Facciata della chiesa di S.StefanoFacciata della chiesa di S.Stefano

Iniziativa parrocchiale – È grazie a Don Eligio se la frazione Bucchero di Olgiate Olona oggi può vantare una Chiesa di Sant'Antonio ripulita delle polveri che ne deterioravano la facciata e le pareti interne, ed è sempre grazie a lui se a breve anche le decorazioni della chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano torneranno all'antico splendore.

Dal recupero al rifacimento – I restauri, iniziati fra settembre e ottobre del 2007, erano inizialmente mirati alla semplice pulitura delle pareti interne della parrocchia, coperte da uno spesso strato di polvere, dovuto al riscaldamento degli spazi interni alla chiesa e al fumo delle candele. L'alto grado di deterioramento delle decorazioni, realizzate dal Conconi nel 1943 nella navata centrale e nel transetto della chiesa, ha indotto la ditta di restauro bustocca, "Laboratorio San Gregorio", a rifarne parti intere, poiché il semplice consolidamento non sarebbe servito a preservarle dal degrado.

Il tipo di intervento – Spiega Luigi Reina, uno dei responsabili della società restauratrice, che si è provveduto a togliere il ricco strato di polvere dalle decorazioni con spugnature con carbonato di calcio e le si è successivamente ridipinte con colori a calce, lo stesso tipo utilizzato per quelle originali. Il rifacimento, concesso dall'architetto Stolfi – ispettore della Sovrintendenza per i Beni Storico-artistici di Milano – dovrebbe terminare entro Pasqua, mentre successivo sarà il recupero della decorazione della cappelletta settecentesca, collocata lungo la navata laterale destra.

Affresco con San RoccoAffresco con San Rocco

La sorpresa – Benché i lavori di risanamento delle pitture della cappella dedicata alla Madonna – co-finanziati da parrocchia e comune – inizieranno più tardi rispetto a quelli in corso, i saggi di pulitura, per meraviglia di quanti vi stanno lavorando, hanno riportato alla luce splendide decorazioni in finto marmo al di sotto dell'attuale decorazione parietale e due affreschi lungo le pareti di imposta dell'arco d'ingresso, raffiguranti San Sebastiano e San Rocco. Dipinti che, secondo la Sovrintendenza, dovrebbero risalire ad un periodo immediatamente successivo al 1527 ed appartenere a qualche maestro della scuola di Bernardino Luini. Se il rifacimento ha interessato buona parte delle decorazioni novecentesche della parrocchia, i due affreschi ben conservatisi saranno invece oggetto di restauro conservativo, come indicato dal Sovrintendente.

Riprova –
Le recentissime scoperte sono riprova di quel che in parte già si conosceva, e cioè che l'attuale edificio parrocchiale è frutto di numerosi rifacimenti che l'originale chiesa iemale quale era Santo Stefano, chiesa, cioè, in cui si svolgeva il rito liturgico nel solo periodo invernale, hanno interessato l'edificio parrocchiale sino ad oggi.