Il “parco valle del Lanza”, è un’area protetta istituita nel 2002 che comprende una porzione di territorio al confine con la svizzera tra le provincie di Varese e Como, nei comuni di Malnate, Vedano Olona, Bizzarone, Solbiate Con Cagno, Valmorea e Rodero.

Questo parco è un P.L.I.S cioè un parco di interesse sovracomunale riconosciuto dalla Regione Lombardia, istituito per protegge importanti peculiarità vegetazionali delle aree umide e delle sponde del torrente Lanza e del sistema delle cave di estrazione della pietra molera.

E’ conosciuto anche sotto altre denominazioni quali: parco della valle dei mulini, per l’abbondanza di manufatti di varie epoche storiche, o parco delle cave di Molera per l’importante lavorazione di estrazione della gonfolite, ma anche come parco della Valmorea per la storica ferrovia che vi transitava, proveniente da Castellanza e che nel comune di Valmorea aveva il suo termine nazionale, proseguendo poi in Svizzera fino a Mendrisio.

Qui sono inoltre presenti interessanti siti di archeologia industriale come gli oramai fatiscenti filatoi e opifici oltre ad alcuni mulini ad acqua, abbondanti nella valle nei secoli scorsi ed ora in parte ristrutturati e perfettamente funzionanti come il mulino Bernasconi presente dal 1772 e che ancor oggi macina e vende un’ottima farina, e il molino del Trotto sede di interessanti iniziative culturali dell’Ente Parco.

Nella valle del Lanza si scoprono angoli e storie affascinanti, camminando a bordo del fiume tra boschi igrofili in cui predominano salici, ontani, pioppi bianchi e farnie, accompagnati da bellissime specie di odonati, come libellule e damigelle dai colori sgargianti che ne abitano le roggie di derivazione, e se fortunati, anche dalla vista di uccelli e animali di rara bellezza.

Tante storie intorno a questa valle, tra tutte quella dell’estrazione della gonfolite una pietra arenaria localmente detta pietra molera, (utilizzata nella produzione di mole) ma conosciuta e usata già dalle popolazioni celtiche e dal 600 impiegata nella costruzione di palazzi, chiese e mura dei vicini paesi come Castiglione Olona.

Con il Rinascimento la molera viene utilizzata in tutto il ducato di Milano, sia nell’edilizia sacra che civile, come le ville dei visconti e gli argini del naviglio grande e dal 1870 si scopre il suo possibile uso per la realizzazione di macine da mulino e strumenti abrasivi dando così impulso a nuove fabbriche, creando una classe di esperti operai scalpellini e lasciandoci ad oggi cave escavate riconosciute dal 2015 monumento naturale!

Un’altra storia interessante è quella della ferrovia della Valmorea che, costruita a tratti dal 1904, arrivò nel 1926 fino a Mendrisio in svizzera, diventando una via di comunicazione internazionale. Fu poi gradualmente dismessa e alla fine degli anni settanta chiusa nonostante brevi passaggi di treni storici negli ultimi tempi e utilizzata per la presentazione di progetti ambiziosi relativi al suo riutilizzo in chiave turistica.

Da qualche mese una pista ciclabile attraversa una porzione della valle, ma una rete di sentieri ben tenuti e segnalati la percorre per intero.

Paolo Redemagni