L'esterno del Parisi ValleL'esterno del Parisi Valle

Ripartenza – Al via la nuova campagna di riconoscimento museale promosso da Regione Lombardia per l'anno in corso. Si tratta della terza tornata di monitoraggio sostenuta dalla giunta regionale, dopo quelle già svoltesi nel 2004 e nel 2007. La campagna darà modo ai singoli istituti museali e ai sistemi museali di ripresentare le proprie candidature per il riconoscimento se ottenuti i requisiti minimi, non risultati tali e dunque esclusi dopo le prime due verifiche. Vi potranno partecipare, allo stesso modo, anche i musei di nuova istituzione, che abbiano già i requisiti minimi, così come sarà possibile per le raccolte museali candidarsi per il riconoscimento come museo.

Quelli che… – In provincia di Varese allo stato attuale sono 19 gli enti riconosciuti a vario titolo da Regione Lombardia. Già riconosciuti come musei sono i tre varesini, i Musei Civici, Villa Panza e il Museo Baroffio; la Gam di Gallarate, i due di Busto Arsizio, il Museo del Tessile e il Civico di Palazzo Marliani Cicogna; Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno e il Museo Civico di Sesto Calende.

La sede del Museo di CerroLa sede del Museo di Cerro

Raccolte museali sono stati invece già riconosciuti i Musei Civici di Besano, Angera, Arsago Seprio, Villa Cagnola a Gazzada, gli Studi Patri di Gallarate, il Civico Floriano Bodini a Gemonio, il Civico di Scienze Naturali Realini di Malnate, i due saronnesi, il Museo delle Industrie e la Collezione Gianetti e il Museo Agusta di Samarate.

Posizione di forza – Al termine dell'ultimo monitoraggio regionale, alcune realtà di particolare rilevanza sono quelle rimaste escluse dal riconoscimento. Tra le più significative, il Museo Internazionale del Design di Cerro di Laveno e il Museo Civico Parisi Valle di Maccagno. Laveno dovrebbe ripresentarsi in Regione, quest'anno, arricchita della nomina del nuovo direttore, prossimo ad insediarsi, Emma Zanella in qualità di consulente e con un nuovo progetto di sviluppo, ma soprattutto forte delle entrature che la direttrice della Gam ha maturato in questi anni di collaborazione proprio con gli uffici regionali. Quanto al Parisi Valle è difficile che riesca a modificare alcuni parametri che in passato lo hanno limitato nel suo iter: la questione degli orari, l'assenza di una vera e propria attività didattica, la mancanza di un direttore o di un conservatore di ruolo che valorizzi le collezioni pemanenti. Il tutto in attesa di una tornata elettorale che potrebbe cambiare gli scenari politici.