Villa Bossi, cartolina d'epocaVilla Bossi, cartolina d'epoca

Ricostruire il passato – Tante volte Busto la città di Busto Arsizio è stata indagata in qualità di custode di alcuni tra i più importanti edifici della stagione Liberty nella provincia di Varese. Se finora ci siamo appunto occupati delle testimonianze ancora presenti sul territorio (come villa Leone, ma anche i ferri battuti delle ville Ottolini), vogliamo ora far conoscere anche ciò che più non c'è e di cui la città custodisce tuttavia alcune tracce, in memoria del suo glorioso passato architettonico.

Villa Bossi-Gabardi – Proprio in via Mameli, arteria principale del quartiere Liberty, un piccolo angolo è riservato al ricordo di ciò che c'era e oggi non c'è più: è il cosiddetto Parco al Liberty, che racchiude due importanti indizi con cui ricostruire e riportare per un attimo alla mente l'immagine della città agli inizi del novecento. Il primo di questi ci viene incontro proprio all'ingresso al parco: il cancello è infatti l'unico elemento sopravvissuto della più suntuosa villa che la città abbia mai avuto, all'epoca di proprietà della famiglia Bossi e successivamente Gabardi. Costruita nel 1925, su

Mascherone, Casa Rena, 1906-07Mascherone, Casa Rena, 1906-07

progetto dell'architetto Duilio Torres e dell'ingegnere Piero Tosi, la villa era interamente rivestita a bugnato in pietra chiara e coronata da un frontone con propilei. La fronte principale era strutturata su piani digradanti ed arricchita da sinuose decorazioni che le conferivano l'aspetto di villa principesca, come dimostrano i disegni del progetto e alcune foto d'epoca pervenute fino a noi. Purtroppo infatti questo maestoso gioiello è stato demolito negli anni settanta. 

Casa Rena – Stessa infausta sorte ha colto l'edificio cui apparteneva il Monumento al Liberty ospitato al centro del parco di via Mameli. Il monumento altro non è, infatti, che un assemblaggio di alcuni elementi decorativi un tempo appartenuti alla Casa Rena, progettata dall'architetto Silvio Gambini nel 1906-07 per i fratelli Rena e situata in piazza Garibaldi. L'edificio attesta l'influenza esercitata sul Gambini dal maestro Sommaruga, con cui inizia a lavorare proprio in questo periodo. I disegni che il Gambini produsse (oggi custoditi

Casa Rena, foto d'epocaCasa Rena, foto d'epoca

nel Fondo Silvio Gambini presso la Biblioteca civica di Busto Arsizio) dimostrano l'importanza attribuita alle decorazioni murarie, soprattutto nei fregi delle finestre. Oltre alle testimonianze archivistiche e storiche, nel parco di via Mameli è possibile ammirare dal vivo quanto resta di quel virtuosismo decorativo, nei grandi mascheroni femminili e in alcuni putti in cemento modellato sopravvissuti alla demolizione dell'edificio avvenuta negli anni sessanta. 

Una lezione da imparare – Inutile dire che entrambe le testimonianze suscitano un lieve rammarico nel pensare a ciò che poteva essere e non è stato, ma se la storia ha ormai fatto il suo corso, almeno ci auguriamo che questo parco non ospiti un monumento di cui molti ignorano il significato, ma che fornisca anche un monito al ricordo di quella che fu una florida stagione artistica e all'importanza della tutela dei beni architettonici del nostro territorio.