VII stazione, la Caduta di CristoVII stazione, la Caduta di Cristo

Il ciclo pittorico – Nella seconda metà degli anni Ottanta del secolo appena trascorso si è provveduto al restauro della ricca quadreria presente nella chiesa parrocchiale di San Giorgio in Venegono Superiore. Il ciclo pittorico più prestigioso è rappresentato sicuramente dalle quattordici stazioni della Via Crucis. L'opera, di buona fattura, è stata datata tra il 1600 e il 1630. Stilisticamente l'autore è maggiormente interessato alla rappresentazione del fatto che ai rapporti di prospettiva e proporzione; tale aspetto è riscontrabile nella sua compressa impostazione spaziale e nei rapporti che intercorrono tra i personaggi.

Vediamo alcuni esempi – La Flagellazione è certamente un quadro che colpisce a prima vista. Al centro del dipinto Cristo, legato, le cui gambe sono coperte da un manto rosso drappeggiato, mentre attorno a lui si dispongono a corona i quattro carnefici. Lo sfondo è completamente scuro, mentre il torso inclinato e illuminato del Cristo sembra quasi di memoria caravaggesca. Silenzio e dolore traspaiono nell'ultima stazione in cui Cristo viene deposto nel sepolcro. Il paesaggio è roccioso, in lontananza -sproporzionate- le tre croci che vengono indicate da un astante in seconda fila. La settima stazione, con la Caduta di Cristo, quasi ci proietta nel mondo dei sacri monti e delle sacre rappresentazioni popolari. Si percepisce i tumulto della turba, la violenza degli aguzzini che con ferocia si scagliano contro Cristo dal volto impietosito. Nello sfondo si vede ancora

XIV stazione, la DeposizioneXIV stazione, la Deposizione

Gerusalemme mentre in cielo si oscura.

Il restauro – 
I dipinti si trovavano in cattivo stato di conservazione, i telai lignei erano ormai fatiscenti e le tele di supporto deteriorate mettevano a rischio di caduta gli strati pittorici. Il restauro, un vero e proprio esempio di intelligenza ed attenzione, ha dapprima provveduto alla bonifica delle tele vecchie tramite foderatura, realizzata con l'applicazione di tessuto nuovo e la sostituzione dei telai. Successivamente la pulitura, che ha rimosso i depositi di sporco e polvere, e il restauro pittorico hanno permesso di riportare alla luce i dipinti nella loro integrità.

Altri quadri – 
Oltre al ciclo della Via Crucis si è provveduto al recupero di altri quadri: i dipinti settecenteschi di san Giorgio e san Martino presenti nel presbiterio, l'Incoronazione di spine del XVII secolo, la tempera settecentesca raffigurante sant'Antonio e la Madonna, e la Presentazione di Gesù Bambino al tempio, copia tardo-rinascimentale dell'affresco del Luini presente nel santuario di Saronno; opere tutte pregevoli per il valore artistico e storico documentale.