"Professor Spiriti, possiamo ravvisare nell'arte varesina dei tratti caratteristici o degli stilemi ricorrenti?"
"Prima di tutto c'è un discorso di evidente inserimento dell'area varesina, in particolare dell'alta area varesina, in quella che è un'evoluzione artistica molto più lata del suo territorio precipuo. Questa include naturalmente il Ticino attuale, le province di Novara, Verbano – Cusio – Ossola e la dialettica con Como e Milano. In questo senso già lo stesso contenitore dello stato, poi Ducato di Milano non basta, poiché in realtà l'importanza per Varese è la vicinanza potente con la grande e millenaria Arte dei Laghi. In particolare con la presenza fortissima dei ceresini, che sono tra i più rilevanti artisti dei laghi nel tardo cinque e primo Seicento, quando diventano i leader assoluti del mercato architettonico – scultoreo romano. In questo senso vanno poi citati importanti riferimenti. Parliamo di Silla da Viggiù, Leonardo Sormani, realizzatore delle tombe papali in Santa Maria Maggiore, sommi artisti le cui tracce sono ravvisabili nei territori della Valceresio. In particolare a Saltrio, Clivio, Viggiù e la cui ricerca e valorizzazione mi sembra assolutamente doverosa".

"E' possibile indicare dei momenti particolarmente felici dal punto di vista della produzione artistica ?"

"Io credo che il territorio alto varesino, inclusa ovviamente Varese, abbia tre grandi momenti di eccellenza se intendiamo riferirci alla storia dell'arte, anticipati da un'archeologia sicuramente importante che possiamo far giungere fino all'alto medioevo. Questi tre grandi momenti di eccellenza corrispondono ad un rilevante momento Romanico, un grande primo Seicento dominato dalla personalità carismatica di Pier Francesco Mazzucchelli, il Morazzone ed un Liberty straordinario, dove Giuseppe Sommaruga ma non solo, realizza a Varese dei capolavori che fanno della città una delle mete insostituibili del Liberty europeo. Francamente l'orgoglio di essere una delle più importanti città europee del Liberty, dovrebbe valere per un varesino un po' di più che essere una Città Giardino".

"Vi sono degli esempi di preminenza artistica particolarmente significativi all'interno del contesto

varesino e provinciale ?"
"Sicuramente al di fuori dei picchi cronologici sopra esposti, va rilevata la presenza di due eccellenze assolute. Cioè di due realtà che vanno al di la dei parametri, che non hanno neanche confronti.
Il più importante sito archeologico-architettonico-artistico alto medievale del mondo, che è Castelseprio e la prima città ideale del mondo che è Castiglione Olona. Ora, non c'è dubbio che Castelseprio in questi anni abbia ottenuto con l'individuazione del patrimonio dell'umanità Unesco e con la Rete dei Longobardi in Italia degli importanti riconoscimenti del suo ruolo. Coadiuvato anche dagli affreschi di Santa Maria Foris Portas, una vetta inarrivabile di alto medioevo europeo. Ugualmente non si può dire però di Castiglione Olona, ciò che oggi diremmo un bene culturale diffuso, ed io trovo veramente terribile che la qualità, l'importanza di questo sito non sia pienamente percepita, compresa e compiutamente promossa come meriterebbe. Questo sito meriterebbe perlomeno i visitatori di Pienza, la seconda città ideale europea trent'anni dopo, ma soprattutto meriterebbe una percezione unitaria come bene culturale. Va evidentemente registrata la distribuzione geografica certamente meno facile rispetto a quella di Castelseprio, essendo quest'ultimo per la parte più importante uno scavo e quindi uno spazio ben gestibile, tuttavia non c'è dubbio che questo lavoro di valorizzazione vada fatto se si vuole mantenere quel meta valore supremo di qualità e di unità di città ideale. Valore di unità che conta ancora di più, parlo in assoluto, del pur altissimo livello dei monumenti di Castiglione e della loro figurazione".