Vero è che delle volte la scienza ha la pecca di togliere quel poco di fascino che ancora è rimasto nell'osservazione di quei fenomeni naturali, di quelle forme d'arte, e persino di quegli atteggiamenti umani a cui ancora ci aggrappiamo per non smettere di sognare anche ad occhi aperti. Spiega per esempio perché al mattino compare la rugiada, l'algoritmo che regola l'aggregazione degli stormi di rondini, piuttosto che la causa del tale comportamento verso il prossimo, data la mancanza dell'enzima "X" e "Y" nella nostra partitura genetica.

Profondamente interessante, non v'è dubbio (anche e soprattutto per evitare di cadere in sciocche superstizioni!) oltre che estremamente utile per comprendere il mondo che ci circonda -e quindi farci sentire in un certo senso più "al sicuro"su questa terra! Tuttavia dover sempre, e talvolta certo di necessità, trovare una spiegazione per ogni cosa toglie un po' di magia a ciò che comunemente ci riesce ancora a sorprendere.

Credo che questo senso di frustrazione non riesca a cogliere l'osservatore davanti a un progetto, un disegno o una realizzazione del grande Pier Luigi Nervi, una delle personalità più significative e pionieristiche del nostro Dopoguerra.

Arte e scienza, tecnica ed eleganza si coniugano con estrema naturalezza in ogni sua opera, che pare riassumere le leggi sottese alle forme più straordinarie della natura stessa ed esserne l'espressione più sorprendente e avvincente. La disposizione dei semi di girasole, le volute di una conchiglia soggiacciono alle leggi che il nervi sembra conoscere istintivamente e che con apparente naturalezza e grande maestria traspone nelle sue costruzioni. È proprio da questo processo di aggregazione a livello molecolare, che origina da

strutture complesse che nasce la definizione della sua arte di costruire: quell' Architettura Molecolare che ha pervaso tutte le sue opere e che dà il nome a questa mostra, per la prima volta a Varese dopo significative tappe italiane e una a Stoccolma.

Il percorso espositivo è costituito da 150 riproduzioni, in alta definizione, di materiale documentario, fotografico, progettuale e grafico relativo alle opere più significative. Oltre al corpus di disegni dell'archivio professionale conservati presso il CSAC di Parma e la Fondazione MAXXI di Roma, carteggi che rivelano il percorso progettuale e i rapporti con la committenza.
La sua ineguagliabile capacità di interpretare la statica dandole forma e, non viceversa, ha portato alla realizzazione di costruzioni che sono ancora oggi degli emblemi, delle icone di architettura. Prova ne è l'incredibile realizzazione della Carteria Burgo, a Mantova, scelta come immagine-simbolo della mostra; una fabbrica enorme con macchinari pesantissimi che si può definire sospesa sul terreno da un vero e proprio ponte. Fu questa la geniale soluzione che Nervi ideò per ovviare alla presenza di un terreno insidioso e alla necessità di spazi interni completamente liberi da pilastri. Ma questo è solo uno degli esempi che potrete ammirare tra le sale del Castello di Masnago.

Anche un pubblico di non addetti ai lavori potrà apprezzare e comprendere la grandezza di queste opere a metà strada tra ingegneria e architettura strutturale, che sanno riunire in sé innegabile bellezza e conoscenza dell'arte del costruire.

"Pier Luigi Nervi. L'architettura molecolare"
Varese, Castello di Masnago, via Cola di Rienzo 42
Dal 21 giugno al 29 settembre 2013
Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00
Per informazioni: Castello di Masnago tel. 0332.820409
www.varesecultura.it
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