Busto A. – Lontano da qualsiasi riferimento naturalistico e da facili estetismi, il lavoro pittorico di Azelio Corni si realizza lungo un percorso visivo segnico, grazie una sapiente integrazione di elementi grafici orizzontali e verticali su ampie superfici pittoriche. Superfici che spesso offrono il campo a elementi grafici realizzati come vasti spazi monocromatici in cui domina il colore nero.

Elementi pittorici che nella loro forma rimemorano oggetti di natura primitiva e arcaica quali dettagli di storie passate e che per frammenti si fanno presenza, momenti tangibili di una esistenza.
Un mondo immerso da una linearità segnica che coinvolge più superfici pittoriche dentro definite tensioni spaziali.

Ampi teleri in cui le tensioni visive giocate, tra luci e ombre, creano specifiche vibrazioni ottiche. O come in “Dark web” dove gli ampi tracciati grafici costruiscono una serie di aggregazioni geometriche i cui tasselli quadrati, nell’ aggregarsi e disperdersi, sul vasto campo della tela realizzano un vibrante gioco di contrasti.

Teleri spesso semplicemente tracciati attraverso segni grafici monocromatici, stesi in un campo visivo immateriale, la cui trasparenza visiva attenua la dimensione monolitica delle strutture. O alfabeti immaginari come nelle “Bioscritture”, dove i frammenti grafici di un immaginario linguaggio costruiscono superfici cromatiche con un alfabeto appena delineate.

O come nei “Diagrammi” dove sottili linee grafiche compongono e si sovrappongono in forma di contenitori, le cui superfici, trasparenti, sono distribuite, quali semplici tracce lungo l’intera spazialità delle tele.

Oppure come nella serie “Promemoria” dove gli elementi grafici costruiscono immagini di scatole, contenitori aperti/socchiusi, quali metafore di situazioni e di memorie vissute nel tempo, a suggerire potenziali situazioni destinate ad essere elementi d’eredità, da preservare, da conservare.

Un mondo pittorico che nella sua diversità e complessità si fa metafora delle nostre quotidiane esistenze. Un mondo le cui strutture percettive, date dalle relazioni spaziali tra segno, colore, forma, fanno dello spazio inclusivo, un assoluto e nella sua espressività una grammatica segnica tangibile, ben definita.

Un mondo capace d’andare al di là della semplice rappresentazione, della mutevolezza e dinamicità dello spazio pittorico in cui compaiono per farsi luogo di idee e di una precisa funzione estetico/linguistica.

Antonio Maria Pecchini

Cenni Biografici

Azelio Corni è nato nel 1948, si diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti in Brera. Insegna Discipline Pittoriche nel Liceo Artistico Statale “Paolo Candiani” in Busto Arsizio e Comunicazione Visiva all’Accademia A.C.M.E di Novara. Per anni ha operato nel campo delle arti visive, partecipando a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’Estero (Stati Uniti, India, Kingdom of Bahrain e Giappone). Le sue opere sono state acquisite da istituzioni pubbliche, private e da Istituti di credito.