Paola Antonelli, MoMa New YorkArtevarese intervista
Paola Antonelli, MoMa New York

Un'occasione pressocchè unica per un faccia a faccia con i vertici di due delle più prestigiose istituzioni internazionali in fatto di tutela e di valorizzazione del design e dell'arte contemporanea, giunte appositamente in città grazie all'Ordine degli Architetti di Varese che quest'anno celebra mezzo secolo di vita.
Gli ospiti d'onore sono state Paola Antonelli, curatrice del dipartimento di Architettura e Design al MoMa di New York e Luisa Bocchietto, Presidente Nazionale dell'Associazione per il Disegno Industriale.
L'incontro organizzato a Villa Panza, al quale hanno preso parte architetti, designer, storici dell'arte, docenti ed imprenditori, si è rivelato quale preziosa occasione per parlare della già esistente, ma ancor più auspicabile stretta di mano, tra design, impresa e produttività industriale.

Il design come anello di congiunzione tra industria e cultura, dunque. Un legame di cui anche il sistema manifatturiero varesino ha fatto mostra di sè nella sua storia, come dimostrano i prodotti delle aziende varesine acquisiti ed esposti nella collezione permanente del MoMa di New York. Sono infatti cinque le imprese varesine presenti nella collezione al di là dell'Oceano: Agusta Westland, Ceramiche Franco Pozzi, Vibram, BTicino, MV Agusta. Non mancano poi le menzioni che il design dell'industria varesina ha conquistato nell'ambito del Premio Compasso d'Oro, istituito dall'Associazione per il Disegno Industriale (ADI), la cui collezione è considerata Patrimonio Nazionale, dopo il riconoscimento "di eccezionale interesse artistico e storico" ricevuto nel 2004 dal Ministero dei Beni Culturali.

Luisa Bocchietto, ADIArtevarese intervista
Luisa Bocchietto, ADI

L'orizzonte di azione del design moderno deve affrontare oggi i problemi e le necessità dell'uomo di domani. È stato questo uno dei cardini degli interventi di Paola Antonelli e di Luisa Bocchietto.
Senzatetto, sicurezza della persona, disabilità fisica e psichica, ma anche necessità spirituali. Ecco le nuove frontiere di un design chiamato ad occuparsi di etica e non solo di estetica, chiamato a concentrarsi non solo sul prodotto finito, quanto sul processo mentale di creazione.

Il design di oggi, inoltre, non fa solo rima con lusso e brand di esclusività; deve piuttosto alimentarsi di tanta ricerca, sacrifici ed innovazione scientifica, di lungimirante visionarietà, della ricchezza della tradizione passata e di attivismo politico, inteso nel suo originario significato etimologico, ovvero come efficace ed attiva partecipazione alla vita civile.

Ma il disegno industriale può anche essere un efficace "grillo parlante" in grado di risvegliare la coscienza critica in campo economico, presentandosi anche come un antidoto al consumismo ed offrendo prodotti di ottima qualità a basso costo. Prodotti che portano dentro di loro tutta la ricchezza di una cultura locale, capace di agire globalmente.