Due giovani artisti russi, Roman Mokrov (1986) da Mosca e Semen Motolyanets (1982) da San Pietroburgo, propongono una visione provocatoria della loro madrepatria (ma in generale della mentalità odierna), attraverso foto, immagini e istallazioni che enfatizzano alcuni aspetti della cultura e della tradizione del loro paese.
In particolare, l'attenzione viene rivolta verso quelle forme di ipocrisia che spesso dominano nel mondo contemporaneo, che pretenderebbero di omogeneizzare le masse con una sorta totalitarismo culturale in chiave relativistica che si profilerebbe quasi come un retaggio e un revival, ora declinata in senso sociologico, dell'esperienza sovietica.

In un contesto di globalizzazione in continua crescita, tutti i tentativi di sottolineare dall'esterno e di commercializzare una qualche irripetibilità locale sfocia in un luogo comune: dal più semplice, come l'insalata Nicoise preparata da McDonald, a forme più sofisticate, come il bestseller "Mangia, prega, ama".
La cultura di massa insegna che nel mondo contemporaneo, come in un grande appartamento, ci sono zone dedicate alla meditazione, alle gioie gastronomiche, allo studio, alla socializzazione, ecc…, e vengono utilizzati gli emblemi delle culture nazionali come se fossero delle immaginette.

In Russia, per questioni storiche ed economiche, l'amore per superfici di vario genere, che siano morbide, di peluche, colorate, luminose, è sempre stato

particolarmente forte. Si può dire che la vivacità dei colori e la densità di questi schermi protettivi, di "superfici aggiunte", in Russia siano direttamente proporzionali all'aggressività e alla drammaticità potenziale di uno spazio sociale.
I tappeti decorativi e dai colori sgargianti presenti nelle fotografie di Roman Mokrov sono gli immancabili attributi di una vita felice.

Semen Motolyanets
crea fotografie e immagini pieghevoli, utilizzando le cerniere delle porte. Sono sculture-paravento che possono stare a parete o libere in mezzo a uno spazio. Si tratta di reminiscenze personali (come in "Mio fratello è maturato due volte"), stereotipi nazionali (come nel "Lago dei Cigni"), miti contemporanei, come photoshop. A volte i suoi oggetti assumono contemporaneamente una duplice funzione, sono paraventi e ombre-silhouette, per esempio la parola "scusate", una parola alquanto rara nel nostro spazio urbano, riceve come risposta la sua "eco" sotto forma di ombra. I paraventi di Motolyanets sono come coperchi di pozzi esistenziali, come il lavoro "Mosca ovattata", che copre quell'enorme, caotico e scomodo spazio che è la capitale russa. I tappeti e i paraventi in mostra sono dunque oggetti ambivalenti. Fanno da schermo ai pericoli esterni e nello stesso tempo creano unione tra coloro che vi hanno cercato rifugio. La fragilità e l'inadeguatezza funzionale che li caratterizza distinguono chiaramente e in modo positivo questi lavori dal tanto amato e compiaciuto design, vera roccaforte della solitudine contemporanea.

In essi infatti arde ancora una timida speranza di contribuire allo sviluppo di un mondo aperto a una convivenza comune.
La Galleria Nina Due, in collaborazione con la Fondazione per l'arte contemporanea Vladimir Smirnov and Konstantine Sorokin, inaugura la prima mostra italiana di questi due artisti, curata da Evgenija Kikodze, e che rimarrà visitabile fino al ventiquattro maggio.

Mostra collettiva di Roman Mokrov e Semen Motolyanets
Dal 18 aprile al 24 maggio 2013
Milano, Galleria Nina Due, via Carlo Botta 8
Orari: dal mercoledì al venerdì dalle 16.00 alle 20.00
sabato dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso gratuito
Info:
+39 02 87285916
http://www.ninadue.it/
info@ninadue.it
http://www.ninalumer.it/