daniela Mangiacavallo, Marta Panciera

Con gli attori detenuti della Compagnia della Fortezza, Stefano Cenci e la partecipazione straordinaria di Maurizio Rippa
musiche dal vivo eseguite da Andrea Salvadori

Gli spazi dell’Hangar Bicocca e le opere della mostra Terre Vulnerabili per una sera si sono trasformati in palcoscenico e scenografie del fantastico viaggio messo in scena dalla Compagnia della Fortezza, guidata dalla regia di Armando Punzo che da più di vent’anni è impegnato nel progetto di costruire un teatro stabile nel carcere di Volterra.