Un lavoro grafico di PintérUn lavoro grafico di Pintér

Direzione vincente, non si cambia – Lui è uno dei più importanti illustratori europei e non a caso il suo nome rientra nei cataloghi internazionali "Graphis" e "Gebrauchsgraphik". Il suo nome è Ferenc Pintér (1931-2008) e per gli amanti del design e dell'estetica grafica è già una presenza qualificata nella costellazione dei più rinomati illustratori. Ora Cantù, a poco meno di un anno dalla sua scomparsa, gli dedica un'importante rassegna, ospitata negli spazi espositivi di Villa Calvi. L'esposizione, intitolata "Ferenc Pintér. Manifesti e altro" è organizzata dalla Città e dall'Associazione "Amici dei Musei" e costituisce il primo appuntamento della manifestazione biennale CANTÙARTE, arrivata alla sua ottava edizione. La prima esposizione si tenne infatti nel 1995 con l'antologica dedicata a Bruno Munari, cui seguirono varie rassegne tra cui quelle incentrate su Veronesi, Melotti, Fontana.

Dal rifiuto all'ingaggio – La mostra scandaglia la dimensione forse meno nota dell'opera del grande autore italo-ungherese, quella di manifesti di carattere politico, sociale e culturale. Un'attività nella quale Ferenc Pintér si formò negli anni giovanili e che lo vide impegnato in modo costante anche successivamente, parallelamente a quella della grafica editoriale. Rifiutato dall'Accademia di Belle Arti di Budapest per aver dimostrato una libertà di pensiero non conforme al totalitarismo comunista di quegli anni, Pintér riuscì a fuggire in Italia, in seguito alla rivolta del 1956 e all'arrivo dei carri armati sovietici.

Opera di PinterOpera di Pintér

Bibliofilia ad arte – Nella rassegna canturina, curata da Giampaolo Mascheroni e Peppo Peduzzi, sono presentati al pubblico circa 50 manifesti originali e una scelta di disegni per l'editoria. Impegnato culturalmente e politicamente, Pintér ha infatti contribuito con i suoi manifesti a campagne di sensibilizzazione sociale e soprattutto politica a favore, tra l'altro, di Solidarnosc. Suoi manifesti sono esposti in permanenza presso la Library of Congress di Washington, il Musée des Arts Decoratifs di Copenaghen, la Neue Sammlung-Staatliches Museum fur angewandte Kust di Monaco, il Plakatmuseum di Emmerich am Rheim. Il focus dell'antologia è dunque incarnato dai manifesti, quasi tutti realizzati a tempera o con tecniche miste.
 
Ecco chi è – Il grande pubblico nostrano conosce il nome di Pintér per la sua lunga e consolidata collaborazione con Mondadori che durò 32 anni. Per la nota casa editrice milanese Pintér realizzava le copertine e le illustrazioni interne di libri. Iniziò con la collana "Segretissimo", della quale dipinse le prime 14 copertine, ma è ricordato in particolare per il "Commissario Maigret" di Simenon e i gialli di Agatha Christie; tuttavia, le tavole migliori le dipinse per la collana "Oscar", la prima vera collana di pocket italiani venduta anche nelle edicole. Sue le copertine di centinaia di volumi, tra cui quelle dei libri di Pavese, Deledda, Soldati, Steinbeck, Faulkner, Ibsen, ecc. Il suo mezzo espressivo preferito era la tempera, che usava con straordinaria maestria dando vita a scene surreali, venate di una forte componente espressionista.

Ferenc Pintér – Manifesti e altro
VILLA CALVI – EX MUNICIPIO Cantù (CO) 
dal 29 agosto al 4 ottobre 2009
orario: da lunedì a venerdì 16,00-19.00 
sabato e domenica 10,30-12,30 / 16.00-19.00