“I girotondi li ho inventati io, non Moretti”. Con questa sorniona dichiarazione Mariano Pieroni riassume decenni di attività e iniziative artistiche votate a superare individualismo, solipsismo e narcisismo, atteggiamenti spesso connaturati all'arte contemporanea.

L'ultima “sua” performance si è svolta a Bobbio, nodo storico fra Liguria, Emilia e Toscana celebre per l'Abbazia fondata da San Colombano nel VII secolo e per altre splendide vestigia che testimoniano il rifiorire, dopo il 1000, della cultura cristiana occidentale.

Tra queste, il Ponte Gobbo o del Diavolo, risalente al 1196, al cospetto del quale Mariano Pieroni ha seguito i lavori eseguiti sul posto da allievi locali e non, interessati all'approccio dell'artista. Da parte sua, Pieroni ha continuato la relazione particolare avviata da anni con Bobbio, realizzando per l'occasione un'opera pittorica di medie dimensioni ispirata dai siti storici della cittadina medievale.

Si è trattato quindi di un simposio artistico cui Pieroni è stato invitato, rispondente al suo modo di intendere il lavoro artistico, che dall'io non può non rivolgersi alla collettività. Nella lunga scia degli anni 60/70, una riproposta ancora attuale dell'arte come fatto politico e socievole, se non sociale.

Infatti Pieroni è soddisfatto del confronto vitale avuto con i giovani artisti sulla materia squisitamente tecnica e operativa, ma di più forse dell'occasione di discutere dei molti problemi del vivere, con gli allievi e con tutti gli intervenuti alla performance, una sorta di calamita per incontrarsi e ritrovarsi attorno a qualcosa da condividere. Molti amici ed estimatori del suo lavoro, soprattutto dalla Francia, lo hanno raggiunto a Bobbio, luogo simbolico di transito, ove storicamente il pensiero trovò rifugio e alimento.

C'è solo da augurarsi che un tale artista aperto, fantasioso, provocatore ma con leggerezza e ironia,
possa trovare anche dalle nostre parti occasioni per agire e interagire con la sua arte, scuotendo il panorama locale. Lui che da anni ormai è di casa a Solbiate Arno, isolato toscano di Lombardia.