Busto Arsizio – Già nell’antica Grecia gli ipocriti esistevano ed erano attori, o meglio i secondi attori, coloro che imitavano il primo studiandone i gesti e simulandone atteggiamenti ed argomenti. Dell’ipocrisia, parola che deriva dal greco ύποκρινομαί “ fingere”( il teatro era tutto finzione) si parla ancora molto poco perché probabilmente continua ad essere un argomento tabù. Forse perché sono moltissime le persone che pur affermando a parole di detestarla la praticano continuamente nei fatti e nelle relazioni. Al punto che sembra di respirarla ovunque.

Una gabbia che ci costruiamo intorno
Gli esseri umani amano complicarsi la vita e tendono a costruirsi vere e proprie prigioni, gabbie che contribuiscono a rendere la vita molto più difficile di quello che già è. Oggi più che mai Pirandello avrebbe a disposizione storie e materiale infinito per trattare ed esplorare l’attitudine umana ad indossare volontariamente travestimenti e maschere capaci di creare un’identità e un’immagine completamente differenti da ciò che si è fino a restarne drammaticamente intrappolati. Per quale ragione l’uomo sarebbe spinto a comportarsi in questo modo? Probabilmente e, se vogliamo, banalmente perché in un mondo ipocrita per ottenere vantaggi e per non avere seccature bisogna fingere.

Vivere senza ipocrisia
Sembra sempre più difficile aver una vita vera: fin da piccoli ci viene insegnato che non si può dire quello che realmente si pensa anche se, nella nostra società mentire è considerato “peccato”. Si richiede conformità al pensiero unico che ha caratterizzato ogni epoca e oggi anche al politicamente corretto. L’arte di vivere veramente, senza ipocrisia è da sempre toccata solo a filosofi, pensatori, scrittori, poeti spesso emarginati quando non ostracizzati dai loro contemporanei. Una persona non ipocrita non ha vita facile e spesso è destinata alla solitudine: il suo modo di essere mette in difficoltà chi si nutre di menzogna e falsità. Sappiamo quanto sia difficile e poco conveniente essere diversi, pertanto risulta molto più semplice fingere di possedere buone qualità, non prendere mai posizioni precise, non dire quello che si pensa veramente, soprattutto se tutto questo porta vantaggi personali.

L’ipocrisia è triste. Bisogna difendersi.
Si respira ovunque, è triste e ci rende consapevoli di quanto la maggior parte delle relazioni sia improntata alla falsità. E’ triste perché impedisce quell’autenticità che porta a stabilire relazioni stabili, solidali e sincere. Non si deve sottovalutare la portata dell’ipocrisia che trascina con sé a cascata ulteriori atteggiamenti distruttivi. Come difendersi dagli ipocriti che sono la maggioranza? Probabilmente l’unica soluzione per non subirne la portata è quella di estraniarsi da un ambiente ipocrita di persone negative. Si può ridere delle loro vite false difendendosi attraverso un’accurata selezione e cercando di circondarsi, per quanto possibile, di persone sincere. Gli ipocriiti non cambiano, la loro mente è imprigionata dalla falsità, sono manipolatori egoisti e spesso invidiosi. Persino Dante li mette all’Inferno. Dunque da evitare con cura.

Imparerai a tue spese
che nel lungo tragitto della vita
incontrerai tante maschere e pochi volti.
Luigi Pirandello

La prima virtù degli uomini davvero grandi è che sono sinceri.
Essi hanno sradicato l’ipocrisia dai loro cuori.
Anatole France

 

M. Giovanna Massironi