Tra leggenda e realtà – La mostra attualmente aperta al Museo Baroffio del Sacro Monte comprende un suggestivo mix di elementi reali e aspetti leggendari: il protagonista di tale esposizione è infatti un mostruoso essere, ovvero le spoglie che rimangono di una specie di coccodrillo che, stando appunto al folklore locale, avrebbe infestato la zona alcuni secoli addietro.

La storia racconta che questo temibile animale sarebbe misteriosamente comparso nei boschi svizzeri e del varesotto, terrorizzando la popolazione: a dargli la caccia fu un abitante del luogo che, dopo essere riuscito ad ucciderlo, ne porto i resti al Santuario come ringraziamento alla Madonna per l'ardua impresa riuscita.

Questa mostra rappresenta dunque un'esposizione temporanea dei resti di ciò che è appunto ormai conosciuto come "Il coccodrillo di S. Maria del Monte", diventato peraltro un emblema e una sorta di ex voto molto caro alla devozione popolare, sia per soddisfare le continue richieste, sia per comunicare gli interessanti elementi di ricerca emersi di recente.

Non possono essere relegate nell'ambito delle curiosità locali le vicende intorno a questo coccodrillo, la cui presenza è segnalata presso il Santuario fin dall'inizio del Settecento e già allora definito "famoso".
Il racconto leggendario narra dell'uccisione del "mostro", avvenuta per opera di un giovane di Breno, paese del Malcantone svizzero nei cui boschi si aggirava appunto la terrificante e strana bestia, forse scappata da Lugano. Armato di un tridente e di tanta fede, il ragazzo la vinse e la uccise. Com'è noto, il giovane eroe portò la carcassa del mostro in Santuario per ringraziare la Madonna del Monte, alla quale si era affidato, e questo fatto inaugurò la tradizione del pellegrinaggio annuale della comunità riconoscente. 

All'inizio del Novecento ciò che rimaneva del coccodrillo, ormai sfasciato, fu chiuso in una teca e ricoverato in Museo, dove fu esposto fino all'ultimo restauro e al conseguente riordino delle collezioni.
Alcuni pannelli, realizzati in collaborazione con il festival "Tra Sacro e Sacro Monte" 2014, aiutano a comprendere il senso di tale curiosa mostra. Si allarga lo sguardo su analoghe tradizioni legate ad altri santuari mariani, dove coccodrilli fanno ancora mostra di sé incatenati alle volte, e si illustra il valore simbolico di tali ostensioni: il coccodrillo diventa emblema del male più grande che può essere vinto con l'aiuto della Madonna, lei che è stata capace di sottomettere il "serpente antico". È infine presentato il progetto di recupero del "mostro di Breno" steso da Ermano Bianchi, tassidermiologo del Museo di Storia Naturale di Milano.

In concomitanza con questa esposizione, sono state organizzate molte attività ed eventi paralleli, che richiamano sempre l'aspetto del grottesco e del mostruoso di siffatte bestie esotiche.
Sono attività sia per adulti, sia per bambini, come la grande "caccia ai mostri": un percorso tra le opere del Museo a caccia di creature strane e animali fantastici. Non servono spade o lance, ma occhi ben aperti e tanta fantasia. Ci sono draghi d'oro, un coccodrillo che grida, un serpente sputafuoco, un toro che corre sul mare e cavalli che volano. È un vero è proprio gioco di osservazione e abilità, adatto ai bambini dai 5 agli 11 anni: e colui che trova tutti questi esseri stravaganti vince un premio "mostruoso" da montare in un apposito spazio-laboratorio.

Inoltre martedì 29 luglio ci sarà una visita guidata che spiegherà curiose leggende legate alle creature fantastiche e svelerà la loro simbologia.

Il coccodrillo di S. Maria del Monte
Il mostro, un eroe e la Vergine

Dal 25 giugno al 25 settembre

Museo Baroffio e del Santuario del Sacro Monte sopra Varese,
Piazzetta Monastero
Varese 

Orari:
Martedì e mercoledì: dalle 15.00 alle 18.30
Giovedì, sabato e domenica: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30

Info:
tel. 0332 212042
info@museobaroffio.it