Cultura Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/cultura/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 26 Apr 2024 14:51:36 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Cultura Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/categoria/arte/cultura/ 32 32 Frammenti di… Museo Archiologico della Lomellina https://www.artevarese.com/frammenti-di-musseo-archiologico-della-lomellina/ https://www.artevarese.com/frammenti-di-musseo-archiologico-della-lomellina/#respond Sat, 27 Apr 2024 08:00:31 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74110 Come avvenivano gli scambi nell’antichità e a cosa si dava valore? Quali sono stati i momenti cruciali nella storia della Lomellina? Cosa si intende per stratigrafia archeologica e come può essere utilizzata per “leggere” le murature del castello? Questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati negli incontri organizzati nell’ambito  di “Frammenti di… Museo […]

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Come avvenivano gli scambi nell’antichità e a cosa si dava valore? Quali sono stati i momenti cruciali nella storia della Lomellina? Cosa si intende per stratigrafia archeologica e come può essere utilizzata per “leggere” le murature del castello?

Questi sono solo alcuni degli argomenti che verranno affrontati negli incontri organizzati nell’ambito  di “Frammenti di… Museo archeologico nazionale della Lomellina”, ciclo di appuntamenti dedicati all’approfondimento di temi e reperti del Museo. Ogni mese, al sabato mattina, verrà offerta al pubblico una visita tematica condotta dal personale per scoprire, riscoprire o approfondire il ricco patrimonio conservato ed esposto nelle sale.

CALENDARIO

4 maggio: DAL BARATTO ALLA MONETA. Un viaggio alla scoperta della valuta di cambio nell’antichità. A cosa si dava valore? Come funzionavano gli scambi? A partire dal concetto di valore e dalla sua origine, durante la visita ripercorreremo i diversi sistemi di pagamento in epoca protostorica e romana. Sarà l’occasione anche per approfondire le varie funzioni svolte delle monete, oltre al comprare e accumulare.

1 giugno: CRONOLOGIA DEL CAMBIAMENTO: evidenze archeologiche dei momenti di passaggio nella storia. Esistono date più importanti di altre? Attraverso l’osservazione di alcuni dei reperti esposti, la visita si soffermerà sui momenti di transizione della storia della Lomellina, dalla neolitizzazione all’arrivo dei Romani.

6 luglio: I GRANDI ASSENTI: legno, tessuti e reperti organici. Alcuni oggetti dell’antichità non sono giunti fino a noi, perché realizzati in materiale deperibile. La visita si soffermerà sulle tracce materiali e su quelle “in negativo” di tali oggetti, dando cittadinanza alla grande mole di reperti deperibili mai giunti fino a noi (le suole delle scarpe di cui si conservano solo i chiodini, i letti funebri in legno combusti ad eccezione dei fulcra, i foderi delle spade …)

3 agosto: IL MUSEO PER ANEDDOTI: tra storia, mito e pettegolezzi. La storia sa essere una materia difficile da studiare: passa per noiosa e lontana, un insieme di date e dati. Prendendo spunto dai reperti del Museo proveremo insieme a entrare nei piccoli racconti che rendono gli avvenimenti del passato vivi, umani e, spesso, anche divertenti.

14 settembre: STRATO SU STRATO – Il metodo stratigrafico in architettura . In archeologia il metodo stratigrafico è fondamentale per condurre lo scavo, ma – più recentemente – la stratigrafia è stata applicata con successo anche sugli edifici storici. Uno studente universitario e un architetto ci aiuteranno a comprenderne le logiche e l’utilità attraverso alcuni oggetti e strutture del Museo.

5 ottobre: SCRIPTA MANENT? In epoca romana scrivere era più diffuso di quanto oggi potremmo immaginare e non sono per realizzare libri, ma anche per mandare messaggi ed apporre etichette sui prodotti commerciali e indicazioni sui monumenti. Attraverso gli oggetti esposti in Museo scopriremo come si debba proprio ai Romani l’alfabeto che ancora usiamo tutti i giorni.

 

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“Frammenti in ordine sparso” https://www.artevarese.com/73987-2/ https://www.artevarese.com/73987-2/#respond Sun, 14 Apr 2024 08:00:07 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73987 Esiste un luogo dove la poesia si respira nell’aria, dove i poeti sono di casa. I loro versi fanno parte della storia di un territorio che nell’entroterra romagnolo, a pochi chilometri dall’Adriatico ha visto succedersi poeti della levatura di Tonino Guerra, Antonio Baldini, Nino Pedretti, Gianni Fucci, Giuliana Rocchi e Annalisa Teodorani. Questo luogo è […]

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Esiste un luogo dove la poesia si respira nell’aria, dove i poeti sono di casa. I loro versi fanno parte della storia di un territorio che nell’entroterra romagnolo, a pochi chilometri dall’Adriatico ha visto succedersi poeti della levatura di Tonino Guerra, Antonio Baldini, Nino Pedretti, Gianni Fucci, Giuliana Rocchi e Annalisa Teodorani.

Questo luogo è Santarcangelo. Ad aprire la raccolta di poesie di Giorgio CorrieriFrammenti in ordine sparso” ( Panozzo Editore, pp.51, Euro 8) sono alcuni versi dedicati alla figlia quali:

“adorato anello che

lega la nostra vita”.

Altro tema rilevante, la notte, che diventa al tempo stesso respiro universale ma anche intimo luogo entro cui trovare quiete dopo le cadenze dettate dalle faccende quotidiane ed infine il sogno:

“Attimo di sonno che

diventa realtà

libero nella notte

mi porti quello

che conosco e imparo”.

La cadenza delle ore porta all’incedere del mattino:

“Attimo per attimo la vita

torna a battere con vigore

riposano i sogni cullati

negli occhi”.

All’improvviso il mare, l’Adriatico, luogo di tregua interiore dove:

“Rimane solo di cullare la mente

zuppa di pensieri

come il fragore del mare“.

L’affollarsi di parole nella mente assume, a sua volta, la cadenza delle onde.

“Come trovare il senso

in questo mare di parole

portate dal vento di

questa spiaggia”.

Allo spazio marino fa da controcanto l’entroterra con il borgo di Torriana:

“Posto solitario che

mi regali un poco di

pace, rimani vivo nei

pensieri anche se

lontano ti guardo, ad

aspettarmi ancora”.

E da così lontano la voluttà del vento porta tra le colline l’odore di salsedine:

“Del resto il vento soffia anche se nel

mare non ci sono vele”.

E con esso la quotidianità delle umane vicende.

 

Giorgio Corrieri – “Frammenti in ordine sparso”, Panozzo Editore, pp.51, Euro 8.

 

Mauro Bianchini

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Gioielli d’arte in mostra a Casalmaggiore https://www.artevarese.com/gioielli-darte-in-mostra-a-casalmaggiore/ https://www.artevarese.com/gioielli-darte-in-mostra-a-casalmaggiore/#respond Mon, 25 Mar 2024 16:28:04 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73804 Casalmaggiore (CR) – Fino al 9 giugno il Museo del Bijou  ospita la nona edizione di Ridefinire il Gioiello, esposizione di 43 gioielli contemporanei progettati da artiste italiane e straniere. L’appuntamento, nato nel 2010, da un’idea della curatrice Sonia Patrizia Catena, negli anni è diventato un punto di riferimento nella sperimentazione materica del gioiello d’arte. […]

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Casalmaggiore (CR) Fino al 9 giugno il Museo del Bijou  ospita la nona edizione di Ridefinire il Gioiello, esposizione di 43 gioielli contemporanei progettati da artiste italiane e straniere. L’appuntamento, nato nel 2010, da un’idea della curatrice Sonia Patrizia Catena, negli anni è diventato un punto di riferimento nella sperimentazione materica del gioiello d’arte. Il concorso per questa edizione, ha chiesto ai partecipanti di progettare un monile che valorizzi la memoria delle creazioni esposte al Museo, invitandoli ad ispirarsi ai gioielli più antichi conservati all’interno delle teche espositive, quelli a forma di nodo, con il fine di reinterpretarne la struttura e il significato attraverso il proprio linguaggio contemporaneo e la personale ricerca artistica.

I gioielli selezionati propongono una vera e propria “geografia” del filo intrecciato: dallo studio formale del nodo alle trame infinite, dalla violenza alle relazioni umane, sino al mondo naturale e alle tecniche artigianali. Monili che mescolano stili e materiali, frutto di una ridefinizione di regole e di grammatiche visive.

Ridefinire il Gioiello accoglie in ogni edizione un artista proveniente dal mondo dell’arte contemporanea per raccontare il tema del concorso. Quest’anno l’artista invitata è Marisa Iotti che, attraverso la sua grammatica visiva, ha delineato un percorso espositivo denominato “ÀNEMOS” caratterizzato da sculture, installazioni e opere di fiber art che dialogheranno con i gioielli in mostra.

In mostra sono esposti, altresì, i gioielli dell’artista Patrizia Giachero vincitrice del concorso “Gioiello Contemporaneo” indetto dalla Galleria Rossini lo scorso aprile 2023 e i disegni di Carmela Barbato facenti parte della serie “Trame Mediterranee” un progetto che, attraverso l’esplorazione di antichi bijoux delle collezioni permanenti del Museo di Casalmaggiore, indaga e reinterpreta morfologicamente il concetto di “nodo”.

Anche per questa edizione i vincitori decretati dalla giuria riceveranno i premi speciali dai partner culturali di Ridefinire il Gioiello. I premiati avranno la possibilità di esporre a Milano alla Galleria Rossini e a Circuiti Dinamici per wunderkammera.
Un artista segnalato potrà ottenere un periodo di residenza artistica a La Stazione degli Artisti a Gambettola grazie al festival Bosco Urban Art Project, mentre il Museo del Bijou decreterà un vincitore per un punto espositivo temporaneo all’interno degli spazi museali.
I media partner premieranno, invece, il proprio artista con un articolo o un’intervista dedicata. Giulia Vigo Fotografa per lo Scatto d’Autore ha scelto il gioiello dell’autrice Elena Berti – Margià come immagine ufficiale della comunicazione di questa edizione.
Orari mostra: da martedì a sabato dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18; domenica e festivi dalle 15 alle 19.

Artisti in mostra
Andrea Benoni – Katalyxer, Atelier Effetti – Flavia Turone, Brigitta Petrovszki Lajszki, Chimajarno, Collezione Siku – Graziana Giunta, Cristina Croce, Cristina Lottero, de Cor produzioni, donidelmare gioielli di Emily DeVito e Roberto Coppola, Elena Berti Margià, Elena Ramaparelli, Elenadp Crea, Ellence, Elli Atelier Gioielleria Contemporanea, Ely Milano Jewelry, Erika Mazzola, FiloGioielli di Filomena Di Camillo, Francesca Romana Sansoni – Segni di terra, Gaia Descovich Jewels, Gianfranco Quartaroli – Circuiti Gioielli, GIOI Giulia Vignetti, La Chigi, Laetitia Autrand, Lamobijoux – Maurizio Mo, LeMari Riciclano, Luisa Capua – Z’Atelier, Maria Cristina Codecasa Conti – Le Troisième Songe, Michela Guatto, Monica Ungarelli, NearteNeparte art&craft di Anna Esposito, Oplà! Michela Deanesi, Paolacreart – Paola Marzoli, Paolella_Rakuecrochet di Paola Cisterni – Elena Ramparelli, Pasly – Pasqualina Tripodi, Patrizia Giachero, Roger Cavinatto, Rosalba Rombolà Gioielli, Rosella Catalano, Rovescio Pensieri d’arte di Roberta Pozzi, SilverStrass – Silvia Orani, Valentina Grotto, Vera Rossini – Cakes & Troubles

 

 

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Riapre la stagione culturale al Sacro Monte di Varese https://www.artevarese.com/riapre-la-stagione-culturale-al-sacro-monte-di-varese/ https://www.artevarese.com/riapre-la-stagione-culturale-al-sacro-monte-di-varese/#respond Fri, 15 Mar 2024 08:49:05 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73703 Varese –  Con la riapertura dei tre spazi museali e con un concerto riparte, nel week end del 16 e 17 marzo, la stagione culturale al Sacro Monte. L’appuntamento musicale, organizzato da Archeologistics, impresa sociale impegnata nella valorizzazione dei beni culturali è in programma domenica, al Museo Baroffio alle16.30. Prima del concerto, alle 15.30, ci […]

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Varese –  Con la riapertura dei tre spazi museali e con un concerto riparte, nel week end del 16 e 17 marzo, la stagione culturale al Sacro Monte. L’appuntamento musicale, organizzato da Archeologistics, impresa sociale impegnata nella valorizzazione dei beni culturali è in programma domenica, al Museo Baroffio alle16.30. Prima del concerto, alle 15.30, ci sarà occasione per tutti i presenti di una visita guidata.

All’interno degli spazi del museo Baroffio e del Santuario – la cui architettura è firmata da Lodovico Pogliaghi nel 1932 – la musica classica italiana sarà protagonista: Vivaldi, Mercadante, Giuliani, Verdi, Chopin con una variazione sul tema di Rossini da “La cenerentola”, Paganini. Ad esibirsi Elisa Ghezzo al flauto e Patrizia Giannone alla chitarra due artiste note anche sul territorio varesino per la loro attività concertistica.

Il concerto, oltre a festeggiare l’avvio della stagione museale 2024, ha la finalità di raccolta fondi a favore del restauro della tela “Il viale delle cappelle con frate Aguggiari e l’architetto Bernascone” datata al XVI secolo e da pochi giorni entrata nelle sale dello studio di restauro Lotti per un intervento quanto mai necessario.

“Il Sacro Monte è un luogo vivo, in cui la vita religiosa, quella culturale e quella turistica si intrecciano valorizzandosi reciprocamente – dicono i gestori dei musei – e permettendo a tutti i visitatori di conoscere luoghi e storie sotto tanti punti di vista. Sono decine di migliaia i visitatori che ogni anno scelgono il Sacro Monte per una passeggiata e tra questi circa 12.000 fanno tappa nei musei per eventi, visite guidate o ingressi autonomi”.

Una vivacità che si esprime anche nella vita religiosa, con l’avvicinamento al giubileo 2025 che certamente troverà spazio tra gli appuntamenti della seconda metà dell’anno.

Nel frattempo proseguono diversi progetti tra cui appunto il restauro della tela sopra citata, le visite dedicate agli aspetti più contemporanei del Sacro Monte e le numerose gite scolastiche che in queste settimane animano il viale.

I musei del Sacro Monte, a partire dal 16 marzo e sino al 17 novembre saranno aperti al pubblico nei seguenti orari: dal mercoledì al venerdì, Casa Museo Pogliaghi 10 – 13; Museo Baroffio e Cripta 14 – 18. Sabato e domenica: tutti dalle 10 alle 18.

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Sangregorio, lo scultore che amava le cave https://www.artevarese.com/sangregorio-lo-scultore-che-amava-le-cave/ https://www.artevarese.com/sangregorio-lo-scultore-che-amava-le-cave/#respond Thu, 14 Mar 2024 16:27:57 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73705 Somma Lombardo – Giancarlo Sangregorio si avvicina  alla scultura con la curiosità e il bisogno di chi percepisce che la propria espressione interiore passa attraverso la materia. Autodidatta e determinato si lascia trasportare dalle correnti esterne delle emozioni per trovare un proprio equilibrio. Frequenterà, terminati gli studi classici, l’accademia di Brera a Milano. Viaggerà molto, […]

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Somma Lombardo – Giancarlo Sangregorio si avvicina  alla scultura con la curiosità e il bisogno di chi percepisce che la propria espressione interiore passa attraverso la materia. Autodidatta e determinato si lascia trasportare dalle correnti esterne delle emozioni per trovare un proprio equilibrio. Frequenterà, terminati gli studi classici, l’accademia di Brera a Milano.

Viaggerà molto, in Versilia cimentandosi con il marmo delle Apuane con la voglia di sperimentare e di cogliere quanto possibile dalle essenze umane dislocate per il mondo. In Francia apre il suo studio a Parigi, tocca l’Africa, poi il Kirghizistan e Uzbekistan, Mali, l’Oceania e si avvicina agli scultori della Nuova Guinea ammirandone la capacità  antica del saper creare.

Nella città di Somma Lombardo è allestita la sala Sangregorio che accoglie pezzi preziosi dell’artista. Bozze, disegni e sculture create con materia diversa ad amalgamarsi come solo gli chef stellati possono creare e immaginare.

Tutti i lavori sfuggono alla definizione di scultura tradizionale e ne mettono in discussione l’idea e la possibilità stessa di esistere. Visitando la Sala Sangregorio si tocca con mano l’effimera esistenza di un pensiero e la consapevolezza che tutto si evolve.

Sono i titoli a condurci per mano negli universi paralleli creati dall’autore.

Entrando, sulla sinistra, si può ammirare la scultura “Fronte dell’Uomo”” che accoglie  in quello che appare come un elementare pensiero. Ma è il binomio tra legno, spazi e pietra bianca a rendere complesso e portare all’interno della nostra fronte una domanda.

Continuando il percorso si incontra l’opera “Recipienti Imprevisti”, un misto tra vuoti, legno e pietra; ed è la collocazione dei tre cunei in pietra  adagiati sulla base e la stessa cornice di legno a racchiudere lo spazio e lo spazio potrebbe divenire un recipiente?

A fianco “Scala Impossibile”, opera costruita con tre materiali diversi a creare, forse, un torace con le costole a vista per condurci dal basso verso l’alto dove la mezza sfera spezzata potrebbe diventare un cranio, o una delle maschere che tanto l’autore amava.

Si continua con “Pulsazione” sempre tra legno e pietra, l’immagine della scultura si presta a più interpretazioni.

Dalla figura umana, distesa nell’atto di sostenere in equilibrio qualcosa d’altro con la potenza delle gambe, alla celebrazione di un amplesso dove la Pulsazione tra leggerezza e fatica si confondono annodandosi.

Da una pietra bianca e ruvida spicca“De Arbore”, dove l’artista leviga l’idea di uno sguardo timido, un nome scordato? È l’idea interessante che Sangrgorio crea in ognuno di noi dinanzi alle sue opere la vera meraviglia.

Da quattro pietre bianche di forme e dimensioni differenti prende corpo “Studio per l’itinerario nel vuoto”. Qui la percezione è che ognuna di esse crei la supposizione del proseguimento nella forma perché il tutto si uniformi e si concluda attraverso il vuoto posto tra le stesse.

Così ci accoglie “Sequenza Bizantina” lampada posta in orizzontale creata attraverso pietra e legno. La scultura crea e protegge la luce nelle conche del legno sostenendola attraverso il riflesso nella pietra.

Il viaggio si conclude con il tavolo posto al centro della sala a mostrarci la capacità d’armonia tra  il basamento di pietra e il ripiano in vetro dove il commensale, lo studioso non perdono lo sguardo su di sè.

Sala Sangragorio – Esposizione permanente -Somma Lombardo, Piazza Vittorio Veneto/e. Ufficio URP (ufficio relazioni pubblico). Orari: lunedì 10-13/16,30-18. Martedì, giovedì, venerdì 10-13. Mercoledì 16,30-18.Sabato 9,30-12. Ingresso gratuito.

Castrenze Calandra

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“Breviario per nomadi” https://www.artevarese.com/breviario-per-nomadi/ https://www.artevarese.com/breviario-per-nomadi/#respond Tue, 05 Mar 2024 10:47:11 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73573 La premessa di Vanni Beltrami al “Breviario per nomadi” (Voland, pp. 92, Euro 10), accompagnato dai disegni di Giancarlo Lliprandi, calibrati da un tratto che di ogni luogo e dei vari personaggi ne modella fisionomie e personalità, introduce il lettore a percorrenze descritte da una polifonia di voci che del viaggio hanno scandito ogni possibile […]

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La premessa di Vanni Beltrami al “Breviario per nomadi” (Voland, pp. 92, Euro 10), accompagnato dai disegni di Giancarlo Lliprandi, calibrati da un tratto che di ogni luogo e dei vari personaggi ne modella fisionomie e personalità, introduce il lettore a percorrenze descritte da una polifonia di voci che del viaggio hanno scandito ogni possibile cadenza.

Nel testo si susseguono riflessioni di eminenti pensatori sull’idea di viaggio in quattro distinti momenti: andare, vedere, sentire, ricordare.

La raccolta quindi si è formata da sé” afferma l’autore dedicandola con affettuosa comprensione agli inquieti, ai curiosi, a quelli che scelgono le sirene.

A tracciare le motivazioni del viaggio è Jean Grenier: per bisogno, per frustrazione, per aggressione, per curiosità, per manipolazione del tempo, per sublimazione.

Per Italo Calvino la necessità di comprendere in un’immagine la dimensione del tempo insieme a quella dello spazio è all’origine della cartografia.

Bruce Chatwin intende il viaggio come antidoto all’avidità.

Lo sguardo di Antoine De Saint-Exupéri si posa sul deserto “…liscio come il marmo. Non forma ombre di giorno e di notte ti abbandona-nudo-al vento”.

Secondo Paul  Auster “Il fatto di vagare  nel deserto non significa che ci sia una terra promessa”.

E’ il vento ad animare lo scritto di Hèlene De France “Il vento si alza e passa come un grande sospiro di Dio sulla terra in estasi…”.

Una delle condizioni necessarie al fine di vivere a pieno l’essenza di un viaggio sta nello scritto di Freya Stark. “Bisogna essere soli per viaggiare se si va con altri, tutto finisce in parole”.

 

NOTA: I LIBRI SI ACQUISTANO IN LIBRERIA

Vanni Beltrami – “Breviario per nomadi” – Voland, pp.92, Euro 10.

 

Mauro Bianchini

 

 

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Gabriella Belli “direttrice” di Villa Panza https://www.artevarese.com/gabriella-belli-direttrice-di-villa-panza/ https://www.artevarese.com/gabriella-belli-direttrice-di-villa-panza/#respond Fri, 23 Feb 2024 10:43:04 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73490 Varese – La Casa Museo di Villa Panza ha una nuova figura di riferimento: Gabriella Belli. A darne notizia il Presidente Marco Magnifico e tutto il FAI a cui è stato donato il bene dal Conte Giuseppe Panza di Biumo. Storica e critica dell’arte con grande esperienza nel contemporaneo, Gabriella Belli è nota per incarichi […]

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Varese – La Casa Museo di Villa Panza ha una nuova figura di riferimento: Gabriella Belli. A darne notizia il Presidente Marco Magnifico e tutto il FAI a cui è stato donato il bene dal Conte Giuseppe Panza di Biumo.

Storica e critica dell’arte con grande esperienza nel contemporaneo, Gabriella Belli è nota per incarichi di direzione e curatela in grandi musei nazionali e internazionali (da ultimo della Fondazione Musei Civici di Venezia e al MART – Museo di arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto). A Varese ricoprirà il ruolo di consulente per l’attività culturale di Villa e Collezione Panza e raccogliendo l’eredità lasciata da Anna Bernardini, si occuperà di curare il programma espositivo ideando e organizzando mostre temporanee e iniziative.

Cenni biografici

Gabriella Belli è nata a Trento, si è laureata in Storia dell’arte a Bologna e specializzata in Critica d’arte a Parma. È stata responsabile dal 1981 al 1987 della sezione d’arte contemporanea del Castello del Buonconsiglio a Palazzo delle Albere a Trento, poi Direttore dal 1987 al 2011 del MART- Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e dal dicembre 2011 all’agosto 2022 è stata Direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia. Ha svolto la sua attività scientifica nel campo dell’arte del XIX e XX Secolo, con particolare attenzione all’Italia tra ‘800 e ‘900, divisionismo, futurismo, realismo magico, Novecento e non poche incursioni nell’arte contemporanea internazionale. Ha pubblicato numerosi saggi e diretto e curato più di 300 esposizioni, presentate nelle sedi da lei dirette ma anche in altre istituzioni museali in Italia e all’estero, Milano, Roma, Piacenza, Parigi, Sao Paulo, San Pietroburgo, Mosca, Berlino, Pechino, Toronto, Washington.
Molte le esposizioni temporanee realizzate con la sua direzione scientifica e la sua curatela, progettate secondo una lettura trasversale e interdisciplinare di soggetti o temi di particolare interesse per lo studio dell’arte moderna e contemporanea. Di lunga data è il suo rapporto con la collezione Panza oggetto di interessanti iniziative curate assieme al collezionista sin dal 1996, nelle sedi da lei dirette: Le stanze dell’Arte, Figure e immagini del XX secolo (MART, 2002); Conceptual Art. The Panza Collection (MART 2010-2011); La collezione Panza di Biumo. Artisti degli anni ’80 e ‘90 (MART, 1996) e Giuseppe Panza di Biumo. Dialoghi americani (Ca’ Pesaro, 2014). Attualmente è membro del Comitato Scientifico della Fondazione Musei Civici di Brescia, di Villa Panza FAI-Varese, dell’Accademia Nazionale di San Luca, di M9-Mestre e membro del Comitato tecnico-scientifico per i musei e l’economia della cultura del Ministero per i Beni e le Attività culturali.

 

 

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Una visita “speciale” al Museo Baroffio https://www.artevarese.com/una-visita-speciale-al-museo-baroffio/ https://www.artevarese.com/una-visita-speciale-al-museo-baroffio/#respond Thu, 22 Feb 2024 17:32:36 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73494 Varese – Da non perdere la visita al Museo Baroffio del Sacro Monte organizzata domenica 25 febbraio. L’occasione, che cade nel periodo di chiusura dello spazio è unica e consente infatti di ammirare un’opera eccezionalmente esposta: si tratta della tela “Il Viale delle Cappelle con il frate Aguggiari e l’architetto Bernascone”, opera che sarà presto […]

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Varese – Da non perdere la visita al Museo Baroffio del Sacro Monte organizzata domenica 25 febbraio. L’occasione, che cade nel periodo di chiusura dello spazio è unica e consente infatti di ammirare un’opera eccezionalmente esposta: si tratta della tela “Il Viale delle Cappelle con il frate Aguggiari e l’architetto Bernascone”, opera che sarà presto sottoposta ad un importante restauro a cura del Laboratorio Piero Lotti, che domenica, alle 11, presenterà i lavori  ai quali sarà sottoposto il dipinto.

L’olio su tela ha un eccezionale valore storico in quanto rappresenta una delle rare immagini di coloro che si possono considerare gli “inventori” del Sacro Monte: Giovan Battista Aguggiari, frate cappuccino che ebbe l’idea di dar vita alla via sacra che conduce al Santuario e molto si spese per raccogliere i fondi necessari alla fabbrica del Rosario, e Giuseppe Bernascone che progettò le 14 cappelle con i misteri del Rosario e i tre archi che caratterizzano l’ascesa al borgo lunga circa 2 chilometri.

Il restauro dell’opera rientra in un progetto della Parrocchia di Santa Maria del Monte insieme con Archeologistics e presentato alla Fondazione Comunitaria del Varesotto grazie al bando “Tesori Nascosti”. E’ stata anche attivata una raccolta fondi, e i contributi che verranno raccolti anche durante la visita del 25 febbraio andranno a sostegno dell’importante intervento. La visita è su prenotazione obbligatoria e ha il costo di 10€ a persona.

Collegandosi al link: bit.ly/prendiparteanchetu è possibile conoscere notizie più approfondite sul restauro.

Il tour di domenica permetterà inoltre di conoscere le interessanti collezioni e la storia del Museo dove sono conservate opere d’arte antica e contemporanea, donate in parte dal Barone Baroffio dall’Aglio, dal Santuario e da monsignor Pasquale Macchi, segretario di papa Paolo VI. Prenotazioni: bit.ly/dietrounrestauro l info@sacromontedivarese.it
cell. +39.3664774873

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“Noir”, un’opera dedicata al coraggio di Claudette Colvin https://www.artevarese.com/noir-unopera-dedicata-al-coraggio-di-claudette-colvin/ https://www.artevarese.com/noir-unopera-dedicata-al-coraggio-di-claudette-colvin/#respond Tue, 16 Jan 2024 10:48:54 +0000 https://www.artevarese.com/?p=73145 Milano –  Il  MEET Digital Culture Center,  Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura si prepara ad accogliere Noire, l’installazione immersiva che mette in scena un fatto storico avvenuto nel 1955 a Montgomery, in Alabama. Un gesto rivoluzionario compiuto dalla studentessa Claudette Colvin quando la ragazzina di colore, allora 15enne, si rifiutò di cedere il […]

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Milano –  Il  MEET Digital Culture Center,  Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura si prepara ad accogliere Noire, l’installazione immersiva che mette in scena un fatto storico avvenuto nel 1955 a Montgomery, in Alabama. Un gesto rivoluzionario compiuto dalla studentessa Claudette Colvin quando la ragazzina di colore, allora 15enne, si rifiutò di cedere il proprio posto a un passeggero bianco, nonostante le minacce. Un rifiuto che gli costò l’arresto al quale rispose citando  in giudizio la città e dichiarandosi non colpevole.

Una mostra che vuole essere anche un riscatto per Claudette Colvin (oggi 84enne), il cui nome, malgrado il suo coraggio, non è ricordato come quello della più famosa Rosa Parks, che sempre a Montgomery nove mesi dopo, grazie anche al gesto di Claudette e all’incontro fortunato con il giovane pastore Martin Luther King, diventò un’icona per il movimento per i diritti civili delle persone di colore.

L’installazione prodotta dalla Casa di produzione Novaya e dal Centre Pompidou, per la prima volta in Italia sarà presentata al pubblico dal 3 febbraio. Si tratta di un’esperienza narrata con il linguaggio della realtà aumentata, che permette agli spettatori di entrare nella scena e rivivere quella situazione.

«Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare “Noire” nella Sala Immersiva data la nostra natura di Digital Culture Center votato all’immersività e all’innovazione», ha dichiarato Maria Grazia Mattei, Fondatrice e Presidente di MEET. «In quest’occasione, inoltre, l’utilizzo della formula “mixed reality” permette di indagare con maggiore coinvolgimento temi sociali legati all’attualità, in perfetta sintonia con l’essenza stessa di MEET, che sin dalla sua origine si pone come media al servizio della società. La modalità immersiva, infatti, permette al visitatore di partecipare in forma attiva alla “situazione” che, proprio per il coinvolgimento totale del nostro corpo, diventa emotivamente potente, rispondendo così all’obiettivo di fare dell’arte digitale un canale privilegiato, non solo al servizio della creatività ma anche e soprattutto dei temi caldi del sociale».

L’installazione Noire è fruibile in gruppi di 10 persone; a ogni visitatore vengono forniti un paio di occhiali AR Hololens 2 (che permettono di vedere in contemporanea reale e virtuale) e cuffie a conduzione ossea con cui entrano in un set di 250 metri quadrati creato per l’occasione e arricchito da figure virtuali e oggetti connessi (che riproducono luci, vento, vibrazioni ecc.). Set che, appena entrati, sarà abitato dai protagonisti di quella storia avvenuta in Alabama negli Anni 50.

Con l’equipaggiamento innovativo fornito, l’esperienza (durata 32 minuti) risulta totalmente impattante e molto forte, grazie anche a una voce fuori campo che accompagna i visitatori, i quali sentiranno sulla propria pelle cosa significasse essere una persona di colore nell’America di quegli anni.

La storia di Claudette è tratta dal saggio biografico Noire, la vie méconnue de Claudette Colvin (Edizioni Grasset, 2015) della scrittrice Tania de Montaigne, adattato dai registi Stéphan Foenkinos e Pierre-Alain Giraud. Prodotta da Emanuela Righi e Patrick Mao Huang, è stata realizzata da un team di eccellenze del settore: per esempio, il compositore Valgeir Sigurðsson (produttore della musica di Björk per il film Dancer in the Dark di Lars von Trier) e il sound designer Nicolas Becker (vincitore del Premio Oscar per il miglior suono nel 2021 con Sound of Metal di Darius Marder) hanno composto musica e suoni originali mozzafiato che consentono al pubblico un’immersione totale e organica nella storia.

In scena anche montaggi di archivio, video, trailer e immagini originali accompagnano i “fantasmi” di Claudette Colvin e Tania de Montaigne nella ricostruzione di questo mondo.

L’evento rimarrà in calendario sino 10 marzo. Orario Sala Immersiva: martedì – domenica, 15 -19.

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Vi sono poeti nei confronti dei quali è doveroso mettersi in guardia e attendere, tra un verso e l’altro, lo spiraglio giusto per affinare quella confidenza indispensabile all’innamoramento.
Tale condizione ci permette di condividere piaghe e gioie espresse nei versi.
Patrizia Cavalli ne “La vita meravigliosa” (Giulio Einaudi Editore, pp.114, Euro 11) ci confida la sua salita in Paradiso “Ah come mi piaceva questo andare facile, sicuro, senza dover competere!” per poi subito dopo arrivare all’autoironia “Avere il whisky in casa è un gran vantaggio, in quattro sorsi passi dal peggio al meglio”.
L’amore a volte è anche fatica e disincanto “Con altro peso allora calpesterò la mattonella sconnessa, amata strada verso la tua stanza, con un suono leggero ti avvisava. Ma tu protetta da questa dolce ripetizione continuavi a leggere, rimandavi a più tardi ogni emozione”.
E’ sufficiente uno sguardo a Patrizia Cavalli (Todi 1947-Roma 2022) per eternizzare anche i soffi della quotidianità “Lemme lemme se ne andava stancamente pedalava, avrà visto la mia sciarpa rosa ardente?”.
Arrivati a pagina 50 ci siamo cascati, era lì la trappola “…io spero troppo e troppo spesso spero ma è uno sperare fatto di inconsistenza, giro la testa e mi ricala il nero”.
Tutto si stringe in un’unica parola, mai pronunciata ma della quale si intuisce cadenza e significato “Che esiste solo quando è pronunciata” ed è in tale frangente che la poetessa dichiara la sua fatica di esistere: “Condannata a essere umana” e in simile contingenza i sensi si dipanano verso altre intimità conferendo forma alle ombre e al silenzio.
Sulla vita di Patrizia Cavalli, da poco è stato realizzato da Annalena Benini e Francesco Piccolo il documentario “Le mie poesie non cambieranno il mondo”.

Patrizia Cavalli – La vita meravigliosa, Giulio Einaudi Editore, pp.114, Euro 11.

Mauro Bianchini

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