Ermanno CristiniErmanno Cristini

Progetti d'Europa – Si dichiara a Varese per puro e semplice caso e confessa di non credere nella valorizzazione del locale a tutti i costi. Ermanno Cristini, ospite nei nostri studi di La6 Tv, traccia un bilancio dei progetti in atto da lui firmati, e ci racconta cosa bolle in pentola per il futuro. Dopo il successo di "Roaming", una serie di "mostre in giornata" in diversi luoghi italiani ed europei, la nuova iniziativa targata Cristini si chiama "Dialogos" e mescola alcune delle caratteristiche delle sue due proposte artistiche degli ultimi mesi ("Roaming", appunto e "L'Ospite e l'intruso"). L'intera intervista a Cristini verrà trasmessa domenica alle 20.45 su La6 Tv nella trasmissione Info@cultura, e su Artevarese.com sarà disponibile a partire da lunedì 8 febbraio.

Provocazione "anti-locale" – La valorizzazione del locale è un concetto, di questi tempi, usato e spesso abusato. I politici, di qualsiasi colore e schieramento, lo usano come strumento di propaganda, gli amministratori combattono a suo favore, gli addetti ai lavori del mondo culturale varesino si lamentano che non sia mai abbastanza. Del tutto controcorrente, Ermanno Cristini guarda oltre: i suoi progetti artistici si distinguono dagli altri per il loro respiro nazionale, spesso anche europeo. Dopo tutto il parlare e il criticare a proposito del provincialismo della nostra città, negli studi di La6, non si può che tirare un sospiro di sollievo. D'accordo o no poco importa, allargare l'orizzonte può dare la sensazione di essere parte di una realtà "piccola piccola", ma anche regalare la possibilità di aprirsi a quelle che sono nuove visioni, scenari diversi dal quotidiano, diversi ambienti e prospettive…   

L'intervista a Ermanno CristiniL'intervista a Ermanno Cristini

Parola ad Ermanno Cristini – "Questo progetto si chiama Dialogos, perchè in fondo il lavoro su "L'ospite e l'intruso" ha dato proprio luogo a dialoghi con gli artisti ospiti. Quindi Dialogos vuole un pò sviluppare questa condizione. Normalmente quando si allestisce una mostra, le opere degli artisti si affiancano, quindi c'è un'interazione che avviene con lo spazio. Dialogos, invece, si pone il problema di creare un'interazione nel tempo. Quindi, la messa in mostra diventa un'occasione di "negoziazione". Si lavorerà a coppie di due: un artista installerà i suo lavori nello spazio vuoto, mentre il secondo interverrà dopo e dovrà rapportarsi non più con uno spazio vuoto, ma con un luogo che è già stato, in qualche modo, "perturbato" da un'opera, quindi dovrà negoziare il proprio lavoro con chi lo ha preceduto. Così ci sarà una forma di dialogo, nel senso socratico del termine. Il fine non è una messa in mostra, perchè in realtà il contenuto primario è proprio il dialogo. Il fine è anzi una 'non-messa in mostra', è proprio il sapere di non sapere come diceva Socrate. Questo progetto partirà a Berlino, probabilmente in primavera, con sette artisti, poi si sposterà a Verona in autunno, questa volta in una galleria, poi probabilmente a Milano, e poi circolerà. Diciamo che tutti questi progetti che sto seguendo contengono un bisogno di confronto in una dimensione quantomeno europea: credo che ci sia grande bisogno di questo, non credo alla provincia, non credo al bisogno di valorizzare il genius loci. Infatti, anche per "L'ospite e l'intruso", nonostante io abbia molti amici artisti a Varese di cui apprezzo molto il lavoro, i partecipanti saranno tutti artisti non di Varese.