'Sposalizio della Vergine', partic.'Sposalizio della Vergine', partic.

BreraBicentenario – Il 15 agosto 2009 la Pinacoteca di Brera celebra i duecento anni dalla sua fondazione. Per ricordare l'importanza di tale anniversario le iniziative si susseguono rapidamente, affascinando i visitatori con sempre nuovi eventi culturali e capolavori in mostra. Sono gli ultimi giorni per poter ammirare le tre tele firmate da CaravaggioIl ragazzo con canestro di frutta, della Galleria Borghese di Roma, i Musici del Metropolitan Museum di New York e la versione della Cena in Emmaus della National Gallery di Londra, accanto a quella braidense. Un piccolo ma prezioso nucleo di opere del Merisi, che nei giorni del 28 e 29 marzo, in prossimità della conclusione della mostra, sarà possibile visitare fino alle ore 22.30. Un'evevtmo espossitivo che ha attirato un numero esorbitante di visitatori, creando un pubblico vario ed eterogeneo. Un altro protagonista è riapparso sulla scena: lo Sposalizio della Vergine dipinto di Raffaello Sanzio, restaurato ed ora riproposto al pubblico nella sua collocazione originaria, uscendo dal guscio trasparente da cui si osservava ormai da tempo. Un intervento terminato da qualche mese, ma volutamente presentato al grande pubblico solo in occasione dell'importante anniversario braidense. L'opera che prenderà il posto di questa all'interno del trasparente laboratorio di restauro è ancora sconosciuta. L'intenzione della Pinacoteca è di lasciare intatta il più possibile la collezione durante i festaggiamenti del Bicentenario, in modo da far apprezzare la collezione nella sua interezza.

Un'icona braidense – L'opera porta firma e data: "RAPHAEL VRBINAS – M – DIIII". Risale dunque al 1504 e viene realizzata dal pittore urbinate, per la cappella Albizzini, della Chiesa di San Francesco di Città di Castello. Raffaello ha poco più di vent'anni, quando dà alla luce l'opera, una tra le ultime della sua fase di formazione, di poco precedente al suo viaggio a Firenze prima e a Roma poi. La tavola viene acquistata nel 1803 da Giacomo Sannazzari e donata l'anno seguente all'Ospedale Maggiore di Milano. Fu poi acquistata da Eugenio di Beauharnais e destinata con decreto vicereale alla Pinacoteca, grazie anche all'interessamento di Giuseppe Bossi, allora segretario dell'Accademia di Belle Arti. Fin dalla data di ingresso nelle collezioni braidensi, il 26 aprile 1806, il dipinto di Raffaello è considerato, al pari di pochi altri, icona della Pinacoteca.

Tassello di pulitura nel cieloTassello di pulitura nel cielo

Sono trascorsi i secoli – La tavola nel tempo ha subito diversi interventi di restauro, fin dal settecento, a cui fa seguito nel 1858 il documentato lavoro, sia sulla sul supporto che sulla superficie pittorica, del pittore e restauratore Giuseppe Molteni. Intervento, questo, richiesto dopo la seduta della Commissione Speciale di Pittura della I. R. Accademia, del 4 dicembre 1856 per constatare lo stato di conservazione del dipinto. Sullo stesso interviene poi, esattamente un secolo più tardi Mauro Pelliccioli, riparando al danno vandalico causato da un visitatore. Negli anni '80 si svolgono studi ed analisi non invasivi, che hanno permesso di approfondire la conoscenza dell'opera stessa. Da allora il tempo ha segnato l'opera, togliendo lucidità e luminosità alla superficie pittorica. A 150 anni di distanza i riflettori tornano a illuminare lo Sposalizio; un intervento delicato affidato ai restauratori della Soprintendenza: Paola Borghese, Andrea Carini e Sara Scatragli con la direzione di Matteo Ceriana ed Emanuela Daffra.

Il restauro passo dopo passo – Nessun intoppo durante i lavori, nessuna sopresa come spesso può accadere intervenendo direttamente sull'opera. Un restauro che non ha creato problemi e che oggi permette di rivalutare l'operato del giovane Raffaello, che in questa tavola si avvicina ad altre realizzazioni contemporanee che possiedono lo stesso equilibrio cromatico, ora ritrovato. Era dal gennaio 2008 che il dipinto si presentava al pubblico nella sala XVIII, all'interno del laboratorio di restauro riservato alle opere di grandi dimensioni. A poco più di un anno, il capolavoro torna nella 'sua' XXIV sala.  Un restauro eseguito secondo le regole del caso: inizialmente sono state

Il cortile interno di BreraIl cortile interno di Brera

svolte tutte le indagini fisiche non invasive, a cui hanno fatto seguito gli interventi diretti mirati al recupero dell'armonia cromatica dell'opera, falsata dalle stratificazioni di vernici alterate e patinature e la verifica dei difetti di adesione della pellicola pittorica. La metodologia ha seguito criteri di gradualità nell'assottigliamento delle sostanze sovrammesse e selettività nell'azione pulente. Sono state messe a punto specifiche miscele solventi applicate a tampone o a pennello in gel. A questa fase è seguita la rimozione dei ritocchi presenti sulle lacune stuccate nei precedenti interventi. Per concludere vengono integrate alcune parti pittoriche, rendendo riconoscibile l'intervento effettuato; l'opera ha riacquistato così una piena leggibilità. I restauratori sono intervenuti anche sulla cornice neoclassica dorata, che solo apparentemente appariva in discreto stato di conservazione. L'intero lavoro dei restauratori viene presentato durante un incontro sabato 28 marzo (dalle 9 alle 10, prenotazione obbligatoria, max 20 persone), nella sala XXIV della Pinacoteca.

Tutto l'anno – I festeggiamenti non terminano qui. Le iniziative, promosse dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia e dal Comune di Milano, si protraggono fino a fine anno. Il prossimo appuntamento è il 7 aprile, quando inaugura la mostra, curata da Isabella Marelli, 'Brera com'era: Paesaggi di Lombardia. 1817-1822, la Sala dei Paesaggi', dedicata a Marco Gozzi e ai dipinti a lui commissionati dal Viceré Eugenio di Beauharnais e successivamente dal Presidente dell'Accademia. Un nuovo ingresso in Piancoteca al 5 maggio quando viene presentato un altro capolavoro restaurato, il gesso della statua di Napoleone scolpita da Antonio Canova. Data di inaugurazione non casuale, ma in ricordo del giorno della scomparsa, nel 1821, del grande protagonista della storia Italiana e fondatore della stessa Pinacoteca.

Milano, Pinacoteca di Brera, Sala XXIV
dal 19 marzo 2009

Orari 8.30 -19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude 45 minuti prima)
Biglietto d'ingresso: € 10,00 intero; € 7,50 ridotto: per cittadini dell'UE e dello SEE di età compresa tra i 18 ed i 25 anni e docenti delle scuole statali dell'UE e dello SEE.
Gratuito: vedere sito www.brera.beniculturali.it/informazioni.
Abbonamento Bicentenario € 20,00: include l'ingresso illimitato alla Pinacoteca di Brera dal 17 gennaio 2009 al 15 febbraio 2010, il noleggio scontato dell'audioguida per due persone, lo sconto del 15% presso il bookshop di Brera e presso la libreria Electa del Mondadori Multicenter Duomo, sconti presso mostre d'arte ed esercizi commerciali convenzionati (Asso Brera).
I biglietti e l'abbonamento possono essere fatti presso la biglietteria delle Pinacoteca, al numero di tel. di Civita-Teleart (02/89421146), al numero di tel. 199199111 attivo dal 26/1/'09 e sul sito www.pinacotecabrera.org.