A causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, alcune mostre sono sospese. Le segnalazioni infatti potrebbero subire variazioni di date e orari. Verificate sempre contattando le sedi.

Milano – Il giro del mondo in 50 passi. Viaggiare in questo momento è un ricordo, ma grazie alla grande installazione di Daniele Sigalot, allestita all’aeroporto di Milano Malpensa Terminal 1 è possibile vedere e vedersi nelle città e nei viaggi fatti o che vorremmo fare. Grazie a “Un ritratto di chiunque, ovunque”, questo il titolo dell’opera, l’artista trasforma le città in grandi specchi capaci di coinvolgere e stravolgere l’immagine di chi vi si riflette. L’ installazione, nata dalla collaborazione tra l’artista e l’azienda Wetzel&Magistris, consiste in 12 mappe di altrettante città (da New York a Sydney, da Istanbul a Barcellona) incise al laser su lastre di acciaio lucido e disposte in un cerchio di 35 metri di diametro. Quando qualcuno si specchia l’immagine restituita è un caleidoscopio di lineamenti rimodellati e plasmati dalle strade e dagli edifici della città incisa sull’acciaio.L’evento, curato da Luca Beatrice, potrà essere ammirato fino al 30 giugno.

Firenze – La Galleria Eduardo Secci ospita le mostre “Marco Tirelli” e “Radu Oreian”. La personale dell’artista romano curata da Alberto Fiz presenta una serie di opere inedite realizzate durante i mesi del lockdown. I lavori vengono proposti attraverso un percorso che conduce sino ad un’installazione di circa 12 tele senza telaio e di dimensioni differenti disposte sulla parete. Un richiamo ial grande progetto che Tirelli realizzò in occasione della Biennale di Venezia del 2013. Negli ultimi lavori Tirelli, artista tra i più significativi della scena contemporanea, s’interroga sul potere rigenerativo dell’immagine ove il flusso mediatico sembra aver sottratto valore ad ogni forma d’iconografia banalizzando il messaggio. L’artista, al contrario, recupera il significato primario dell’immagine sottoponendola alla verifica della pittura che non duplica la realtà ma la trasforma. “Radu Oreian”, artista rumeno alla prima mostra monografica nella città di Firenze. L’esposizione, curata da Pier Paolo Pancotto, presenta una selezione delle ultime opere che spazia dai disegni in grafite, ai dipinti ad olio su tela, legno e plexiglass. La pratica dell’artista trae fondamento dalle tecniche classiche del disegno e della pittura, esplorando come la storia, i miti antichi e gli archivi plasmano la società e la nostra comprensione dell’umanità. Il filo rosso che percorre e unisce i suoi lavori si manifesta nella creazione di una nuova visione meditativa pulsante di tensione e rilassamento. Fino al 6 marzo. Informazioni: http://www.eduardosecci.com

Milano -” OrnAmenTumEtKrimMen” è il titolo della personale dell’artista e attivista sudafricano Kendell Geers, allestita negli spazi di M77 in via Mecenate. La mostra, a cura di Danilo Eccher, presenta una selezione di opere storiche, recenti e installazioni site-specific progettate per interagire con gli interni della galleria. Il percorso si apre con la grande installazione “Hanging Piece” del 1993, realizzata con mattoni di argillache pendono dal soffitto con delle corde rosse. L’artista, europeo di origine e africano di nascita, si definisce animista e mistico, sciamano e alchimista, punk e poeta. Le contraddizioni intrinseche all’identità dell’artista sono incarnate nel suo lavoro. Le sue opere coniugano storia personale e politica, poesia e miseria, violenza e tensione erotica. Geers lavora con vari media e tecniche che vanno da oggetti di uso comune e installazioni di larga scala all’uso di neon sconfinando nella performance e nel video. Il titolo della mostra si basa sul saggio del 1908 “Ornamento e Crimine” dell’architetto austriaco Adolf Loos, pioniere dell’architettura moderna che condannò le decorazioni sulle facciate degli edifici come un eccesso inutile, persino pericoloso, guidando il corso dell’architettura verso il concetto di funzionalità. (fino al 30 gennaio).

Milano – Le sale del Museo del Novecento ospitano la mostra di Loris Cecchini, artista vincitore del Premio Acacia 2020 (Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana), che per il quinto anno trova sede nelle sale del museo. Cecchini, classe 1969, è uno degli artisti italiani più affermati a livello internazionale, con le opere Waterbones (177) e Aeolian Landforms (Dahkla 137C), entra così a far parte della collezione del museo. Il lavoro recente di Loris Cecchini prende avvio dalla meditazione sul concetto di “organismo”: un sistema in continua evoluzione che si auto-genera, costruendo la propria crescita a partire da un modulo, come avviene in architettura o nell’analisi del linguaggio. L’immaginario dell’artista, popolato da strutture simboliche e auto-poietiche che dialogano con lo spazio circostante, è veicolato da una sottile ricerca sui materiali, dalle gomme alle plastiche ai metalli.(Fino al 31 gennaio).

Milano – AL Museo del Novecento anche la personale di Franco Guerzoni. L’artista presenta una serie di opere realizzate nell’ultimo decennio, dedicate alla recente ricerca. La mostra, intitolata “L’immagine sottratta” allestita nella sala Archivi, propone un itinerario intorno al tema delle pareti. Agli esordi, vecchie e scrostate, ricche di intonaci, precarie per crepe, graffi, muffe e salnitri, sono protagoniste di scatti fotografici utilizzati come supporto del proprio lavoro; successivamente sono evocate sulla tela quale sofisticata archeologia personale dell’artista modenese. Le immagini, ricostruite attraverso la pittura, sono poste in dialogo con lavori dei primissimi anni Settanta nati dalla collaborazione con gli amici fotografi Luigi Ghirri e Franco Vaccari. La mostra presenta anche l’ultima ricerca di Guerzoni intitolata “Intravedere” nella quale piccole stanze di materiale gessoso galleggiano come libri aperti, dove l’immagine è nascosta, appunto “sottratta” allo sguardo dell’osservatore. (Fino al 14 febbraio).

Milano – “Prologue: Diatoms in the Multiverse”, dell’artista Ludovico Bomben alla Galleria d’Arte il Vicolo di via Pietro Maroncelli. Si tratta del primo dei sei appuntamenti di “Rewild”, un progetto sociale e artistico dedicato ai temi del cambiameno climatico. Nel corso di un anno, verrà raccontata una storia suddivisa in capitoli attraverso installazioni artistiche di singoli e gruppi di artisti chiamati ogni volta a creare una propria sintesi estetica in uno scambio fluido e immersivo fra composizione figurativa, plastica e digital art. Gli eventi saranno fruibili anche attraverso una piattaforma virtuale www.thecuratorsmilan.com. Il focus narrativo di Ludovico Bomben si ispira alle diatomee, organismi unicellulari unici, fitoplancton alla base della catena alimentare della fauna marina che, come le piante, assorbono anidride carbonica e restiruiscono ossigeno ripulendo l’aria del 50% . La loro sopravvivenza è minacciata dall’acidificazione e dal surriscaldamento degli oceani. In motra è esposta “Dardo”, una scultura in ferro che rappresenta una freccia tesa in equilibrio che punta verso l’ologramma di una Diatomea, rivelandone la fragile microscopica presenza nonchè la fondamentale importanza. La mostra rimarrà in calendario sino al 13 febbraio con i seguenti orari: da martedì a domenica ore 11 – 19 30.

 

Milano – “The Weather was Mild on the Day of my Departure” è il titolo della mostra di Paolo Parisi  allestita nelle sale della Building. Il progetto è costituito da quattro nuovi cicli di opere che riflettono sulla pratica della pittura e che rappresentano gli ultimi tre anni dell’intensa ricerca dell’artista. Alle opere del 2018-2020 si aggiungono quattro sculture e un video del 2013 che condividono la stessa riflessione allargata sull’oggetto quadro e sulla relazione di quest’ultimo con il contenitore in cui si inserisce. L’esplorazione dei temi dell’eredità del Modernismo e della pittura monocroma e soprattutto del viaggio, fisico e mentale, inteso come scoperta e condivisione del mondo con “l’altro diverso da sé”, legano tutte le opere. L’esposizione, negli spazi di Via Monte di Pietà e a cura di Lorenzo Bruni, è programmata fino al 6 marzo.

Milano – Alla galleria Fumagalli  la mostra “Light Works. 1968 – 2017” dell’artista Keith Sonnier. L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’artista poco prima della sua scomparsa avvenuta lo scorso 18 luglio, raccoglie una selezione di disegni di piccolo e grande formato della serie “Cat Doucet”, realizzati a metà anni Novanta, che ben documentano il suo processo creativo. Noto soprattutto per la sua produzione scultorea, Keith Sonnier è parte di quella generazione di artisti che fin dagli anni ‘60 ha messo in discussione le categorie e i mezzi dell’arte tradizionale, sperimentando materiali industriali come feltro, lattice, fibre di vetro, plastica, lampadine a incandescenza, e introducendo dal 1968, il tubo al neon che piega e intreccia a formare disegni di luce nello spazio. (La mostra allestita nella sede di Via Bonaventura Cavalieri 6, rimarrà in caledario sino al 31 gennaio. Orari: martedì – sabato 11-19. Info: T. +39 02 36799285).

Milano – La Galleria Giampaolo Abbondio ospita la mostra di Zhang Huan intitolata “The body as language”. L’esposizione presenta una serie di opere fotografiche che documentano le performance, realizzate tra gli anni novanta e il primo decennio del 2000, dall’artista cinese che usa il corpo come forma di espressione per interpretare la realtà. Giocate sul confine tra Oriente e Occidente, le performance di Huan esplorano il corpo come incontro e scontro di diverse culture e temporalità. Prendendo inspirazione dall’immaginario popolare cinese e da elementi delle filosofie orientali a lui vicine, l’artista reinterpreta mitologie e indaga il potere dei rituali nella formazione e demistificazione dell’identità. Il titolo della rassegna è un tributo a Lea Vergine, la prima studiosa italiana che riconobbe alla body art la giusta considerazione storica e critica. (via Porro Lambertenghi 6. Fino al 30 gennaio).

Mantova – La Galleria di Palazzo Ducale ospita l’antologica di Gastone Biggi intitolata Il tempo della natura, gli spazi della realtà”. La mostra raccoglie una cinquantina di opere, partendo dai lavori della fine degli anni ’50 fino a quelli  più recenti degli anni 2000, raccontando il modo in cui Biggi, (classe 1925) scomparso nel 2014, si confronta con lo spazio naturale e quello mentale. L’esposizione, a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, è in programma fino al 7 febbraio con i seguenti orari: martedì – domenica dalle 8.45 alle 19.15.

Brescia – “Donne nell’Arte da Tiziano a Boldini”, chiusa in anticipo a causa della pandemia, è riallestita a Palazzo Martinengo. Esposti novanta capolavori tutti “al femminile” : dame, madri affettuose, eroine mitologiche, seducenti modelle e instancabili popolane tutte opere rintracciate nelle diverse collezioni private italiane ed estere. La mosra, curata da Davide Dotti documenta quanto l’universo femminile abbia giocato un ruolo determinante nella storia dell’arte italiana, lungo un periodo di quattro secoli, dagli albori del Rinascimento al Barocco, fino alla Belle Époque. Tiziano, Guercino, Pitocchetto, Appiani, Hayez, Corcos, Zandomeneghi e Boldini hanno saputo rappresentare la personalità, la raffinatezza, il carattere, la sensualità e le più sottili sfumature del mondo femminile, concentrando l’attenzione sulla moda, le acconciature e gli accessori tipici di ogni epoca e contesto geografico. La grande mostra, nelle sale di via dei Musei continerà sino al 31 marzo. Orari: mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 9-17; sabato, domenica e festivi 10-20.

Torino – Inserita nel calendario degli eventi per la celerazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, la mostra, allestita nelle sale del Museo della Galleia Sabauda e  intitolata “Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude”, intende illustrare la fortuna del maestro in Piemonte e la diffusione dei modelli iconografici tratti dalle sue opere tra la prima metà del Cinquecento e la fine dell’Ottocento. L’ esposizione, comprende 33 opere presentate in due sezioni. Nella prima il percorso è dedicato alle copie antiche della Madonna d’Orléans, celebre opera giovanile (oggi conservata al Museo Condé di Chantilly), documentata all’inizio del Cinquecento nelle collezioni sabaude e replicata da alcuni dei più importanti artisti attivi in area piemontese, con un prestigioso prestito dal Rijksmuseum di Amsterdam. La seconda sezione presenta gli esiti delle indagini diagnostiche e dell’intervento di restauro ancora in corso sulla “Madonna della Tenda” della Galleria Sabauda, in cui la critica  ha riconosciuto l’intervento diretto di Raffaello, permettendo di approfondire la storia dell’opera e studi sulla sua attribuzione. Affianca le sezioni un nucleo di opere della Galleria Sabauda che attestano il successo dell’ideale classico raffaellesco negli anni di Carlo Alberto e dei primi direttori della Regia Pinacoteca. Fino al 14 marzo. Orari: dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 18.

Rivoli (TO) – Al Castello, Museo d’Arte Contemporanea è ospitata “Le Chef-d’oeuvre inconnu” titolo della personale dedicata a Giulio Paolini in occasione del suo ottantesimo compleanno. La mostra prende le mosse da “Disegno geometrico” del 1960, una tra le opere più rappresentative e importanti della storia dell’arte contemporanea, definito dallo stesso artista come il suo “primo (e ultimo quadro)”. Il percorso racconta oltre sessant’anni di produzione artistica, con opere rare, custodite da Paolini e nuovi lavori appositamente realizzati per l’occasione. Il titolo della mostra, ispirato al celebre racconto di Honoré de Balzac, è anche quello della grande installazione che accoglie i visitatori. La mostra è in calendario sino al 31 gennaio. Orari: giovedì 10-17; venerdì’,sabato e domenica 10-19.

Saronno – Cinema e fotografia si fondono nella mostra “Light, camera, action! Hollywood & Cinecittà” allestita al Chiostro arte contemporanea di viale Santuario. Il percorso espositivo si snoda attraverso 120 fotografie vintage, in bianco e nero, dedicate al cinema hollywoodiano e romano, tra figure e titoli che partono dagli anni ’50 agli ’80. Sono ritratti: momenti salienti, scene corali, scatti del backstage di set cinematografici italiani e americani. La mostra, a cura di Marina Affanni, Valentina Palumbo e Anna Piuri, rimarrà in caledario sino al 28 febbraio.( Orari:da martedì a domenica 10/12.30 da martedì a venerdì 16 /18.30; sabato e domenica solo su appuntamento T. 39 029622717.

Busto A. – Venerdì 29 gennaio, alle 18, verrà inaugurata, in diretta streaming sulla web tv della Città “(https://www.bustolive.it/comunedibusto.html) la mostra allestita a Palazzo Cicogna intitolata “Giuseppe Bossi e Raffaello – Opere dalle collezioni civiche e private”. L’esposizione, presentata dal curatore Silvio Mara con l’assessore alla cultura Manuela Maffioli rappresenta il contributo bustocco all’evento diffuso “Raffaello. Custodi del mito in Lombardia” ed è strettamente legata alla mostra “Giuseppe Bossi e Raffaello a Milano al Castello Sforzesco”. A Palazzo Cicogna sono esposti per la prima volta inediti bossiani provenienti da collezioni private, che s’intrecciano in un dialogo con le opere delle collezioni civiche e approfondiscono il tema della mostra milanese. Giuseppe Bossi, nato a Busto Arsizio nel 1777, è stato un cultore del celeberrimo maestro rinascimentale. Le  opere grafiche e pittoriche dell’artista bustocco da sempre hanno attirato l’attenzione degli studiosi e dei collezionisti  fin da inizio Novecento. Bossi, frequentò l’Accademia di Brera di cui divenne segretario giovanissimo, nel 1801 segnando, con le sue riforme, la vita dell’Istituzione. La mostra rimarrà in calendario sino al 7 marzo.