Sono disseminate ovunque, davanti ad ogni abitazione, nei cortili, nei giardini traboccanti di loti ma anche nei crocevia dei sentieri, nelle risaie rilucenti, in Thailandia così come in Indonesia, Vietnam e in buona parte del sud-est asiatico non ancora contaminato dal rigore occidentale. Sono Le Case degli Spiriti (San Phra Phum).

Piccole capannette che contengono incensi, statuine votive, oggetti sacri, dolci, frutta, fiori freschi e altre offerte. Sono le abitazioni riservate agli spiriti guardiani, che hanno il compito di vegliare e proteggere le persone e le cose, il lavoro e il riposo. A questi spiriti deve essere data una adeguata dimora.

Niente a che vedere con il Buddhismo Theraveda: si tratta di retaggi animisti, forse già presenti in quest’area nel III sec. a.C. ma ancora parecchio diffusi tra la popolazione a tutti i livelli.

Queste costruzioni sono a volte rialzate all’altezza degli occhi e possono essere molto semplici, piccole riproduzioni delle case in legno in stile Thai, o grandi oggetti in legno pitturato con colori brillanti, che corrispondono al colore del giorno in cui e’ nato il proprietario (c’e’ un colore diverso per ogni giorno della settimana).

All’interno si può vedere lo spirito guardiano, di solito raffigurato come un vecchio, con una spada in mano per intimorire gli spiriti maligni, o con una borsa di denaro per portare prosperità e in altri casi con un libro che rappresenta un registro delle nascite e delle morti nella famiglia. Lo spirito guardiano e’ accompagnato da altre figure, generalmente in argilla, di animali e persone che lo servono e intrattengono, a volte delle danzatrici.

La casa degli spiriti deve guardare verso Nord, non deve essere rivolta verso la dimora principale, per evitare che gli spiriti entrino nell’abitazione stessa e deve essere posizionata in modo che le altre costruzioni non gettino ombra su questo piccolo luogo sacro.

 

In un centro commerciale dell’infinita capitale thailandese troviamo un negozio di una nota marca di vestiti italiani con prezzi a tre zeri. Fari a led ben bilanciati,  banconi spaziosi, ripiani in cristallo, commesse dai sorrisi impeccabili. Buttiamo dentro l’occhio, spinti dalla curiosità e in un angolo, dietro alla porta di vetro, vediamo spuntare una Casa degli Spiriti.

 

Bangkok, la porta del Sud-est asiatico

Ivo Stelluti