AutoritrattoAutoritratto

Cremona è invasa, in questi giorni, da gigantografie dalle quali troneggia un autoritratto grintoso del Piccio, che si rivolge verso chi lo osserva, con uno sguardo fiero e sicuro di aver finalmente raggiunto una meta. Sotto si legge: Piccio, l’ultimo romantico. Centro culturale Santa Maria della Pietà, 24 febbraio-10 giugno 2007.

Il traguardo è stato davvero tagliato con l’inaugurazione della mostra organizzata dall’APIC di Cremona, venerdì 23 febbraio, alla presenza di numerose autorità cittadine e regionali, di studiosi, di giornalisti e di un folto pubblico accorso per riscoprire la preziosa arte di Giovanni Carnovali, troppe volte trascurato o lasciato nell’ombra, ma che ora viene meritatamente rivalutato, grazie a questa importante rassegna, come sottolineato da tutti i relatori nel corso dei due momenti di presentazione, alla stampa in mattinata e al pubblico nel pomeriggio.

Alla cerimonia, oltre al Presidente della Provincia e dell’APIC, on. Giuseppe Torchio, hanno preso parte il Sindaco Gian Carlo Corada, gli studiosi Fernando Mazzocca e Giovanni Valagussa, rispettivamente presidente e membro del comitato scientifico che ha curato la mostra, Delia Borrelli e Benito Melchionna, in rappresentanza di due club Unesco, Carolina De Vittori, presidente dell’Associazione “Amici di G. Carnovali detto il Piccio” di Montegrino, paese in cui nacque l’artista nel 1804, ai quali si sono aggiunti nel corso della presentazione pomeridiana, Ettore Albertoni, Presidente del Consiglio della Regione Lombardia e Massimo Zanello, assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia.

Carolina De VittoriCarolina De Vittori

Invitati all’evento, erano presenti in sala anche il Sindaco di Montegrino Battista Parietti, l’assessore alla Cultura Giovanni Moroni, Serena Contini in rappresentanza del Comune di Varese e numerosi tesserati dell’Associazione “Amici del Piccio”. L’esposizione, come ha sottolineato Ettore Albertoni, “coglie il valore e la portata di un artista straordinario che ha saputo recepire le ultime suggestioni del Romanticismo, facendosi però già interprete dei primi aneliti della Scapigliatura”.

Il percorso espositivo si articola in nove sezioni che individuano, nella cronologia dell’attività del Piccio, alcuni temi iconografici fondamentali. Quattro sezioni sono dedicate agli autoritratti del Carnovali e a numerosi ritratti eseguiti per amici, committenti e mecenati, tra Cremona, Bergamo e Milano, caratterizzati da una verosimiglianza talvolta impietosa, ma molto incisiva, nel solco della tradizione lombarda con la quale il Piccio si confronta, reinterpretando il gusto del vero e, nell’ultimo periodo, dipingendo i volti quasi in dissolvenza, in un apparente non-finito di grande effetto per la raffinata vibrazione dei colori.

La pittura sacra, il genere storico e quello mitologico, presenti in tre sezioni permettono di seguire l’evoluzione dell’artista, inizialmente legata ai modelli lombardi dei secoli precedenti, successivamente libera di ricercare naturalezza e immediatezza pittorica, che diventa spesso panteismo e immersione nella natura e che richiama, per certi aspetti, analoghe esperienze della pittura francese. 

Il tema del paesaggio è ben rappresentato in alcune tele di straordinaria efficacia cromatica e atmosferica, ed in particolare nella stupenda tela del Mosè salvato dalle acque del 1866, che riassume al meglio i caratteri della poetica del Piccio, nella narrazione quasi visionaria che sfiora il simbolismo, dei personaggi concentrati in primo piano alla base della tela, che si illumina di una calda luce crepuscolare attraverso la quale l’immaginazione dell’artista lascia intravedere il Po con Cremona, come fosse un tratto del Nilo, sullo sfondo del quale appaiono le piramidi dietro il Torrazzo della cattedrale.

L’ultima sezione, certamente non meno preziosa, presenta alcuni dipinti di piccole dimensioni, forse destinati all’elaborazione di opere più grandi o di nuovi spunti figurativi e cromatici, ma di suggestiva bellezza. La mostra è completata da alcune opere di maestri e contemporanei del Piccio, come Diotti, Appiani, Trécourt, Coghetti e Hayez, che offrono spunti per significativi confronti con artisti a lui legati da rapporti di amicizia o affinità.

Per concludere, una mostra che merita indubbiamente di essere visitata, come tutta la stampa cremonese e anche nazionale ha già sottolineato, per la quale l’Associazione di Montegrino, che ha collaborato con Cremona, ha ottenuto l’ingresso gratuito per tutti i suoi Soci. Il tesseramento può tuttora essere sottoscritto, rivolgendosi alla Presidente dell’Associazione (tel. 0332 508203 – info@ilpiccio.it). In mostra o presso l’Associazione è inoltre disponibile il testo “Il Piccio da Montegrino a Cremona”, accompagnato dalla nuova edizione del DVD sulla vita del Carnovali.

27 febbraio 2007