Ci si deve affidare ad un immaginario proprio e al tempo stesso collettivo di fronte "I'll be your Mirror", titolo ispirato da un brano dei Velvet Undergound, personale di Domenico Grenci, a cura di Sandro Parmiggiani, in corso presso la Nuova Galleria Morone, ma anche ai principi aristotelici che vedevano nella fisiognomica la scienza tesa ad individuare le caratteristiche spirituali delle persone dai loro caratteri fisici.
Del resto si perde nel tempo delle credenze popolari, l'idea che gli occhi sono lo specchio dell'anima.
Ed è proprio verso i ritratti della "Fanciulle in fiore" di Domenico Grenci (Ardore 1981, vive e lavora a Bologna) che si deve tentare di scorgere gli enigmi delle loro vite partendo dal significato apparente sino all'intimo significante.
Grenci le eternalizza, fissando nel tempo le loro fisionomie, i loro sguardi ritrovati da frammenti di memoria, resi tali dalle carte sovrapposte e aggiunte al disegno di base, a volte anch'esso frastagliato forse velato da lieve malinconia.
Come recuperati da un diario corroso dal tempo o dalle pagine di un romanzo o da una piece teatrale, quei volti, paiono affermare la loro appartenenza, a possibili narrazioni tra Pirandello e Proust.
Domenico Grenci – "I'll be your mirror"
Milano – Nuova Galleria Morone, via Nerino 3
Fino al 19 marzo
Orario: martedì-sabato 11-19