Bambi LazzatiBambi Lazzati

L'occhio umano – Nasce a Zurigo Willy Varlin, da una famiglia dell'alta borghesia ebraica. Sono solo le prime tracce di una storia, di vita e di arte, coinvolgente e carica di passione, che viene raccontata durante la manifestazione letteraria del Festival del Racconto il prossimo ottobre. L'Associazione Amici di Piero Chiara ha voluto rendere omaggio all'artista svizzero con una mostra di qualità e non di quantità. E' consuetudine ormai la sezione artistica all'interno della manifestazione culturale varesina in continua crescita. L'esposizione viene ospitata, per un mese a partire dall'8 ottobre, negli spazi della Galleria Ghiggini; lo stesso spazio che negli ultimi anni ha ospitato Gottardo Ortelli, Enrico Baj, Lucio Fontana, Vittorio Tavernari e Luigi Broggini. Un taglio particolare caratterizza la mostra, non un ritratto prettamente artistico del personaggio, ma una ricerca sul rapporto con gli amici scrittori. Le motivazioni che hanno portato alla scelta dell'artista e l'importanza dei contributi nelle parole di Bambi Lazzati.

Da cosa nasce la scelta dell'Associazione di rendere omaggio a Willy Varlin?
"Un omaggio dovuto dopo vent'anni di collaborazione con il Canton Ticino. Lugano ospita ogni anno la presentazioni dei finalisti del Premio Chiara, oltre agli incontri Piero Chiara e il Cinema o presentazioni di singoli scrittori come è avvenuto con Andrea Vitali. Una collaborazione che perdura su diversi fronti. Così è nata l'idea di ricordare un artista svizzero".

Quali sono le linee seguite per la mostra?
"Come è avvenuto per gli artisti ospitati in passato, da Gottardo Ortelli a Luigi Broggini, anche con Varlin affronteremo in particolare l'aspetto di amicizia dell'artista con gli scrittori. La curatela di Stefano Crespi è preziosa anche in tal senso. Si conosce attraverso la figura di Varlin un mondo letterario che vede in scena personalità come Giovanni Testori. Un gruppo di lavoro entusiasta nell'approfondire la conoscenza di questo artista per certi versi ancora poco conosciuto".

'Corridoio a Bondo', 1964-65'Corridoio a Bondo', 1964-65

La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un nuovo Taccuino d'arte?
"Il Taccuino d'Arte n°6: 'Willy Varlin e gli amici scrittori'. Rimane l'idea di realizzare, non un catalogo della mostra, ma una sorta di diario d'artista, di taccuino appunto con scritti, lettere, foto, testimonianze dirette, piccoli scorci di vita. Oltre ad un testo di Stefano Crespi, 'Varlin nelle testimonianze degli scrittori', nella pubblicazione si trovano anche contributi e testimonianze firmate da Vittorio Sgarbi, Giovanni Testori e Giorgio Soavi. Tra gli autori anche Bruno Corà, direttore dei Musei di Lugano e Friedrich Dürrenmatt. Un testo inedito è stato steso dall'architetto Mario Botta: 'L'occhio di Varlin'. Un ringraziamento particolare va alla figlia dell'artista Patrizia Guggenheim e all'amico di Varlin Alain Toubas, per il prestito delle opere in mostra.

Sono previsti conferenze o incontri nel corso della mostra?
"Il 31 ottobre alle 17.30 presso la Galleria Ghiggini parleranno di Willy Varlin, la figlia Patrizia e il critico d'arte Stefano Crespi. In quella data viene anche presentato al pubblico un libro firmato da quest'ultimo dedicato all'artista e agli amici scrittori, in stretta relazione con la mostra in corso".