Vetrina del Museo, opere Antonia CampiVetrina del Museo,
opere Antonia Campi

Dai banchi al museo – Dare la possibilità ai giovani studenti di toccare con mano le realtà artistiche del territorio. Accanto ai corsi tradizionali, frontali, nelle grandi aule universitarie, sempre più spesso vengono proposti ai giovani laboratori e uscite didattiche. Accade anche all'Università degli Studi di Milano, nello specifico all'interno della facoltà di Scienze dei Beni Culturali, curricula Storia dell'Arte. Tra i laboratori a scelta per gli studenti, nel campo dell'arte contemporanea, è previsto un omaggio ad una figura artistica legata a Laveno ed all'arte della ceramica: Antonia Campi. Sarà l'artista, accanto ad un approfondimento sulla storia della ceramica a livello italiano, il tema affrontato nel corso condotto da Giacinta Cavagna e Ilaria De Palma, con la partecipazione di Paolo Rusconi, docente di arte contemporanea, supervisore del progetto. "E' da un paio d'anni che collaboriamo con il Museo di Laveno – afferma Rusconi – dando la possibilità agli studenti di lavorare direttamente sul campo. Quest'anno si dedicheranno ai pezzi conservati nella sala Campi e alle didascalie delle opere".

Chi e dove – 14 sono i partecipanti al laboratorio che ha avuto inizio il 4 marzo per protrarsi fino a metà maggio. Sette incontri che hanno inizio con l'analisi delle tecniche della ceramica, per avere una panoramica della forma creativa che si va ad indagare. A riguardo si approfondisce la storia della ceramica nel Novecento, con un macro sguardo sulle manifatture e gli autori più importanti del secolo scorso, da Doccia a Gio Ponti, da Albisola a Lenci, fino ad approfondire l'area lombarda. L'attenzione si concentra nella seconda parte del corso sulla Società Ceramica Italiana (SCI) di Laveno. Località che già alla fine del XIX secolo ospitava importanti maestranza artistiche e che ha visto nascere in relazione alla forte valenze industriale e sociale della lavorazione delle terre, il Museo delle Terraglia, attualmente Museo Internazionale Design Ceramico, che ha avuto tra i direttori illustri, Gio Ponti, Guido Andlovitz e la stessa Antonia Campi; fin dal '47 quando, dopo essersi diplomata in scultura, all'Accademia di Brera sotto la guida di Francesco Messina, approda alla Società Italiana Ceramica come operaia; da allora la strada della giovane è radicata a Laveno. Nel 1962, succedendo ad Andlovitz, diventa direttrice del Museo, dal 1971 dirige il Centro Artistico unificato della SCI e della Richard-Ginori e in seguito il Centro Design della Pozzi-Ginori, nato dal nuovo assetto societario.

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Giovani sul campo – E' prevista anche una visita al Castello Sforzesco, dove è conservata una raccolta di maioliche e porcellane realizzate dal Medioevo fino al XIX secolo, accanto alla produzione delle più illustri fabbriche di porcellane europee settecentesche. Il laboratorio prevede anche un'esercitazione pratica al Museo lavenese. Gli studenti vengono coinvolti direttamente nella revisione delle didascalie della Sala Campi dello spazio espositivo. I giovani analizzeranno i pezzi esposti non solo da un punto di vista tecnico, ma li contestualizzeranno a livello storico, visionando riviste e cataloghi dell'epoca. Così, dopo l'esperienza positiva della prima edizione del master in Conservazione e Valorizzazione del Patrimonio Culturale Locale, conclusosi lo scorso ottobre, nuovi giovani approdano al Museo, che si riconferma in tal modo un punto di riferimento costante per un'arte dalle antiche origini ma che affascina e coinvolge ancora oggi.