Arona – In occasione del ponte dell’Immacolata la statua di Sancarlone si apre al pubblico. Il grande colosso che domila il lago Maggiore, inaugurato nel 1698, da cui Frédéric-Auguste Bartholdi prese ispirazione per progettare la Statua della Libertà di New York, potrà essere visitato con Archeologistic che offre la possibilità di salire fino alla cima (35 metri) della grande scultura dedicata a San Carlo Borromeo.

L’8, il 9 e il 10 dicembre, dalle 10 fino alle 17 (con ultimo accesso alle 16.30) sarà dunque possibile ammirare da vicino il genio ingegneristico che ha progettato il colosso e nel contesto godere di un panorama unico. Nel giorno dell’Immacolata, l’ 8 dicembre, sono previste due visite guidate (alle 10.30 e alle 14.30) per conoscere in modo approfondito la storia e le curiosità legate alla Statua. La visita, della durata di 1 ora, porterà all’interno della Chiesa, nella quale sono conservate le reliquie del Santo e dove è stata ricostruita la “camera dei tre laghi” dove nacque.

La Statua di San Carlo sorge su un colle a circa 310 metri di altitudine, sulla strada che collega Arona con Dagnente. Il Sancarlone, così chiamato con affetto dagli aronesi, è una statua cava all’interno sorretta da un’anima in pietra, in mattoni e ferro, mentre all’esterno è costituita di lastre di rame battute a martello sulla struttura di supporto. Il braccio benedicente è costituito da una complessa struttura metallica, concepita per resistere ai forti venti della zona. L’opera colossale fu realizzata nel XVII secolo su progetto di Giovan Battista Crespi detto “il Cerano”; le sue parti in rame furono eseguite dagli scultori Siro Zanella e Bernardo Falconi che ne modificarono leggermente il disegno originario, aumentando le proporzioni della statua. L’opera fu conclusa nel 1698. Nella parte posteriore del piedistallo, due scale a chiocciola in ferro consentono di raggiungere la balconata. Qui, tra le pieghe dell’abito del santo, si apre una porta attraverso cui il visitatore può salire fino alla sommità, per mezzo di una scala a chiocciola e scale verticali. Una volta giunti in cima è possibile osservare il panorama circostante attraverso i fori circolari corrispondenti agli occhi, alle narici ed alle orecchie del santo, oppure attraverso le aperture sulla schiena.

Frédéric-Auguste Bartholdi, soggiornò ad Arona per studiare la struttura del colosso. Ai piedi della statua di New York una targa ricorda che è stata costruita su modello del colosso di Arona, al quale però tolse il primato di statua più alta al mondo.