Interno della Cappella di San CarloInterno della
Cappella di San Carlo

Due in uno – Un piccolo spazio, un grande tesoro ed una grandissima soddisfazione. Con queste tre semplici parole si può riassumere l'interessante progetto culturale che sta prendendo piede a Castellanza e che coinvolge due realtà importanti della città: da una parte il recupero della piccola cappella di San Carlo, posta all'angolo tra le vie Cardinal Ferrari e San Carlo, dall'altra la decisione di destinarne l'utilizzo a Museo Didattico legato alla storia del territorio, facendo confluire parte del materiale prodotto in questi anni dal Gruppo di Studio e Ricerca Archeologico di Castellanza.

Il gruppo di lavoro – L'associazione, nata nel 1993, riunisce appassionati studiosi e archeologi che in questi anni hanno operato sul territorio come volontari, collaborando con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Castellanza. Grazie all'esperienza acquisita dai propri operatori in campagne di scavo con i tecnici della Soprintendenza e alla capillare conoscenza del territorio, il gruppo rappresenta un importante supporto per il recupero dei beni archeologici. Il risultato di queste ricerche è stato poi puntualmente tradotto in materiale divulgativo e soprattutto in plastici che riproducono l'evoluzione storica del territorio cittadino, dalla preistoria al periodo longobardo.   

L'allestimentoL'allestimento

Professionisti del settore – Ventidue le mostre finora realizzate sul territorio della provincia di Varese, ma la più grande soddisfazione, come conferma il referente dell'associazione, Alberto Roveda, è la realizzazione di questo piccolo museo che ospiterà in maniera permanente i materiali relativi alla città di Castellanza. Le minuziose riproduzioni si riferiscono ad alcune ipotesi insediative del periodo celtico, romano e longobardo, la cui attendibilità è stato verificata e riconosciuta dalla Soprintendenza Archeologica di Milano. Presenti anche alcune riproduzioni di oggetti quotidiani e esemplari di oreficeria rinvenuti negli arredi funebri. Lo spazio è inoltre corredato di pannelli didattici rivolti soprattutto alle scolaresche in visita.   

I Borromeo in città – A rendere ulteriormente interessante questo progetto museale è, come abbiamo anticipato, il prezioso contesto entro cui si realizza, ovvero la cappella di San Carlo posta all'interno del Palazzo denominato Corte dell'Orologio che, secondo una tradizione locale, potrebbe risalire al sec. XV. Il Palazzo costituiva un luogo di sosta per la famiglia Borromeo, durante gli spostamenti da Milano al Lago Maggiore: è infatti collocato in un punto strategico del percorso in prossimità dell'antico guado sul fiume Olona. La sua cappella consta di un locale quadrato suddiviso internamente in due parti: l'aula principale aperta ai fedeli e la sagrestia interna riservata ai proprietari. Essa fu dedicata a San Carlo non solo in quanto componente della famiglia Borromeo, ma anche per il diffondersi del culto popolare del Santo, ancor prima che fosse canonizzato. Nel secolo scorso la proprietà passò alla famiglia Clerici che ne eseguì i primi interventi di

Ricostruzione rustico epoca romanaRicostruzione rustico epoca romana

ripristino; dal 1968 il Palazzo è di proprietà comunale e la cappella è stata riportata all'antico splendore grazie ai restauri conclusi l'anno scorso. Assolutamente da ammirare l'originale soffitto a cassettoni in legno con decorazioni policrome e i resti dell'antico basamento dell'altare.   

Prospettive future- L'inaugurazione del museo avrà luogo sabato 26 giugno nell'ambito della Festa delle Associazioni, in programma fino al 4 luglio presso i Giardini di via Cantoni. In questa occasione e il giorno successivo, domenica 27, dalle ore 15.00 alle ore 19.00 sarà possibile effettuare visite guidate a cura degli operatori del Gruppo di Studio e Ricerca Archeologica di Castellanza. Tuttavia si tratta per il momento di un'apertura straordinaria e provvisoria: il museo dovrebbe essere ufficialmente inaugurato a settembre, quando verrà attrezzato anche di un sistema audio visivo, di ausilio alle visite delle scolaresche. "Oggi abbiamo tagliato un traguardo molto importante, per noi questo è un sogno che si avvera, è ciò che avrebbe voluto il nostro amato presidente"confessa Roveda. Castellanza si arricchisce così di una nuova realtà museale che guarda alla storia del territorio e delle culture che l'hanno attraversato, formando quello che è oggi la nostra civiltà ed il nostro paesaggio. In quest'ottica il museo didattico potrebbe infatti costituire il primo tassello per la realizzazione del tanto ambito Ecomuseo della Valle Olona.