Alberto LavitAlberto Lavit

Alberto Lavit lascia lo spazio aperto da poco a Varese e segue in Toscana l'artista milanese Bruto Pomodoro. Una nuova collaborazione proposta al fotografo lo porta alla scoperta di un suggestivo borgo e di affascinanti opere plastiche. Coinvolto dalla promotrice della mostra "Bruto Pomodoro. Il San Cristoforo Barghigiano ed altre opere" allestita fino al 3 settembre nel Museo Stanze della memoria di Barga (LU), Alberto Lavit realizza una seconda proposta espositiva dedicata agli scatti realizzati durante il soggiorno toscano. Fotografie accattivanti dove le armoniche figure di Bruto sono solo un suggerimento per il fotografo che esprime una vena creativa originale; combinazioni tra la scultura di Pomodoro, l'architettura del borgo e il fascino senza tempo dei miti e delle leggende del luogo. Pochi ritratti, molta natura e colori accesi. Le immagini di Lavit suscitano curiosità e creano nuovi punti di vista, sono foto dove ogni angolazione propone prospettive nuove, un altalenarsi di piani che si sovrappongono e si liberano donando a chi le guarda il piacere della scoperta.
Proprio Lavit, in un'intervista, ha spiegato la nascita e l'evoluzione di questo progetto intitolato "Barga, Bruto e il Santo".

L'invitoL'invito

Alberto Lavit, come nasce l'idea di questa mostra fotografica?
"L'idea nasce dall'amicizia con Stefania Trolli, curatrice del progetto espositivo di Bruto Pomodoro. Tramite lo Spazio Lavit di Varese – dove l'ho incontrata – mi ha parlato di questa mostra e successivamente abbiamo deciso di collaborare. Una nuova collaborazione per me che credo, e spero, duri nel tempo".

Quando si è svolto il tuo lavoro fotografico?
"Il 24 luglio sono stato a Barga, in occasione dell'inaugurazione della mostra di Bruto, quindi ho realizzato molti scatti durante l'intera giornata. Sia in giro per il borgo sia durante la presentazione ufficiale e all'interno della mostra che si sviluppa in due stanze all'interno del museo. le mie fotografie saranno messe proprio vicino a questi locali in altre 2 sale. Ho avuto il piacere di trascorre molto tempo con l'artista che oltre alle opere già esposte sta lavorando ad scultura monumentale raffigurante San Cristoforo – lo stesso soggetto in marmo di dimensioni ridotte è esposto nella mostra – da posizionare in una piazza di Barga".

Un momento dell'inaugurazioneUn momento dell'inaugurazione

La tua mostra è parallela a quella di Pomodoro, ma ha una sua autonomia.
"Sì ho creato un percorso diverso, un percorso 'ideale' per una mostra dedicata Barga con foto che ritraggono angoli e momenti della vita nel borgo che tra l'altro è uno dei paesi medievali più belli d'Italia, caratterizzato da salite e discese e con una buona affluenza di turisti anche stranieri. Le sculture di Bruto e l'artista stesso sono presenti in alcuni scatti, ma l'esposizione è un omaggio anche al suggestivo paese. Ho, ad esempio, ritratto un momento della processione – in occasione della festa di San Cristoforo – e mi è sembrato bello unire la dedicazione al patrono anche nel titolo che ho pensato per la mostra. Ho realizzato una libera interpretazione di questi tre soggetti, per l'appunto Barga, Bruto e il Santo".

Non sempre gli artisti sono 'aperti' a questi scambi, nel tuo caso il lavoro si è svolto in collaborazione. E'stato facile trovare punti d'incontro?
"Bruto Pomodoro è una persona molto piacevole. E' stato interessante per me conoscerlo perchè lo ritengo molto colto, disponibile e  tra l'altro apprezza e riconosce il lavoro degli altri. Non ha ancora visto la mia mostra fotografica, ma è rimasto affascinato da quello che facevo e da come lo facevo".

Per soddisfare le curiosità dei 'professionisti del mestiere', puoi dirci come hai realizzato le foto e quante saranno esposte?
"Sono tutte state fatte senza flash, tutte a mano libera in digitale e saranno all'incirca quaranta stampe".