Milano – Gli spazi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ospitano, dal 13 giugno al 30 settembre Elpìs – Dove nasce la speranza, mostra dello scultore veneziano Gianfranco Meggiato, noto per la sua capacità di fondere materia e spiritualità in forme fluide e metafisiche. L’esposizione si distribuisce nelle due sedi milanesi dell’ateneo, in Largo Gemelli e via Carducci, e sarà inaugurata venerdì (13 giugno) alle 18.30 alla presenza dell’artista.
Non si tratta di una mostra tradizionale: Elpìs è un progetto curatoriale concepito da un gruppo di studentesse dell’Ateneo e rivolto non solo agli studenti, ma a tutta la comunità cittadina. Le opere di Meggiato, tutte realizzate in alluminio bianco con tecnica a staffa, si fanno veicolo di una riflessione collettiva sul significato contemporaneo della speranza: non un concetto definito, ma un “territorio comune” da esplorare insieme, come spiegano le giovani curatrici.
Le sette sculture esposte – tra cui Il Soffio della Vita, Il Volo, Lo Specchio dell’Assoluto – sono installate nei chiostri e nei luoghi di passaggio universitari e invitano il pubblico a un’interazione fisica e simbolica. L’obiettivo è quello di trasformare l’arte in esperienza sensoriale e partecipata, innescando un dialogo tra individuo e collettività.
Accanto all’esposizione, un programma di attività collaterali – cineforum, bookclub, visite guidate – arricchisce l’offerta culturale e stimola la partecipazione attiva dei visitatori, chiamati a lasciare traccia scritta delle proprie riflessioni sul tema della speranza. Le testimonianze raccolte daranno vita a un volume corale.
Nel solco di una ricerca artistica che ha portato Meggiato a esporre in tutto il mondo e in luoghi simbolici come la Valle dei Templi o il centro Heydar Aliyev di Baku, Elpìs si presenta come una “città nascente” ispirata alle visioni calviniane: uno spazio aperto dove l’arte semina possibilità e offre, ancora una volta, la sua discreta ma potente risposta alle fragilità del presente.
La mostra sarà visitabile sino al 30 settembre nei seguenti orari: da lunedì a venerdì 8 – 20; sabato 9 – 17. Chiusura estiva dal 4 al 16 agosto. Riaprirà il 18 agosto. Ingresso libero.
Cenni biografici
Gianfranco Meggiato (26 agosto 1963, Venezia) si forma all’Istituto Statale d’Arte, studiando scultura in pietra, bronzo, legno e ceramica. La sua arte si ispira ai maestri del Novecento come Brancusi, Moore e Calder, esplorando il rapporto tra pieno e vuoto, e dando importanza allo spazio.
A partire dal 1998 è invitato a esporre in musei, gallerie e piazze pubbliche di tutto il mondo: USA, Canada, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Belgio, Olanda, Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Principato di Monaco, Ucraina, Russia, India, Cina, Emirati Arabi, Kuwait, Corea del Sud, Singapore, Taipei, Australia.
Ha partecipato a eventi prestigiosi come la Biennale di Venezia nei padiglioni nazionali (2011-2013) e a MANIFESTA12 (2018). Nel 2017 ha ricevuto il Premio ICOMOS-UNESCO per la sua abilità nel fondere l’antico e il contemporaneo. Le sue opere recenti includono installazioni hi simboliche in luoghi iconici, come La Spirale della Vita a Palermo (2018), Il Giardino di Zyz a Matera (2019) un’installazione interculturale a forma di mano di Fatima nella logica che tutto è uno, L’Uomo Quantico ad Agrigento nella Valle dei Templi (2021) e Il Respiro della forma a Pisa (2022). Nel 2023 ha installato a Roma L’Incontro Simbolo di Pace installazione dedicata alla pace nel primo anniversario della guerra in Ucraina. Nel 2024 ha esposto a Roma I Diòscuri tornano a Roma, installazione di 11 sculture e sempre con un’installazione di 11 sculture ha esposto a Forte dei Marmi Risveglio. Il suo ultimo progetto Linee dell’Invisibile a Baku, Azerbaijan, è una mostra personale con 39 opere al Heydar Aliyev Center disegnato da Zaha Hadid.
(ph. ©Federico Di Dio)