Un'opera nel parcoUn'opera nel parco

Tra bellezza e lontananza – Durerà quasi due mesi e vedrà coinvolti ben otto comuni dell'area del Ticino; curiosi eventi artistici e l'apertura di monumenti storici e siti archeologici di valore inestimabile saranno al centro dell'attenzione. Si tratta di "Terra, arte e radici", iniziativa ormai celebre, quest'anno dedicata al tema della bellezza. A dare avvio alla rassegna, l'inaugurazione, sabato 18 aprile, della mostra d'arte contemporanea Il resto del tempo. Pratiche di abbandono e lontananza, curata da Alessandro Castiglioni e promossa dall'Associazione culturale Aleph. Nove artisti (Sergio Breviario, Umberto Cavenago, Ermanno Cristini, Daniele Giunta, Julia Krahn, Michele Lombardelli, Giancarlo Norese, Luca Scarabelli, Elisa Vladilo) per un luogo storico, il Castello di Jerago: a legarli, la dimensione temporale, più che quella spaziale, un «attraversamento temporale» come spiega Alessandro Castiglioni, in cui «la distanza, la lontananza e l'abbandono» sono diventati elementi di riflessione, per gli artisti e stimoli per dar vita, attraverso le opere, ad una sorta di «racconto collettivo».  Ogni opera, al Castello, è divenuta un piccolo brano visivo, un racconto che non si esaurisce in se stesso, ma che dialoga, e si fonde con gli altri, creando un intreccio di storie e vissuti che trascendono la dimensione temporale e fanno, del castello, come afferma il curatore, «un archetipo» e quindi, «non un luogo, ma il luogo».

Il Re e i suoi sudditi intorno al prato-tappetoIl Re e i suoi sudditi intorno
al prato-tappeto

Il sole dentro – Se sabato l'inaugurazione della mostra ha visto partecipare un pubblico numeroso, costituito soprattutto, da ‘addetti ai lavori', domenica il castello è stato letteralmente ‘invaso' da gente di tutte le età: mentre il pubblico adulto scopriva le opere disseminate negli ambienti del castello e giovani studenti si impegnavano a condurre visite guidate, un gruppo di bambini di età diverse si è cimentato in un avvincente laboratorio artistico -svoltosi in una sala del castello, a causa dell'inclemenza del tempo, e non all'aperto, come da 'copione'-. Ma il risultato del laboratorio è stato, comunque, ottimo: la luce del sole, che all'esterno, non si lasciava neanche intravedere, è stata ricreata nel salone dall'entusiasmo dei bambini, dai colori di pennelli, stoffe e sorrisi. I bambini, disposti lungo i lati di un foglio simile ad un lungo tappeto, hanno dipinto la superficie cartacea con due colori, il giallo e il blu, ottenendo, gradualmente, un prato fatto di un milione di verdi diversi. Poi, con disegni realizzati col retro del pennello su tutta la superficie del foglio e frammenti di stoffa riadattati a decorazioni fantasiose, i piccoli artisti hanno trasformato il prato in un tappeto regale e sontuoso, scenografia ideale per accompagnare una curiosa processione finale: grazie a travestimenti improvvisati con le stoffe, i bambini, divenuti per un attimo principi, fatine e draghi (ma anche eroi attuali come Batman e Naruto!) si sono presentati ai loro genitori con una solenne marcia regale nel cortile del castello, accompagnata da un grido finale di felicità. E a concludere il laboratorio, un timido raggio di sole..