Luca e Paolo sul palcoTante domande, poche risposte – Cosa ci aspetta nell’aldilà? Cos’è la morte? Chi è Dio? Un susseguirsi di domande incalzanti e di spunti di riflessione. Questa è “La Passione secondo Luca e Paolo”, lo spettacolo che ieri sera al Condominio di Gallarate ha registrato il tutto esaurito. Guidati dalla mano esperta del regista Giorgio Gallione, il duo più irriverente della televisione italiana (al secolo Luca Bizzarri e Paolo Kessioglu) ritorna alla loro primordiale e intima passione: il teatro. Ricalcano il palcoscenico presentandoci una pièce che, di primo acchito, potrebbe sembrare una parodia comica della morte ma che, in realtà, è molto di più. Si apre il sipario, i due ladroni stanno aspettando un terzo condannato che sarà crocifisso con loro. L’Assente (la lettere maiuscola è d’obbligo) è un terzo personaggio che si dice sia dotato di un talento divino. Solo l’ultima scena rivelerà la vera identità di Gesù che attende la sua crocifissione. L’attesa di conoscere questo terzo malcapitato induce i ladroni (Luca e Paolo) a riflettere su cosa accadrà una volta legati su quella croce.  La scena diventa un gioco di storie incrociate. Una situazione che alterna monologhi e canzoni a una via crucis tra teatro dell’assurdo e delirio. Il mix è esplosivo e sorprendente: nello stesso spettacolo si gusta commozione e ghigno diabolico. Un connubio mai forzato che affronta e sviscera, con il suo sguardo dissacrante, il più grande tabù che la società moderna si è portata in eredità dal passato: la morte.  

 

Luca e PaoloC’è chi aspetta Dio, chi il nulla – Antitetiche, così come i loro caratteri, le posizioni che i due attori manifestano davanti alla presenza o meno di Dio. Uno è fiducioso dell’arrivo del Messia, l’altro lo crede un mago. E così si materializza, nelle menti di chi assiste allo spettacolo, un altro punto di domanda. Dio esiste? Ma questa è solo una delle tante questioni che i due attori, cresciuti professionalmente nella scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova, ci servono su un piatto d’argento. Riflettere dopo aver visto la loro “Passione” vien da sé. Ed è proprio questo il messaggio principale che si è voluto lanciare: per vivere a 360 gradi la vita è d’obbligo porsi delle domande, dubitare dei capisaldi che la società ci ha imposto, affrontare criticamente anche il momento per eccellenza più crudele e distruttivo, ovvero la morte. E se i varesini, rientrati a casa dopo la serata a teatro, prima di abbandonarsi in un sonno ristoratore hanno ripensato agli interrogativi posti da Luca e Paolo allora vuol dire che lo spettacolo è arrivato dritto al loro cuore.

 

“La Passione secondo Luca e Paolo” è il titolo dello spettacolo andato in scena ieri sera al Condominio di Gallarate. I comici hanno affrontato il tema della morte perché, in fin dei conti, chi l’ha detto che “l’argomento degli argomenti” non possa essere trattato col sorriso sulle labbra?