![La semina](/wp-content/uploads/2017/07/755fad9b8a76a812c0197bdd561f2a74.jpg)
Un'azione collettiva – Una performance che coinvolge più di sessanta artisti. Milano si schiera in prima linea a favore della battaglia contro la fame nel mondo, aderendo all'appello lanciato dalla FAO: "L'Italia con l'ONU contro la fame nel mondo – La sicurezza mondiale e sfide del cambiamento climatico e della bioenergia"; l'associazione Arte da mangiare, insieme all'Assessorato all'Arredo, Decoro urbano e Verde, ha coinvolto i nostri creativi in un'azione collettiva: "Orto d'artista: dalla semina al raccolto". Un evento articolato in più fasi che si protrarrà fino al 2015, anno dell'EXPO.
Arte e magia – La prima tappa si è svolta nel chiostro dei Glicini della Società Umanitaria a Milano, dove è avvenuta la semina: un gesto simbolico col quale tutti gli artisti coinvolti hanno espresso la loro poetica. Tra i partecipanti anche Giugi Bassani che ha risposto i suoi semi in vasetti di vetro, collocandoli in un contenitore pieno di terra. Tutti i contenitori sono stati poi disposti all'interno del chiostro formando un punto interrogativo. "Ho scelto dei semi che hanno la forma come di piccole ali di angeli" ci dice l'artista "l'idea è che questi semi potrebbero espandersi tantissimo essendo molto leggeri, potrebbero arrivare nei posti più strani". L'arte come mezzo per esprimere il proprio pensiero e comunicarlo agli altri, Giugi Bassani ha sempre cercato di arricchire le sue creazioni di un valore che andasse oltre l'aspetto
![L'opera di Giugi Bassani](/wp-content/uploads/2017/07/998b4f28f47e406d4780e286467d0ef1.jpg)
puramente materiale. L'ottimismo coinvolgente di quest'artista rende 'magiche' le sue opere. Così anche quest'azione è pervasa di magia, i semi curati da ogni artista nel proprio orto diverranno poi piante e verranno raccolte. "Ci sarà alla fine un raccolto magico" ci dice Giugi.
Valore sociale – "Nel mondo dell'arte e dunque nell'orto dell'artista ogni gesto e dunque ogni presenza deve necessariamente implicare un'istanza estetica e le forme che ne caratterizzeranno in divenire l'iconografia sono comunque e sempre forme simboliche" scrive Rolando Bellini "gli AOrtisti, allora, saranno i portatori di un nuovo messaggio in cui arte e natura, arte e scienza, arte e società, arte e filosofia, insomma arte e vita convergono prospettando una feconda semina di altri sapori e dunque di altri saperi" conclude il critico. Una riflessione sull'evoluzione dei mezzi di produzione, sulla globalizzazione e sulle sue conseguenze. Non ha caso è stato scelto l'orto, un piccolo spazio in cui racchiudere il proprio pensiero e raccoglierne i frutti.