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Nel circolo dei grandi – "Dipingere l'aria, scrive De Chirico, è molto difficile, dipingere l'aria vuol dire dare una tale plasticità, un tal volume, una tale forza della forma alle cose che gli oggetti appaiono come sospesi, immobili, ma vivi nell'aria che si sposta, che si muove, mentre le cose sembrano fermate, immobilizzate come per effetto di magia". Su questo concetto si concentra la mostra 'Da De Chirico a Fontana. Tra figura e segno', organizzata al Museo Civico – Pinacoteca di Teramo, con l'obbiettivo di fornire una panoramica sulla situazione artistica del secolo scorso, seppur frastagliata, intrecciata e multiforme quale era. E' stato quindi presentato un corpus di circa 20 opere di maestri quali De Chirico, De Pisis, Manzoni e Fontana, oltre a Campigli, Guidi, Marussig, Rosai, Sironi, Baj, Besozzi, Capogrossi, Crippa, Milani, Nigro, Pomodoro, Scanavino, Tancredi, Turcato ed altri importanti artisti per un totale di ottanta opere.

Il capofila – Una 'babele inestricabile', vie definito il Novecento dal curatore del progetto e del catalogo, Roberto Alberton. Un cammino a più direzioni che affronta a scova i diversi linguaggi: "Da un lato la destrutturazione dell'immagine, cioè quel processo che da Van Gogh a Picasso, da Giacometti a Bacon, distorce, frammenta, distrugge quasi l'immagine, o la svuota

Composizione, 1976Composizione, 1976

come De Chirico privandola di ogni significato, per giungere ad un grumo essenziale di materia, nucleo-cellula primordiale, che si dibatte in problematiche possibilità esistenziali. Dall'altro l'astrazione, ovvero non più la rappresentazione della realtà, o la ricerca del divino, come nella pittura antica, o i temi "romantici" e borghesi dell'800, ma è l'immagine pensata – o sognata come nei Surrealisti – che prende corpo e sostanza, talora in quasi labili tracce, come in Mondrian, per giungere poi a grovigli inestricabili, esplosioni di colori, come in Pollock, o alla pura spazialità di Fontana".

Il posto di Besozzi – Sesto Calende, dove Ermanno Besozzi nasce nel 1912, rimane un punto di riferimento per tutta l'esistenza dell'artista. Studi artistici e frequenti viaggi ne caratterizzano la giovinezza. Gli anni sessanta sono il decennio in cui nei frequenti spostamenti entra in contatto con artisti internazionali e qui in Italia con Lucio Fontana; in questo periodo dopo i cicli dedicati all'ambiente vegetale e ai ricordi di viaggio, nascono il ciclo delle colombe e i primi collage e i quadri oggetto. A ricordare il calibro dell'artista, dopo la personale milanese a Villa Litta dello scorso anno, è ora una collettiva in cui si ritrovano i fervori, le amicizie, i contatti che hanno formato la figura di Besozzi. Le composizioni giocate sui vuoti e pieni realizzati sul finire degli anni '60 e nel decennio successivo, nascono proprio dai legami di quegli anni con Lucio Fontana e Enrico Baj.


'Tra Figura e Segno, da De Chirico a Fontana'

Dall'1 al 27 settembre 2009
Teramo
MUSEO CIVICO – PINACOTECA
Viale Giovanni Bovio 4
tel. 800138508
orario: tutti i giorni 10-13; 16-24
biglietti: € 5 intero, € 3 ridotto (studenti, over 65) gratuito per bambini e ragazzi fino 14 anni
catalogo: Arte Contemporanea Maiocchi