Autoritratto, Londra, National Portrait GalleryAutoritratto, Londra, National Portrait Gallery

di Sergio Pesce

Studiando l’arte del ritratto nell’Inghilterra del XVIII secolo, non ci si può non soffermare su due figure che pur partendo da presupposti diversi riuscirono a produrre un corpus d’opera non inferiore alle duemila tele. I due supremi ritrattisti furono Reynolds e Gainsborough. Metodico e disciplinato il primo, più legato alla sua natura poetica il secondo.

Dopo aver soggiornato in Italia, per apprendere dai grandi maestri del Rinascimento, quella che Reynolds definiva l’autentica arte, tornò in patria per occupare il posto di presidente della Royal Academy of Art, dove ebbe modo di spiegare il suo programma artistico attraverso una serie di Discourses. Ciò che l’artista riuscì ad imporre sulla tela fu un equilibrato rapporto tra il senso universale dato dall’arte e il senso effimero della fama. Un intreccio complesso che investigò anche la sua personalità, guidata da una ardita ambizione che gli permise di sfruttare i mezzi di informazione, per imporre il suo lavoro. Reynolds fu essenzialmente un intellettuale impegnato nella continua rivalutazione dell’arte e quindi dei suoi attori. Amava in particolar modo la pittura storica, ma certo era la ritrattistica ad impegnarlo, mettendo in luce le sue qualità migliori. I suoi personaggi sono spesso caricati di valori tonali che derivano dalla pittura di Tiziano e Carracci. La sua è una indagine sulla personalità del soggetto che dopo essersi impressa nella mente di Reynolds, gli consente di arricchire il suo lavoro mostrando la sensibilità e l’intelligenza delle donne e donando un’impronta eroica agli uomini. Il suo fu un lavoro sviluppato su registri

Ladies Waldegrave, Edimburgo, National Gallery of ScotlandLadies Waldegrave, Edimburgo, National
Gallery of Scotland

espressivi diversi, realizzato contrapponendo la celebrità marziale nei ritratti dei militari alla grazia femminile dell’aristocrazia. La dedizione al suo lavoro, gli fece ottenere diverse committenze, aumentandone, di fatto, la gloria in patria. D’altra parte fu forte l’intenzione da parte dell’aristocrazia, ma non solo, di mantenere la continuità storica della dinastia attraverso un ritratto che sapesse evidenziarne le virtù.

Nel dipinto Ladies Waldegrave egli ritrae le tre giovani nipoti dello scrittore Horace Walpole. Il non celato intento dello scrittore (il committente dell’opera), fu quello di promuovere la disponibilità delle giovani donne come future donne. Reynolds produsse un movimento aggraziato dei soggetti in piena sintonia con il loro status sociale, nell’intento a dividersi lo spazio sapientemente orchestrato da un’elegante impostazione di stile, basato essenzialmente sul colore bianco che riflette sulle vesti e sulla cipria cosparsa sui volti. Il carattere intimo della composizione, influenzato evidentemente dall’iconografia delle tre grazie, viene spezzato dal movimento di una di

Ritratto di Augusto Keppel, Londra, Tate BritainRitratto di Augusto Keppel,
Londra, Tate Britain

queste che spostando il volto verso la sua destra sembra accorgersi dei nostri sguardi, stabilendo così un rapporto pubblico con l’osservatore.

Nel Ritratto di Augusto Keppel, l’artista cambia registro, ponendo il soggetto in una posa dinamica che tende a sottolinearne il carattere militare e di comando. Egli si muove tenendo salda la spada ancora nella fondina e indicando ad un ipotetico interlocutore il luogo della sua destinazione. A fornire eroicità ci pensa una luce tetra che lo individua su una spiaggia in cui si intravede il mare in tempesta. Il carattere eroico militare, fortemente richiesto dai suoi committenti, faceva leva sul sentimento nazionalistico. La precisa individuazione somatica e la relativa indagine compiuta da Reynolds sul carattere del soggetto non possono essere spiegate se non attraverso il rapporto che lo stesso ebbe con Keppel che lo aveva ospitato a bordo della sua nave in una missione nel Mediterraneo.

Nel suo percorso artistico Reynolds non disdegna di frequentare anche il teatro. L’operazione compiuta in questo campo è, se possibile, ancora una volta ancorata alla continua indagine sul soggetto, che si trovava ad interpretare un ruolo, non solo sulla tela, ma anche sul palcoscenico. Nel Ritratto di David Garrick abbiamo una felice assonanza con quanto detto. Il famoso attore inglese emerge dall’oscurità, puntualmente colpito da una luce scenica capace di far emergere le specificità del vestito e l’ambiguità dello sguardo. Ciò che noi osserviamo è in verità l’interpretazione del marito geloso, personaggio della commedia scritta da Samuel Johnson. L’attore perfettamente riconoscibile dai suoi contemporanei, viene qui “svestito” della sua personalità, per assecondare il rimando celato, inteso solo da chi evidentemente conosceva bene il teatro.

Per Reynolds il riferimento pittorico alle più importanti personalità del suo tempo non veniva mai totalmente disgiunta dalla convenienza. Molti sono i ritratti di letterati (Laurence Sterne) e attrici (Mrs. Siddons come musa della tragedia) che egli eseguì senza una effettiva committenza. Ottenendo il duplice scopo di vendere le tele sfruttando la fama del soggetto, aumentando così il suo prestigio personale.