Dettaglio affresco crocifissioneDettaglio affresco crocifissione

Dubbi risolti – Sono trascorsi sei anni dall'inizio degli interventi di restauro nella chiesetta di San Pancrazio a Vedano Olona. Le intuizioni di partenza di una possibile fase precedente al XIII secolo, che hanno suggerito l'idea di intervenire sulla chiesa, sono state confermate dagli scavi e studi specifici svolti sull'edificio. Uno anticipo di datazione che rimanda all'anno 1000. E' stato analizzato e studiato non solo l'aspetto architettonico, ma soprattutto la parte pittorica che ha ridato luce ad un ciclo davvero interessante, su cui si focalizzerà a breve l'interesse di studiosi d'arte locale.

Secondo le regole – Nelle fasi di lavoro tutto è andato come da copione. "Inizialmente sono stati eseguiti diversi studi e analisi su tutto l'edificio – spiega Ezio Chiesa, ingegnere responsabile del cantiere, accanto all'architetto Lorenzo Cortellari – dall'utilizzo sull'intera superficie pavimentale del georadar, per poter rilevare in profondità eventuali strutture preesistenti; fino ad arrivare a svolgere i tradizionali rilievi stratigrafici sulle pareti". Quasi due anni sono stati dedicati alla fase preliminare di studio svolta sotto la direzione della Soprintendenza ai Beni Culturali. "I primi dati storici che attestano l'esistenza dell'edificio sacro risalgono al 1200. Guardando l'esterno della chiesa però si notavano delle zone in ombra, possibili aperture sotto lo strato di muratura. Si sono poi rivelate finestre di epoca romanica", testimonia Chiesa, attivo e presente nelle varie fasi di lavoro. Continua l'ingegnere: "sempre all'esterno sono venuti alla luce dei conci in pietra ben stilati; elemento architettonico riconducibile alla tipologia architettonica romanica. Durante gli scavi sono venute alla luce anche numerose tombe, alcune appena sotto il pavimento, altre ben inserite nella struttura dell'edificio. Le più antiche presentano una forma antropomorfa, e in alcuni casi sono stati rintrovati anche degli scheletri".

Abside romanico con tombeAbside romanico con tombe

Nuove scene e protagonisti – "Agli inizi del '400 è stato compiuto un ampliamento nella zona del presbiterio, con un intervento in forma gotica, che ha visto la realizzazione di un intero ciclo pittorico. Prima dei restauri la volta si presentava uniforme, con il tipico cielo stellato. Le pareti laterali erano decorate con motivi creati a stencil. Tutte le pareti, compresa quella di fondo erano intonacate ed emergevano solo alcuni frammenti di superficie dipinta di difficile lettura figurativa – spiega Chiesa – l'intervento è stato svolto dai restauratori di Arkè, con tecniche tradizionali che hanno permesso di riportare alla luce scene sacre di notevole interesse. Pitture queste che risalgono all'inizio del XV secolo". Sulla parete di fondo è raffigurata una Crocifissione. Nella volta l'immagine di Cristo in mandorla, la Vergine e i quattro Dottori della Chiesa. Nel sottarco i profeti. Nelle pareti laterali figure di santi, più o meno riconoscibili dagli attributi iconografici.

Le grandi fasi – L'edificio come si presenta oggi è frutto di interventi relativi a quattro grandi fasi. Alla prima fase, quella romanica risalgono l'abside emerso dagli scavi svolti sotto l'attuale presbiterio, le finestre sulla parete della navata e i conci sull'esterno dell'edificio. Alla seconda fase, quella quattrocentesca, sono riconducibili gli affreschi che decorano interamente la zona dell'altare fino al sottarco. Nel XVI secolo sono state aperte le cappelle laterali che tagliano l'aula unica della chiesa; il battistero e la sagrestia, costruita a destra all'altare, e voluta poi sul lato opposto. Risalgono agli inizi del 1900 gli ultimi ritocchi alla chiesa. Di questo periodo sono i decori della facciata, la bifora della stessa parete e i decori interni. La vetrata su qesta parete è opera dell'artista Sara Puricelli. La copertura del soffitto, fino al 1930 realizzato a capriate, oggi è a cassettoni.

Parete absidale prima dei restauriParete absidale prima dei restauri

Il volume e il film – "1 milione di euro è stata la spesa complessiva dell'impresa, comprendente di tutto – confessa l'ingegnere – i finanziamenti maggiori sono arrivati dalla parrocchia, dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e dalla Cariplo. Sono venuti in aiuto anche la Provincia di Varese, la Regione Lombardia e il Comune di Varese. A conclusione dei lavori verrà realizzato, da Mauro Campiotti, un video con vari momenti delle fasi di intervento, fino a giungere all'inaugurazione finale. Per Natale dovrebbe poi essere presentato un volume, ad illustrare le recenti scoperte e arricchisce la storia della Chiesa". Molto tempo è stato dedicato al recupero di questo edificio che ad oggi diventa ancor più simbolo di una cittadinanza attenta al suo trascorso, e che ha così la possibilità di vivere ancora un luogo carico di vita come la chiesetta di San Pancrazio

Da sagrestia a Museo – Un intervento visibilmente moderno è stato apportato alla sagrestia. Un soppalco in legno a cui si accede da una scala a chiocciola in ferro. "Questo nuovo spazio diventerà una sorta di museo della chiesa – svela Ezio Chiesa – lì verranno sistemati i frammenti di superficie pittorica rinvenuti in diversi ambienti della chiesa. In aggiunta arredi liturgici di rilievo storico e immagini testimoni dei restauri e della storia dell'edificio sacro".

L'inaugurazione ufficiale della Chiesa di San Pancrazio, è prevista per sabato 10 maggio alle ore 20.30 alla presenza di Mons. Luigi Stucchi e diverse autorità. A seguire il concerto del Quartetto d'archi: Luca Serpini, Luca Falasco, Michelangelo Cagnetta e Michele Ballerin.