Cimitero e Folla di MalnateCimitero e Folla di Malnate

Da gioco a realtà – "Il desiderio di far tornare il Museo dei trasporti a Malnate, dove il suo ideatore, Francesco Ogliari, aveva costituito il primo nucleo, è nato quasi per gioco sia nel compianto avvocato che in me durante l'inaugurazione di una piazza", dichiara il sindaco Sandro Damiani. Quella proposta, allora scherzosa, oggi potrebbe diventare realtà: l'Amministrazione Comunale intende inserire nel progetto di riqualificazione della Folla una nuova sede per il Museo, attualmente a Ranco.

Rilancio del territorio – "Il ritorno in patria significherebbe sicuramente un rilancio del territorio", spiega il primo cittadino, "perché sorgerebbe vicino alla ferrovia della Valmorea, luogo congeniale al tipo di istituzione museale e strumento di collegamento tra  turismo svizzero ed italiano. Il Museo triplicherebbe i visitatori che già ha pur decentrato nel paesino di Ranco".

La centralità della cultura –
"Il trasferimento della biblioteca del Museo, frequentata anche da studenti del Politecnico di Milano, la realizzazione di un'agorà o di un anfiteatro in cui organizzare eventi e manifestazioni vicino alla nuova sede museale, e la costruzione di un

Stazione della Valmorea a MalnateStazione della Valmorea a Malnate

outlet sull'impronta di quello di Serravalle Scrivia, sono le idee che si vogliono mettere in campo e che", aggiunge Damiani, "oltre a rilanciare la zona dismessa di Malnate, creerebbero un luogo in cui la cultura fa da volano per l'intero sistema".

Progetto appetibile – Realizzate le aerofotogrammetrie, si sta ora analizzando la consistenza dei terreni, per poter dare avvio allo studio di fattibilità del progetto, soprattutto perché è necessario vagliare costi e competenze, dato che sul territorio ricadono quelle di diversi enti come Provincia, Ferrovie Nord, Enel e Magistrato del Po, "ma è chiaro", dichiara infine il sindaco di Malnate, "che i privati, proprietari di alcuni appezzamenti e strutture nella zona della Folla sono attratti da un progetto di marketing territoriale come questo, che sarebbe fonte di attrazione turistica, commerciale e culturale non solo per gli Italiani, ma anche per gli Svizzeri".