TrameTrame

Como, Venezia ed ora Montrouge, alle porte di Parigi, poi Sassari e di nuovo Venezia in concomitanza con la Biennale. E' lungo e duttile, come un filo che si snoda dolcemente,  l'itinerario previsto per l'edizione 2006 di Miniartextilcomo, la rassegna internazionale d'arte, ormai giunta alla sua sedicesima edizione mirata a coinvolgere nell'identità produttiva della città, l'ambito tessile, per l'appunto, un più approfondito ragionamento sull'arte tessile, le sue tecniche, i suoi materiali, i suoi percorsi creativi.

Raffaele Penna , artista nativo di Foggia, ma residente a Biandronno ormai da più di trent'anni è tra i selezionati, da parte di una giuria comepentente, di questa importante rassegna che ogni anno mobilità Como, in luoghi espositivi spesso non codificati e che quest'anno ha deliberatamente allargato i suoi confini alla net-art vera e propria, con la proposta di alcune ricerche digitali vere e proprie.

Anche Penna, dopo aver esposto nella Chiesa di San Francesco a Como, e al Museo di Palazzo Mocenigo a Venezia è in partenza per Montrouge, terza del viaggio,dal 1955 del prestigioso Salon d’Art Contemporain e del Salon Européen des Jeunes Créateurs. Il suo lavoro fa parte del ciclo recente Nuova pelle, già visto nella recente bellissima mostra al Chiostro di Voltorre Un giorno dopo l'altro, nel 2005.

Penna in studio Penna in studio

Un ampio "muro" costruito a pannelli, in legno, acrilico e lino, opera "perentoria e fisicamente materica". Come è materica, da sempre, tutta la paziente arte di Penna, ancorata, nelle fluttuazioni dei diversi periodi, al gesto fabrile del "costruttore di trame", del sagomare le forme scultoree con il cotone per poi cucirle, riempire gli spazi, saturare la superficie, con il colore, in certe stagioni, nell'essenziale contrasto tra il bianco di fondo e il nero delle cuciture, più spesso. Sono cinquantraquattro gli artisti in mostra.

"Esito – racconta l'artista nel suo luminoso studio a Barasso – di una preselezione cui si doveva partecipare inviando una foto del lavoro e una piccola maquette. Mi fa piacere essere stato scelto, insieme ad importanti nomi italiani ma sopratutto ad artisti orientali che nello specifico delle textures sono maestri".

Penna al lavoro Penna al lavoro

Penna scorre con lo sguardo le opere appese ai muri, o disposte per terra in studio – intrigante quella che sta preparando per una prossima mostra nella sede di UBS a Lugano – e viene mente quanto scritto da Caramel in catalogo di presentazione e che sintetizza in maniera mirabile su quest'arte tessile così ancestrale nelle sue motiviazioni e nelle sue metodologie, a volte, così affine ai percorsi dei moderni sistemi di elaborazione e comunicazione: "Arte a tutti gli effetti, e senza aggettivi", capace di "costruire oggetti autosufficienti, di interesse e destinazione esclusivamente artistica".

La valenza che hanno immediatamente le tramature, le textures, le cicatrici, e le suture nel lino come ferite esorcizzate di Raffaelel, nascosto forse ai grandi appuntamenti dal suo stare in riva al lago, ma con un percorso di rara intensità e di concentrata bellezza.