Milano – Uno sguardo sul futuro dell’umanità: come sarà il futuro? Per la risposta è d’obbligo recarsi alla Fabbrica del Vapore dove fino all’8 settembre si potrà ammirare “Lunar Moonwalk”, l’opera del giovanissimo artista Alessandro Bolognini, poi permanente presso lo spazio espositivo DistopiaGalleria Bolognini a Milano. Alessandro Bolognini – l’artista che passeggia nel futuro – è un raro innovatore del Terzo millennio con una sconfinata immaginazione e la capacità critica di un intellettuale: le sue opere sono un tutt’uno di materia e pensiero, lanciano messaggi, denunciano la realtà, guardano al futuro attingendo però dalle fonti della cultura classica; Alessandro è una personalità enigmatica: sono rare infatti le sue apparizioni sui media, che non ama, ma questa volta ha concesso un’intervista che svela qualcosa di sé e della sua opera.

Cosa rappresenta “Lunar Moonwalk”?
«L’opera rappresenta il rito della passeggiata sul suolo lunare. Protagonista è una famiglia, composta da padre, madre e figlio, che interagiscono con le loro tre proiezioni future. L’opera, come tutte quelle che fanno parte di questa serie denominata “Macchina Crea Invenzioni”, presenta una frase realizzata con puntini di colore spremuto direttamente dal tubetto, che recita:«I.A., crea ogni frase possibile, sperimenta e inventerai ogni cosa». La scritta fa riferimento ad una visione del futuro in un’ottica transumanista e suggerisce che nel futuro, a creare invenzioni, saranno le Intelligenze Artificiali (I.A.)».

Come nasce la tua opera a livello concettuale?
«L’opera fa riferimento a una visione transumanista che ho del futuro».

Cosa suggerisce nel profondo?
«Attraverso l’opera si ipotizza che in futuro ogni invenzione inventabile sarà creata da un’Intelligenza Artificiale e quest’ultima riuscirà nel suo scopo, strutturando ogni frase possibile al mondo e sperimentandola».

Quali sono le tecniche utilizzate?
«L’opera è stata dapprima realizzata interamente con colori acrilici stesi in precise pennellate, seguendo uno stile toonizzato, poi è stata fotografata e successivamente stampata mantenendo le dimensioni originali (100X150 cm) e, a quel punto, si è intervenuti sulla copia inserendo la frase – già citata – costituita da puntini di colore».

Cosa significa per te fare arte?
«Per me fare arte è “come giocare ad un gioco di cui non puoi fare a meno».

Quando inizi a fare dell’arte il centro della tua vita?
«Il mio percorso artistico inizia all’età di 17 anni, una volta concluso il Liceo Classico presso il Collegio San Carlo di Milano, quando sento un fuoco interiore che mi muove alla creazione di opere d’arte scultoree, pittoriche e video-fotografiche. Da allora ho esposto in numerose gallerie d’arte in Italia e all’Estero. Tra le prime esposizioni ricordo ad esempio la Galleria Pace di Milano. Dal 2013 ho aperto il mio primo spazio espositivo in zona Piazza Vetra (Via Papa Gregorio XIV n. 16), chiamato Distopia – Galleria Bolognini».

Quali sono gli artisti che ti ispirano o ti hanno ispirato?
«La mia arte è unica ed originale e non trae ispirazione da artista alcuno».

Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Ne ho numerosi, ma li tengo per me, poiché non mi piace svelare una cosa prima che sia realizzata».

Biografia:
Alessandro Bolognini nasce a Novara il 13/07/1991, dopo il Liceo Classico, si laurea in Scienze della Comunicazione specializzandosi con un Master in Corporate Counselling. L’artista è anche Professore Incaricato di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli studi e-Campus con due master: “Master Esperto in Management della Comunicazione” ed “Esperto in Management del Turismo e dei Beni Culturali”; inoltre è Communication Manager del Centro Ricerche e Formazione Unitre-Milano. Le passioni che lo alimentano sono i viaggi,  la fotografia,  le escursioni in mezzo alla natura, cinema.

Informazioni:
Titolo dell’opera: Lunar Moonwalk
Esposizione: spazio espositivo Milano Vapore presso La Fabbrica del Vapore fino all’ 8 settembre, poi presso lo spazio espositivo Distopia – Galleria Bolognini in Via Papa Gregorio XIV n. 16 a Milano (zona Piazza Vetra).

Daniela Gulino