Ing. Giorgio BianchiIng. Giorgio Bianchi

In attesa di ripartire – E' un grande cantiere quello del monastero di Cairate che richiede tempi ed interventi lunghi che spesso si dilatano a causa degli imprevisti. "I lavori, iniziati nel 2004, termineranno presumibilmente nel 2013 -assicura l'architetto Bonelli, dirigente dell'Area Patrimonio della Provincia di Varese – cioè entro la fine dell'attuale mandato politico". A novembre dell'anno scorso sono terminati i lavori di consolidamento strutturale delle maniche nord e ovest del monastero, dopodiché il cantiere per mesi è rimasto chiuso, in attesa che la successiva gara di appalto, necessaria per metter mano alle zone sud-est e alle rifiniture delle aree già sistemate, fosse individuata in un consorzio stabile di Roma, che avvierà i lavori a settembre. Nel frattempo gli archeologi si stanno dando da fare, per rinvenire quanto più possibile reperti utili a ricostruire una storia che l'edificio da solo non potrebbe raccontare.

Ala del chiostro da ristrutturareAla del chiostro da ristrutturare

A che punto siamo – E' l'ing. Giorgio Bianchi, il capocantiere, che ci ha fornito delucidazioni in merito ai lavori effettuati, accompagnandoci attraverso le strutture per ora visitabili. Nonostante l'area dello scavo archeologico non sia avvicinabile, per chiare disposizioni della dott.ssa Valeria Mariotti della Soprintendenza, che ufficializzerà i dati a tempo debito, siamo riusciti comunque ad addentrarci nella struttura architettonica agibile, per capire che, una volta terminato l'immane sforzo tecnico ed economico, il monastero inevitabilmente tornerà al suo antico splendore. Quella per ora meglio sistemata è la zona riservata al Municipio e alla Biblioteca, ai quali mancano gli impianti e le ultime finiture che renderanno visibili le strutture edilizie antiche attraverso l'impianto di pavimentazioni a vetro. Le maniche nord ed ovest, interessate dagli ultimi interventi, hanno visto il consolidamento di pareti e volte, la predisposizione degli impianti e la realizzazione

Affreschi con la Via CrucisAffreschi con la Via Crucis

del tetto in legno e coppi. Il tutto secondo le disposizioni impartite dal Sovrintendente responsabile del patrimonio architettonico ed artistico di Milano, Como e Varese, Giuseppe Stolfi. In corso d'opera sono stati installate anche delle vetrate che dividono il portico del chiostro dal cortiletto interno e recuperati in parte anche degli affreschi che corrono lungo i due piani del portico, ai quali una ditta di restauro di Firenze sta ancora lavorando.

In futuro un museo? – Se sulla parte tecnico-esecutiva ha voce in capitolo, su quella politica l'ing. Bianchi mantiene il riserbo. Interrogato sulla destinazione d'uso del cuore del monastero riferisce semplicemente quanto presentato tempo addietro in fase di progettazione e cioè che qui si allestirà un museo che funzionerà da centro e raccordo per le realtà longobarda e benedettina che in tempi lontani gravitarono intorno a Cairate". Nel concreto un centro espositivo che raccoglierà non solo i reperti che l'archeologia sta rinvenendo poco alla volta in loco, ma anche oggetti provenienti da Ganna, Voltorre e magari anche da luoghi vicini come Castelseprio e Torba. Ma tempo al tempo, intanto ragioniamo sui lavori imminenti.