Dal 30 novembre al 15 dicembre negli spazi espositivi della Famiglia Legnanese è presentata una mostra riassuntiva del pittore legnanese Ernesto Crespi (1901-1982), che ha saputo rinnovare la sua proposta creativa nell'arco di cinque decenni, dagli anni Venti ai Settanta del secolo scorso.

Il titolo dell'esposizione, "Verso gli Allos", indica un percorso della sua ricerca etico-estetica – come osserva nella presentazione la critica Giovanna Riu – che sfocia nei territori dell'arte contemporanea: gli "Allos", quadri realizzati con cartone ondulato da imballo, ultima tappa di tale cammino.

Ernesto Crespi, senza una specifica preparazione accademica, nel 1929, è ammesso con un dipinto alla XVI Biennale di Venezia, dove attira l'attenzione del critico Pier Maria Bardi che lo invita a tenere una personale alla galleria Micheli di Milano.
L'artista risente del clima artistico proprio del cosiddetto Novecento, ma, come scrive il Bardi nella presentazione della mostra, il pittore legnanese è nella fortunata condizione di "piantare le proprie tende di fronte al vero senza bagagli intellettualistici e senza preconcetti o formule interpretative".

I soggetti preferiti sono il paesaggio, le case di campagna o dei borghi, le steste umane, semplificati nelle forme accompagnate da una ponderata tavolozza cromatica. Anche il '30 è un anno di incontri importante per Crespi, che è portato in mostra alla galleria milanese de Il Milione dal celebre critico Edoardo Persico con artisti che diverranno famosi, quali Fontana, Birolli, Manzù e Lilloni. Quest'ultimo, tra i massimi esponenti della pittura "chiarista", espone assieme al nostro nella personale che l'anno seguente tiene al Milione. Nella stessa sede espositiva, nel '31, è con il

gruppo dei "Candidi", ovvero i cinque pittori della cosiddetta Scuola di Legnano.

Nel '33 Crespi esce dai confini della Lombardia partecipando a collettive a Firenze, La Spezia, Bologna e a Parigi al Salon des Indépendants. Nel '34 inizia una profonda amicizia con Atanasio Soldati, pittore di spicco del gruppo degli astrattisti coagulatosi attorno al Milione e, dopo la guerra, tra i fondatori del MAC (Movimento arte concreta) al quale Crespi dichiara di aderire. Sono di segno astratto alcune opere del Crespi della seconda metà degli anni Trenta e dei Cinquanta. Occupato nell'industria, non abbandona mai l'arte, sperimentando sempre nuove vie, dalla poetica kleeniana all'informale.

Sul finire degli anni Sessanta, si presenta con un linguaggio innovativo: al cartone ondulato da imballo toglie parti dello strato superficiale di carta lasciando scoperte zone della struttura sottostante. Sono gli "Allos", "altro" in greco, altro nuovo, sui quali, in un secondo momento, interverrà con una pittura fiammeggiante. Nel suo quaderno autobiografico annota: "Nell'Allos mi sento libero, bisogna far parlare lo strappo ed il colore, nuclei emozionali…".

Ernesto Crespi, Verso gli Allos – Opere e documenti
Legnano, Sale espositive della Famiglia Legnanese, Viale Matteotti 3
Inaugurazione sabato 30 novembre alle ore 11
Dal 30 novembre al 15 dicembre 2013
Orari: dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 18.00; domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
A cura di Giovanna Riu con la collaborazione di Manuela Girelli e Fabrizio Rovesti