L'llestimento della collettivaL'allestimento della collettiva
di Arsago Seprio

Da circa una settimana Arsago Seprio ospita la rassegna d'arte della Biennale degli Artisti varesini. Una mostra che nei primi due giorni di apertura ha registrato oltre seicento visitatori. Un bel successo, come ha avuto modo di spiegare Martino Rosso, assessore alla Cultura del paese, che ha accompagnato Artevarese fra le opere esposte.

"Dott. Martino Rosso, quest'anno la rassegna raggiunge la decima edizione. E ci sono importanti novità.
Ce le illustra?
"La rassegna del decennale presenta aspetti nuovi. In primo luogo logistici, perché per la prima volta la mostra è allestita al Centro Concordia. Altro punto fondamentale è la qualità: si è puntato ad un alto livello delle opere esposte, ricorrendo ad un numero inferiore di artisti, in relazione anche alle dimensioni del nuovo spazio espositivo. Inoltre quest'anno la mostra può annoverare fra gli espositori non solo i Varesini di nascita, ma anche quelli che hanno impresso la propria impronta nelle nostra zona. Ci sono così artisti ormai di casa, che espongono qui da anni, come Schiavo, Quattrini. E chiaramente anche artisti arsaghesi, i più anziani, Enrico Baj e Carlo Caldera e i giovani come Cristiano Brandolini".

"Un forte legame con il territorio quindi. E per festeggiare la ricorrenza del decimo anno?"
"Quest'anno la rassegna si vuole raccontare, vuole raccontare la propria storia. Diventa così un omaggio ai grandi maestri, che hanno partecipato se non addirittura collaborato con le prime edizioni della Rassegna, come Enrico Baj e Silvio Zanella".

"Insomma, un fermarsi e ricordare. E delle opere

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esposte, cosa ci può suggerire?
"La mostra è libera, non c'è un tema dominante. Gli artisti (o i loro parenti nel caso siano deceduti) sono stati invitati a offrire per la mostra una propria opera: così ognuno ha potuto esprimere se stesso. Varie sono le tecniche, dalle più tradizionali, pastello, acquarello, olio su tela, a quelle più moderne, come ossidi, polimaterici. Differenti sono anche gli stili, che riflettono il percorso artistico degli autori. Alcune opere sono figurative, altre astratte, geometriche, ci sono paesaggi e ritratti. Molto ampio anche l'arco cronologico, dagli anni Settanta fino al 2011".

"L'arte del Varesotto negli ultimi trenta anni. E dei singoli autori?
"Sono in mostra opere di grandi pittori locali che hanno fatto anche la storia della rassegna, come Baj e Caldera; personaggi di intellettuali come Zanella, promotore dell'arte a Gallarate e Busto Arsizio. Alcuni artisti sono noti anche fuori dal Varesotto: Fedeli è stato esposto alla Biennale di Venezia, dove proprio ora sono in mostra le opere di Pedretti. Belle le sculture dei Quattrini, Morandi nel quadro esposto abbandona il surrealismo per avvicinarsi all'arte pop. Una novità assoluta è Metelerkamp, autore "adottato" dal Varesotto. Une bella mostra insomma, che già dall'inaugurazione e nella apertura straordinaria di sabato scorso ha raccolto i primi successi".