La presentazione del volumeLa presentazione del volume

Toh chi si rivede Non si finisce mai di scoprirlo. Organista della basilica di San Giovanni all'età di vent'anni, Biagio Bellotti si affermò ben presto come illustre firma dell'arte lombarda e valente pittore nelle chiese più importanti di Busto Arsizio, Milano (Certosa di Garegnano) e Olgiate Olona. Ma non è tutto: il suo genio multiforme lo ha spinto a realizzare la commedia in vernacolo "Il maritaggio di Mommina" e due opuscoli che mettono in luce la sua vena di coreografo per le processioni del venerdì Santo e del Corpus Domini, dando anche indicazioni alle comparse sui vestiti, sugli arredi e sull'ordine di entrata in scena.

Capolavori cittadini – Lo abbiamo appena "incontrato" nel sorprendente Autoritratto esposto nella mostra "Dipinti Lombardi dal Rinascimento al Barocco" appena inaugurata al Pirellone e la "sua" Busto lo ricorda, con tutti gli onori, per i 220 anni dalla morte. "Biago Bellotti Scintilla di Dio. Omaggio a un artista Bustocco del Settecento" è il titolo del volume che Sergio Beato e Tito Olivato hanno presentato nella Basilica di San Giovanni. Un anno ricchissimo per la città che, come hanno ricordato mons. Franco Agnesi e il Professor Bertolli, chiude il 2009 con uno studio e una pubblicazione dedicati al multiforme ingegno di Biagio Bellotti, "una personalità ricca di talenti non sempre ben vista da alcuni canonici che lo accusarono di prolungare i lavori, di chiedere molto più rispetto al previsto occupandosi di troppe cose, facendo bene solo una, quella di pittore".

Ricostruzione storica – In oltre 140 pagine viene

Libro dedicato a Biagio BellottiLibro dedicato a Biagio Bellotti

riannodata la trama biografica ed artistica dell'autore, con un vasto apparato fotografico (raccolto in un CD allegato a cura di Paola Maria Negri e Tito Olivato), completa bibliografia, note in calce al testo e un ampio ausilio di fonti storiche trascritte (custodite in massima parte presso l'Archivio di Stato di Milano). Nato nel 1714 da Aurelia Ballarati di Gallarate e Leopoldo Bellotti di Busto, fu autore degli affreschi nelle chiese bustesi di San Gregorio, San Giovanni, San Michele, Madonna in Prato, Santa Maria in Piazza. Nell'introduzione al libro viene spiegato come: "Il talento dato è fatto fruttificare anche attraverso l'architettura, prolungando il corpo della chiesa di San Gregorio, realizzando il mortorio di San Michele, dando indicazioni per la costruzione della penitenzeria in San Giovanni, oltre a un numero non precisato di oggetti presenti nelle chiese della sua città, in linea con un cuore inquieto sempre alla ricerca di dare grazie e lode a Dio. Sempre teso a moltiplicare il dono ricevuto, Bellotti si sente di aiutare il prossimo con l'arte in genere, ma anche con gesti di carità concreta, accogliendo in casa propria parenti malati o bisognosi e rivolgendo contemporaneamente uno sguardo misericordioso a tutti i sofferenti della sua città, per i quali lascerà nel testamento una cifra ingente per la realizzazione di un ospedale".