Il Museo di AngeraIl Museo di Angera

Prima domenica di primavera, tempo mite, bel sole: occasione d'eccezione per scegliere una delle numerose iniziative organizzate dal FAI per il week end. In particolare, perché non cogliere l'opportunità di visitare e scoprire il centro storico di Angera.

Angera, storia millenaria.
La gradevole cittadina sul lago infatti presenta un interessantissimo centro storico, dove su una struttura di impronta romana, nei secoli si sono susseguiti edifici fino all'aspetto attuale. L'itinerario proposto dai giovani Ciceroni prende avvio dal Museo Archeologico e si sviluppa su via Greppi, in epoca romana l'asse viario principale del vicus, con cui si intersecano ortogonalmente altre vie minori. La fortuna di Angera è legata alla sua posizione sul lago, che la configurò come un ideale punto di snodo commerciale.

Area pubblica in epoca romana, era religiosa oggi.
Seconda tappa dell'itinerario la chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta, e la ex parrocchiale San Alessandro, nella zona detta Pasquirolo, etimologicamente "spazio aperto, erboso", dove ora invece di verde non se ne conserva. . Come hanno sottolineato le giovani guide, in questa area religiosa in epoca romana sorgeva l'area pubblica della città, con edifici oggi scomparsi, ma di cui si conservano testimonianze nel museo locale.

Santa Maria Assunta e San Alessandro.
In particolare Santa Maria Assunta sorge sui resti di una chiesa più antica, del XII secolo, oggi non più esistente, ma nell'aspetto attuale è quattrocentesca. La facciata in pietra d'Angera ha subito interventi fino al Novecento. All'interno affreschi di epoca diversa, una bella balaustra intarsiata. A San Alessandro si giunge tramite uno stretto vicolo in salita e si nota subito il campanile, recentemente restaurato, l'unica parte originaria conservatasi, caratterizzato da archetti. La chiesa nasce nel XIII secolo come cappella del castello "di sotto", una struttura fortificata distinta dal più ben noto castello di Angera. Divenuta parrocchiale, lo rimane fino alla costruzione di S. Maria Assunta, per poi essere abbandonata e recuperata per iniziativa di S. Carlo Borromeo, che l'affidò alla confraternita del SS. Sacramento, il cui simbolo si trova raffigurato sul portale.

Su Via Greppi.
L'arteria principale del centro storico è caratterizzata da edifici che seppure nel loro aspetto moderno tradiscono una storia molto più antica. In particolare, conventi e chiese divenuti nei secoli dimore private, uffici. Eppure in qualche caso tracce di antichità sussistono. Per esempio il convento di S. Teresa è divenuto casa privata, ma il suo cortile conserva ancora gli archi in cotto dell'antico chiostro ed è possibile vedere la struttura della chiesa.

La chiesa in riva al lagoLa chiesa in riva al lago


La casa del capitano.
Su Via Greppi si apre la stretta Via Visconti, da cui si gode un'ottima vista della rocca. Qui, al civico 8, si nota una casa di grande antichità, la cosiddetta casa del capitano, risalente a fine Trecento, così chiamata a ricordo della presenza in Angera di un funzionario che controllava i traffici lacuali. Si notano il portale murato, la bifora con ringhiera in cotto e lo stemma visconteo assai noto, ovvero il biscione.

Sul lungolago.
Tappa seguente il lungo lago, di domenica affollato. Qui proprio di fronte al cosiddetto Porto Austriaco, un possente quadrilatero in massi di granito, voluto dagli Austriaci nel 1820, sorge un edificio dall'aspetto particolare, il Santuario della Madonna della Riva.

Una chiesa…a metà.
La prima cosa che colpisce dell'edificio è la facciata, moderna, giustapposta a un corpo in pietre e ciottoli. E poi le dimensioni, l'elevata altezza dell'edificio. Come hanno spiegato i giovani ciceroni, il motivo sta nella storia dell'edificio. Infatti qui sorgeva una cappella campestre con la figura della Vergine con il Bambino. Secondo la leggenda nel 1657 una donna vide il volto della Vergine lacrimare sangue e si decise così di costruire un santuario mariano. Il progetto prevedeva un edificio grandioso, con aula centrale ad ottagono, ma vennero realizzati solo il coro e il presbiterio. Anche la facciata è stata realizzata nel 1943.

Opere d'arte all'interno.
L'interno conserva sull'altare la figura della vergine con Bambino, staccata dal muro originario e trasportata su tela. Inoltre sono presenti le pale del Genovesino, che decoravano le ante dell'organo di Santa Maria Assunta. Raffigurano San Carlo Borromeo in visita e scene di vita della Vergine.

Una ex chiesa.
Ultima tappa del percorso, la ex chiesa di San Vittore, in Via Merzagora. Di antica fondazione, fu rifatta in epoca barocca. Oggi è stata adattata ad usi civili e ricordano l'antico uso la facciata e l'interno, dove, sebbene suddivisa in più vani da muri, ancora è leggibile la navata della chiesa con le decorazioni in stile barocco.
Un giro interessante, fra arte, storia, per riscoprire l'anima di una delle più importanti realtà del territorio varesino.