Don Luca Violoni ospite degli studi di La6 TvDon Luca Violoni ospite degli
studi di La6 Tv

"A volte, per vedere le cose con occhi nuovi è utile guardare intorno, allargare la vista, per poi tornare a comprendere le bellezze di casa". Don Luca Violoni, da qualche mese impegnato nel settore degli Affari Economici della Diocesi di Milano, torna a Varese come ospite degli studi di La6 Tv. E sin dalle prime battute cita la carta dei Sacri Monti prealpini: "Certe cose si capiscono meglio per somiglianza o per differenza. E comunque dal confronto. Per sfuggire la scontatezza, la "pigrizia dello sguardo" occorre guardare al di là dei propri limiti quotidiani, provinciali. E così ci si accorge come il Sacro Monte di Varese – certamente il monumento più importante della nostra zona – sia ancora poco valorizzato. La strada per farlo conoscere oltre la cerchia varesina, per renderlo accessibile con un linguaggio moderno e accattivante, è ancora lunga".

Tra interruzioni e ricuciture – E alla domanda se esista ancora un possibile dialogo tra committenza religiosa e arte contemporanea, ovvero se il rapporto con la Chiesa si sia sfilacciato del tutto, consumandosi in un divorzio, don Luca Violoni non nasconde una buona dose di cautela, ma senza rinuciare alle parole di speranza della Lettera agli artisti del 1999. "Credo che il cammino stia riprendendo lentamente dopo un lungo periodo di indifferenza e di silenzi reciproci. L'aspetto più urgente è la chiarezza, da parte della committenza religiosa, del messaggio, o dei messaggi, che si vogliono esprimere. Non si può delegare tutto e dimenticare che la storia

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dell'arte occidentale dimostra l'intenso e fecondo rapporto tra la Chiesa e gli artisti di tutti i tempi. Certamente, il problema è spesso anche economico. Ma se anche fossero a disposizione tutte le risorse di volta in volta necessarie, mai si potrebbe rinunciare alla responsabilità e all'intelligenza filosofica e teologica di cui necessita ogni committenza d'arte sacra".

E sulla questione – mai sopita e recentemente tornata alla ribalta – dei Nuovi Misteri della Luce sul Sacro Monte di Varese, don Luca non usa mezzi termini: "Non bisogna aver paura delle grandi sfide ma occorre creare le condizioni affinchè un progetto così impegnativo e bello possa vedere la realizzazione. La prima necessità è il confronto: occorre che grandi e veri esperti di teologia, di arte contemporanea e di studi biblici, possano esprimersi e dare corpo ad un progetto che leghi continuità e differenza, che non sia insomma un'aggiunta posticcia. Credo che un'opera d'arte – religiosa e non – dovrebbe essere sempre come una sorta di indice puntato, un segnale e un simbolo che rimanda ad altro".

L'intera intervista a don Luca Violoni sarà disponibile su questa pagina a partire da lunedì 10 maggio.