Lo scorso 12 novembre è stata inaugurata presso la galleria d'arte GHIGGINI 1822 la personale di Pietro Scampini dal titolo "L'arte della gomma".
Il percorso espositivo, caratterizzato da una ventina di opere realizzate dall'artista attraverso l'utilizzo di materiale industriale, in questo caso la gomma prodotta dall'azienda Vibram di Albizzate, – riserva molteplici sorprese. Indagando infatti con attenzione tra le pieghe di questi tessuti di gomma si possono indagare diversi percorsi; l'occhio infatti rimane come ipnotizzato, perdendosi nel tracciare un percorso tutto suo, tra minuziosi labirinti, diverse stradine costruite con ciò che comunemente viene usato per percorrerle, la suola delle proprie scarpe.

Un tocco più junk sarebbe stato dato dai residui eventualmente lasciati dai sassolini o dalle deformità assorbite attraverso il manto stradale, talvolta scivoloso, talvolta sdrucciolevole o impantanato dallo smog. Un omaggio alla sedimentazione della memoria, a cui tuttavia rimanda lo stesso manto monocromo che costituisce l'opera, quasi a ricordare una corteccia cerebrale.

Lo stesso Franco Ferraro, che ha trattato il testo di introduzione alla mostra, afferma: "Il percorso di questa nuova avventura d'arte musiva di Pietro Scampini parte dall'oggi per andare a riprendere i segni del passato e trasferirli nella più pura arte industriale. Pura nel senso del prodotto utilizzato per queste opere: nessuna alterazione

della sua composizione, nessuna artificiosa lavorazione. La gomma da sola racconta una storia, nella fattispecie quella della Vibram di Albizzate, e tante altre storie: tutte quelle che ci vedete dentro".

"Credo che per contrastare questa fase così grave e complessa siano utili idee ed energie provenienti da ambiti esterni al mondo istituzionale ed al sistema produttivo. In quest'ottica ho ideato un intervento artistico che interagisce con il prodotto industriale, ne impiega il materiale e, mantenendone le caratteristiche di riconoscibilità, ne modifica la struttura formale e ne ridefinisce la funzione", afferma lo stesso Scampini.

In contemporanea in Sala Rossa, al terzo piano della GHIGGINI, sono esposti i lavori più recenti di Marco Valenti, fotografo di moda professionista che presenta una sua interpretazione delle opere dell'artista nella quale ha colto lo spaccato di un mondo fantastico proiettato nello spazio: una personalissima lettura che ci permette di osservare il profilo della suola nelle vesti di uno skyline dal volto lunare.